«Si può morire dal freddo sotto un sole cocente o affogare in un fiume in secca? Sì, si può. E si può anche morire d’inedia mangiando tutti i giorni e più volte al giorno? Certo, si può. L’abitudine di vedere solo ciò che ci sembra giusto, ragionevole, vero ci fa sentire tranquilli, al sicuro ma ci costringe a limitare le nostre osservazioni, ci illude che tutte le emozioni siano la conseguenza di un disegno che segue fedelmente una sistema prevedibile. Non è vero. Il primo uomo che vide incendiarsi un albero avrà pensato di avere un incubo ad occhi aperti, così come quello che tremò accorgendosi che il sole era diventato nero. Ora sappiamo il perché, eppure quante altre cose ci appariranno e ci faranno inorridire, sbandare senza darci una possibilità di capire cosa sta succedendo. Per questo, non fidatevi troppo delle vostre convinzioni, della vostra scienza, siate sempre pronti a rimettere tutto in discussione. Da un momento all’altro un fatto nuovo può sconvolgervi la vita…»
Zǒng Báichī terminò di parlare al gruppo di persone che si riunivano in preghiera e sentì un silenzio rotto solo dal vagito di un neonato in lontananza.
«… ecco una nuova vita che inizia il suo cammino gemendo… ha paura, non sa cosa gli sta capitando e si dispera… ciò che poco tempo prima era il suo mondo adesso non c’è più, qualcuno lo ha fatto uscire dal ventre materno per affrontare altri mondi altrettanto oscuri e ignoti…»
Il neonato smise di piangere, Zǒng Báichī riprese il suo viaggio ringraziando i presenti per averlo ascoltato.
© Marco Vignolo Gargini