Eva e Leandra si preparano all'ennesima cena, che consumeranno da sole o insieme a qualche amico che verrà a trovarle. Eva e Leandra sono morte e, nonostante questo piccolo particolare, vivono una realtà abbastanza affollata. Ortensia è una ragazza spigliata che ogni tanto, senza preavviso, sviene in preda a colpi di sonno; Stefano, suo fratello, ha immolato se stesso al “dio Apple”, sotto forma di cuffiette Ipod perennemente ficcate nelle orecchie; i due fratelli si vedranno costretti a crescere in fretta a causa dell'improvvisa scomparsa del padre. Ortensia aiuterà sua madre a 'crescere' grazie all'amicizia di una zia simpatica e disinibita di nome Carmen.
I loro incontri sono pretesti per cene elaboratissime e deliziose nelle quali si allestisce un piccolo teatro della crudeltà, dove Piero e Rocco, i malcapitati di turno, devono sopportare la forza del sesso debole, rappresentato da Eva e Leandra, salvo poi intrattenerle con le loro disquisizioni filosofiche. Ci sono scene spassose, comiche, a volte più crude, e c'è addirittura un personaggio che non accetta la sua condizione e decide che vuole ritornare indietro, tra i vivi, per recuperare un pezzo di sé...rivelandoci che la psicologia non si arresta sulla soglia della vita.
“Tutte le cose ritornano” è una commedia agrodolce sul senso della vita, rapida e veloce come un film, con un 'al di là' che si rivela frivolo e un 'al di qua' a volte insondabile. Su questi due binari si sviluppa l’incedere narrativo di Loredana Costantini, che parla della morte descrivendola con una giusta dose di umorismo, sarcasmo, riuscendo a sdrammatizzare l’evento ultimo dell’esistenza per renderlo sensibilmente deglutibile a “noi comuni mortali”. Libro assolutamente consigliato
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