Húlu lavorava in una fattoria e da tempo teneva in serbo un interrogativo, ma non lo manifestava per timore d’esser considerato eccentrico. La fortuna volle che Zǒng Báichī trascorresse del tempo ospite del padrone, amico di lungo data. Un giorno, mentre girondolava per la fattoria, Zǒng Báichī fu fermato da Húlu.
«Posso fidarmi di te perché so che non resterai qui…»
«Anche se rimanessi la tua fiducia sarebbe ben riposta. Dimmi, posso fare qualcosa per te?»
«Sì. Ho una domanda che mi arrovella. Lavoro da anni in mezzo agli animali e non capisco come loro riescano ad intendersi così bene senza avere il dono della parola.»
«È proprio questo il loro segreto! Noi abbiamo inventato tanti suoni e tante parole, però non ci capiamo come fanno i cani, le mucche, i cavalli. La nostra intelligenza è ben poca cosa di fronte a chi sa esprimere con pochi versi il significato della realtà. Se fossimo capaci di essere semplici ed efficaci, credimi, anche noi useremmo meno vocaboli…»
«E, allora, qual è il segreto per capirci e andare d’accordo?»
«Fai come il cane, annusa l’aria e le cose; fai come la mucca, mastica lentamente ciò che mangi; fai come il cavallo, ascolta la paura di chi ti si avvicina. Le parole le userai solo quando non saranno necessarie.»
© Marco Vignolo Gargini