Forse le parole delle poesie
che adesso scrivo per te
potranno fluttuarti davanti alla coscienza
(quando saremo da tempo fantasmi)
come qualcosa che quasi prende
forma dal lungo annebbiarsi
di un lungo giorno nebbioso
che è già finito ma permane
tra le costellazioni immobili dell’eternità:
il fatto che tu ed io ci siamo amati
nella pausa tra i tempi del lento moto
non ci pareva eccezionale, ma era
il permanente, stabile, quotidiano
alfabeto del nostro essere insieme.
(John F. Deane )
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