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Il libro di Zǒng Báichī XXXVII

Creato il 01 agosto 2014 da Marvigar4

Zong báichi 37

«L’origine dei conflitti? Si narrano molte, troppe leggende, nessuno sa con certezza perché tra due persone sia esplosa una tensione degenerata poi in ostilità vera, coinvolgendo altre persone, sempre di più, fino ad allargare la contesa in modo tale da non riuscire più a contare il numero degli antagonisti…

Non credere al mito che racconta l’inizio del conflitto nato tra due consanguinei. E non ci sono nemmeno divinità che hanno deciso di punire l’umanità per errori commessi o per mancate devozioni. Pensi davvero che gli dèi siano così sciocchi da vendicarsi seminando odio e scatenando furori omicidi? Se fosse così, che vita misera e noiosa sarebbe quella degli dèi!

Allora come nasce tutto questo? Perché non si riesce mai a mettere la parola fine a un discorso nato chissà quando e chissà dove? Poniamo che due soggetti di nome Hépíng e Zhànzhēng abbiano vissuto in armonia insieme fino a un certo punto… Cosa è successo per metterli in contrasto? Un’incomprensione? Un fraintendimento? Allora l’armonia tra di loro non era così stabile per dover essere interrotta un giorno… O forse questa “armonia” aveva un nome… si chiamava Wúzhī, ed era una falsa armonia, una sorta di profonda inettitudine incapace di rivelarsi. Hépíng e Zhànzhēng erano entrambi schiavi di Wúzhī, non sapendolo, per questo un giorno si incontrarono e non si capirono… No, non voglio minimamente far riferimento a un’altra leggenda sulla confusione delle lingue, dico soltanto che Wúzhī si era talmente impadronita dei due da impedire loro di confrontarsi. Il nome di questa falsa “armonia” potrebbe essere anche “paura”. Sì, la paura di non capire, di sentirsi al di sotto, di scoprire la propria umiliante ignoranza. E Wúzhī mise le ali a questa paura, la rese forte, invincibile, la costrinse a istigare lo scontro frontale… Sì, perché Wúzhī vuole che tu non conosca, vuole soltanto condurti al punto di accantonare i tuoi limiti togliendo di mezzo tutti quelli che si frappongono e mostrano l’evidenza della tua ignoranza. Wúzhī vuole vincere, perché è la prima ad aver paura della sconfitta, non si fa scrupoli quando coinvolge due o più soggetti. Hépíng e Zhànzhēng? Non importa chi dei due sopravviva. Uno deve perire perché Wúzhī trionfi. Oppure entrambi. Tanto ci saranno altri Hépíng e Zhànzhēng sul suo cammino e continueranno a scannarsi a vicenda.

Gli uomini sono povere vittime di Wúzhī, dell’ignoranza, o meglio, della pigrizia e della paura che l’ignoranza trascina. Wúzhī è il narcotico per eccellenza che investe tutta l’umanità e la rende un dormiente violento, triste, incolto.

Ricordati le mie ultime parole: guardati da coloro che credono di essere immuni da Wúzhī, perché saranno i primi a cadere nel tranello e aggredire. Dietro gli atteggiamenti pomposi, le pose da finto saggio, i titoli e le ambizioni si cela un povero ignorante che trema alla sola idea di apparire per ciò che veramente è.»

© Marco Vignolo Gargini



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