«Quante sono le onde del mare?» Chi fosse stato in grado di rispondere a questa domanda posta dal ricco Yībùfèn sarebbe stato ricompensato con terre e palazzi nella provincia di Qīngwā. Da tre decenni nessuno fu capace di fornire la soluzione al problema, da parecchi mesi i concorrenti si erano ritirati. Zǒng Báichī, in una sosta del suo pellegrinaggio, incontrò Yībùfèn al mercato mentre acquistava drappi per la sua enorme residenza.
«Vedo che ne hai da spendere…»
«E ne avrei anche da dare se solo sapessero rispondere…»
«Rispondere a cosa?»
«Alla domanda che pongo da più di trent’anni e mi ossessiona.»
«Quale sarebbe?»
«Quante sono le onde del mare?»
«Lo credo che nessuno abbia mai saputo soddisfarti…»
«Perché dici così? Chi sei tu?»
«Il mio nome è Zǒng Báichī, ma non è importante. So comunque ciò che desideri così ardentemente sapere… L’aria è una, il mare è uno e l’onda è una.»
«Una sola onda?»
«No. Un’onda alla volta per infinite volte. Non puoi calcolare l’infinito. Chiedere all’uomo di seguire un’onda e contemporaneamente seguirne un’altra è come chiedere di alzare tutte e due le gambe e restare in piedi.»
«Allora non c’è risposta…»
«Le domande vere non avranno mai risposta.»
Yībùfèn rimase impressionato e comunicò a Zǒng Báichī la sua intenzione di ricompensarlo con le terre e i palazzi nella provincia di Qīngwā che aveva promesso a chi rispondeva.
«Ti ringrazio, ma io non ho risposto. Solo gli sciocchi o i furbi fanno queste domande, ben sapendo che nessuno riuscirà mai a risolvere il problema. Io ho terre e case in ogni dove, come tutti, terre e case senza recinti e senza muri, non potrei limitarmi a quel poco che mi doni tu.»
«Le proprietà che ti offro tu le chiami “poco”?»
«Certo! È il non possesso delle cose a renderti infinitamente ricco…»