Di notte, fuori dalla sua casupola, un bambino stava seduto su di un masso con il volto rivolto verso l’alto. Zǒng Báichī, che amava viaggiare di notte, passò di lì e vide il bambino.
«Piccolo uomo, cosa fai qui solo nel buio?»
«Non sono solo.»
«Quando me ne sarò andato non ci sarà più nessuno…»
«La luna è sempre con me.»
«Hai ragione. E siete amici tu e la luna?»
«Sì, parliamo molto e lei tutte le notti mi canta la ninna nanna.»
«Questo è molto bello. Mi piacerebbe ascoltarla.»
«Puoi metterti accanto a me e la sentirai.»
Zǒng Báichī si sedette vicino al bambino e guardò la luna rimanendo in silenzio per diversi minuti. Ascoltò il battito del suo cuore, il respiro suo e del bambino, il frusciare delle foglie degli alberi, l’abbaiare lontano di un cane che un refolo di vento portava, e piano piano, cullato da tutti questi suoni, si addormentò. La mattina si svegliò e al suo fianco vide un bigliettino lasciato dal bambino: “Yuèliàng ti saluta tanto”. Una felicità mai provata prima riempì il cuore di Zǒng Báichī. Prima di riprendere il cammino estrasse dal suo sacco lo stilo e l’inchiostro e lasciò scritto sul bigliettino “Grazie!”. Da quel giorno Zǒng Báichī si addormentò sempre ascoltando la ninna nanna della luna.
© Marco Vignolo Gargini