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Il Libro sul Comodino #6: Forte Come l'Onda è il Mio Amore di Francesco Zingoni.

Creato il 29 settembre 2013 da Miki82 @Imaginary82

Vestirò nuove identità per ritrovarti.
Cavalcherò un'onda paurosa per scoprire cosa
nasconde il suo cono d'ombra: il nostro ultimo
segreto, cancellato dall'amnesia.
E alla fine sapremo solo una cosa, la più grande. Forte come quest'onda che nessuno può
cavalcare fino in fondo.

Continuando a leggere, quasi come una rivelazione, ho compreso come ciò che credevo fosse un difetto era in realtà un pregio. L'autore è stato in grado di darmi una sensazione di foschia mentale del tutto simile a quella che potrebbe aver provato il protagonista, privo di ogni suo ricordo, incapace di guardare indietro, con l'unica possibilità di vivere un presente vuoto e rivolgersi ad un futuro privo di speranza, privo di desideri.

Mauke Nuha si ritrova su un'isola sperduta nell'Oceano Pacifico. Vive le sue giornate osservando ciò che lo circonda: l'acqua limpida, il cielo terso, la sabbia bianca, il sole caldo, capace di comprenderne la bellezza, ma incapace di goderne. O almeno questo è ciò che ho provato io. Ho visto con gli occhi di Mauke il cielo, il sole il mare, ma non li ho sentiti e, non so se fosse questo l'intento di Zingoni, trovo che tale sensazione abbia reso in maniera ancora più efficace la condizione in cui versa Mauke.
Lui si trova in quel luogo ma non gli appartiene.

Dalle spiagge dell'isola la narrazione si sposta alla civiltà, seguendo le vicende di Ian, Rachel e Samuel, tre signori sulla sessantina che intraprendono un viaggio, destinazione Taipei, con la valigia piena di speranza. La speranza di ritrovare un figlio scomparso.

Poi un sogno, una visione, un segno, una speranza...

Man mano che Mauke comincia a ritrovare la strada, anche la lettura diventa più semplice e scorrevole. Si comincia a sentire il calore del sole, il profumo del mare, l'odore del vento. Tutto si fa più nitido, reale, concreto.

Il profilarsi di una meta, il concretizzarsi di un obiettivo, il rafforzarsi di una speranza, proprio come aveva detto Aruke.

Forte come l'onda è il mio amore è un viaggio in cui partenza, percorso e destinazione hanno la stessa importanza. Leggendo, si alternano momenti in cui la narrazione è scorrevole e tranquilla, tanto da far tirare un sospiro di sollievo, a momenti in cui si sta con il fiato sospeso, in attesa che accasa qualcosa. E sembra di essere di fronte al grande schermo di un cinema, con gli occhi sgranati ed il cuore in gola, il corpo proteso in avanti sulla poltrona ed i pugni stretti, incitando silenziosamente " dai, dai... eccolo, è lì, proprio lì. Dai che ci sei!"

Mauke/Sebastian/Llywelyn... Demian non è l'unico protagonista della storia. Nonostante la narrazione segua le sue vicende, narrandole in prima persona, il romanzo può essere tranquillamente definito corale e la cosa che mi ha davvero stupita è il modo magistrale in cui Zingoni delinea perfettamente ogni singolo personaggio, anche quelli marginali e che incontriamo brevemente e per caso. In poche parole ci svela tutto della loro storia, ci mostra la loro anima e li rende tasselli fondamentali del mosaico. Horu, Aruke, Ian, Samuel, Balthasar, Gigi e tutti gli altri, ognuno di loro è importante per Demian, per ricordare, per capire, per affrontare il viaggio alla ricerca di lei...

Lei, che è sempre presente, filo conduttore di una storia che si snoda tra ricerca, ritrovamento e perdita, in un susseguirsi frustrante di delusioni ed esaltante di indizi.

Arrivare e ripartire, ricordare e voler dimenticare.

Tra i ricordi che affiorano e, spesso, lo annegano, Demian vorrebbe perdersi di nuovo, quando comincia a comprendere la portata della sua impresa, le troppe possibilità di fallire, di non riuscire a trovarla.

Se il viaggio è il comune denominatore delle storie narrate, in tutte le sue sfaccettature, in tutti i significati (incluso il bad trip), il nome è la parola d'ordine, e scrivere ciò proprio oggi, la notte il giorno del mio onomastico (sono atea ma molto legata al mio nome e per questo contenta di "celebrarlo") assume un valore ancora più grande. Nel nome c'è scritta la nostra storia, è l'aggancio con la vita vissuta, un faro che illumina la strada del ritorno, qualora la si smarrisse. Demian Sideheart è il titolo con cui il romanzo è stato pubblicato la prima volta, titolo che, personalmente, preferisco.

Una storia sulla potenza dell'amore e la forza di volontà, scritta in maniera quasi perfetta in un'alternanza di prosa e poesia che non stanca mai.

Un primo, e spero non unico, romanzo in cui quasi non si percepisce l' immaturità dell'autore, che riesce a mantenere viva l'attenzione del lettore, conducendolo per mano attraverso tempi e luoghi diversi.

Una delizia per gli occhi, perché leggendo sembra quasi di vedere, per le orecchie, perché ugualmente sembra di sentire, per la mente, grazie alle tante perle di saggezza che se ne possono trarre e per il cuore, colmato da una così grande varietà di sentimenti spesso contrastanti, ma tutti ugualmente intensi.

Le uniche perplessità che mi sento di esprimere riguardano i capitoli dedicati ai ricordi adolescenziali di Demian e non perché non mi siano piaciuti, ma perché sono arrivati improvvisamente e non ero adeguatamente preparata ad un distacco simile. Si tratta comunque di parti scorrevoli e godibili, che piano piano si integrano con la storia e ne fanno indissolubilmente parte. L'altra riguarda alcuni espedienti che, a mio avviso, risolvono troppo banalmente la situazione e abbassano, seppur momentaneamente, il livello della narrazione.

Sul finale non mi esprimo. Sono pur sempre una persona romantica, e non nel senso tragico del termine...

Non credo di essere riuscita a descrivere adeguatamente la portata del romanzo, probabilmente avrei dovuto far passare del tempo, avrei dovuto digerirlo prima di parlarne, ma non ho voluto aspettare. Il percorso che ho fatto leggendolo è troppo personale, troppo intimo perché io possa parlarne facendovi capire cosa realmente mi ha lasciato. Ma ci ho provato, sperando di avervi fatto nascere almeno un po' di curiosità.

Vi consiglio questo libro se avete voglia di intraprendere un viaggio difficile che vi lascerà, al termine, stanchi, appagati e sicuramente più ricchi. Probabilmente riuscirà a farvi apprezzare di più i legami, di qualsiasi natura essi siano, vi farà dare un'importanza diversa alle parole, che sono potenti e, purtroppo, soprattutto ultimamente, vengono pronunciate senza comprenderne il reale valore.

"Sai - mi dici - ogni cosa che faccio, la faccio immaginando che tu mi stia guardando. Ogni pensiero che mi attraversa lo ripeto ad alta voce, credendo che così tu lo possa sentire. Parlo da solo e credo di farlo con te. Ti descrivo ciò che vedo, ti racconto quello che provo.

So che tu mi vedi, che tu mi ascolti sempre."

Se volete sapere di più di questo libro e del suo autore, vi consiglio di leggere il blogtour organizzato dai tre blog che ho citato ad inizio post

Il Libro sul Comodino #6: Forte Come l'Onda è il Mio Amore di Francesco Zingoni.


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