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Il limite è la fantasia - Recensione - PS3

Creato il 13 settembre 2013 da Intrattenimento

L'ambizioso progetto di Disney è finalmente pronto a invadere il mercato con tutte le sue statuette

Il limite è la fantasia
Infinity è un progetto molto importante per Disney Interactive Studios; la parte della multinazionale fondata dal vecchio Walt dedicata ai videogiochi negli ultimi anni ha infatti faticato a raccogliere grandi successi, facendosi notare più per le chiusure illustri di team precedentemente acquisiti (Black Rock, Junction Point e LucasArts) che per i giochi prodotti. Erroneamente etichettato fin da subito come "lo Skylanders di Disney", Infinity è invece un gioco profondamente diverso dal blockbuster Activision, che trova similitudini quasi unicamente nel target di utenza principale e nell'utilizzo di statuette - e non solo - da porre sopra ad un portale apposito. Sviluppato da Avalanche Software, team dello Utah longevo ma senza particolari picchi nel curriculum, Disney Infinity è un titolo dal potenziale semplicemente enorme. Metterlo in pratica, però, è un'altra cosa...

I giochi in cameretta

Pensando a Disney, quali personaggi vi vengono in mente? Probabilmente Topolino e Pippo, o Cenerentola, o il Re Leone. Se siete informati invece, potreste sapere che la compagnia possiede anche Star Wars e Marvel, oltre a moltissime proprietà intellettuali cinematografiche, aprendo quindi il campo a un'altra marea di personaggi diversi. Per il lancio di Disney Infinity invece, è stato scelto di pescare soltanto da alcuni titoli Pixar - Cars, Gli Incredibili, Monsters University - e dai film de I Pirati dei Caraibi e The Lone Ranger; una decisione chiaramente legata a precise scelte di marketing, ma che ci ha lasciato comunque piuttosto interdetti.

Il limite è la fantasia
Sia chiaro, nel futuro più o meno breve il prodotto sarà senza alcun dubbio ampliato in tal senso, e già sono certi i nomi di Fantasia, Ralph Spaccatutto e Toy Story, ma al momento viene inevitabile la voglia di ribattezzare il gioco in "Pixar & Johnny Depp Infinity" o qualcosa del genere. Chiusa la parentesi, torniamo però a parlare del gioco in sé, che fondamentalmente è diviso in due sezioni diverse: la Scatola dei Giochi e i Mondi. La prima è in sostanza un enorme, duttile e per diversi aspetti complesso editor all'interno del quale ci si può davvero sbizzarrire in tutta una serie di maniere, utilizzando oggetti ed elementi in quantità a tratti soverchiante. Si chiama "Scatola dei Giochi" e in effetti il senso di questa modalità è simile a quello da bambini di rovesciare a terra i propri giocattoli, magari completamente diversi e slegati tra di loro, per dar vita a qualcosa con il solo limite della propria fantasia. Non c'è un obiettivo, una missione o uno scopo predefinito; magari si può creare il castello dei propri sogni, o una pista in cui correre con le auto, o spostare la visuale dall'alto per ricreare una specie di GTA prima maniera (c'è chi l'ha fatto), o metterla al contrario di fronte in simil-2D per dar vita a un platform, o realizzare uno stadio in cui giocare a calcio, o fare un flipper gigante e via dicendo. Esistono poi anche i Creative Toys, ovvero una sorta di interruttori da collegare con altri elementi per determinare azioni di causa effetto, tipo l'apertura di una porta alla pressione di una pedana per intenderci.
Il limite è la fantasia
Le possibilità sono davvero, davvero tante, a patto di avere fantasia, enorme pazienza e un certo tipo di predisposizione per impegnare del tempo in un editor (fattore questo non scontato e non da tutti). Anche perché, come detto qualche riga fa, l'utilizzo degli strumenti a disposizione non è proprio semplicissimo: si devono usare molti menu spesso molto complessi, diversi comandi associati ai vari tasti del controller, e per mettere in pratica qualcosa di gratificante sono necessarie diverse ore. Pensando che l'utilizzatore medio possa essere un bambino attorno ai 12 anni, pur con tutta l'affinità che questo possa avere coi videogiochi, non ci pare così scontato che l'accessibilità sia garantita in questa fase, richiedendo quindi il supporto di un adulto. Ci sono poi dei difetti poco comprensibili, come il fatto che i singoli pezzi non si "aggancino" automaticamente a quello vicino ma vadano posizionati con minuziosa precisione a colpetti di stick sinistro, o che non si possano cancellare oggetti direttamente dal menu dell'editor ma sia necessario passare al controllo in terza persona del personaggio e adoperare una bacchetta magica. Positiva invece la facoltà di condividere online le proprie creazioni e scaricare quelle degli altri utenti; chi non ha voglia, tempo e attitudine per impegnarsi nella creazione può infatti godere degli sforzi altrui, o direttamente del team di sviluppo, un po' come nel caso di Little Big Planet.

Tanto paga papà

La seconda sezione di Disney Infinity è quella dei Mondi, in cui di fatto entra in gioco pesantemente la tematica delle varie singole pellicole da cui sono tratti. In pratica posizionando un apposito oggetto trasparente sul portale si può accedere ad una intera avventura ambientata in un mondo Disney; nello starter pack, ovvero nella confezione di base, sono compresi i Mondi de Gli Incredibili, I Pirati dei Caraibi e Monsters University, assieme alle statuette di Mr. Incredible, Jack Sparrow e Sulley.

Il limite è la fantasia
Esattamente come in Skylanders, appoggiando la bellissima statuetta sul portale si vedrà comparire come per magia su schermo dopo pochi istanti la riproduzione virtuale di quel personaggio, da controllare direttamente. La struttura delle missioni, pur differenziandosi nei vari casi oltre che per ambientazione anche per stile di fondo, poggia in larga parte su obiettivi piuttosto banali, da ottenere tramite dialoghi con personaggi non giocanti, come la necessità di raggiungere il punto X o di raccogliere determinati oggetti. Si tratta di avventure - della durata di grossomodo quattro ore l'una - che mescolano fondamentalmente esplorazione, combattimenti e fasi platform, senza però eccellere in nessuna delle tre categorie. Non si tratta, sia chiaro, di un giudizio snob di fronte a un gioco indirizzato ai teen ager, ma piuttosto di una constatazione realistica del gameplay banalotto e privo di acuti ideato da Avalanche Software.
Il limite è la fantasia
Il tutto diventa più piacevole se giocato in cooperativa grazie allo slit screen, ma c'è un ostacolo non di poco conto: all'interno dei Mondi si possono utilizzare solo statuette di personaggi ad essi appartenenti, e considerando che nello Starter Pack ce n'è soltanto una per "tipo", l'opzione a due giocatori diventa quindi possibile unicamente acquistando separatamente altri personaggi. Ci sono poi passi falsi, come i diversi bug presenti, e scelte di design difficilmente digeribili, come l'eccessiva complessità e macchinosità dei controlli e dei menu. Poco incisivo anche l'elemento di crescita dei protagonisti: ogni statuina può infatti salire di livello completando le missioni, ma questo all'atto pratico non porta assolutamente a nulla a eccezione dell'ottenimento di gettoni per la roulette (in cui ottenere pezzi per la Scatola dei Giochi) e di qualche dettaglio nella Stanza degli Eroi. Anche la perdita di energia è un fattore ininfluente, dal momento che l'eventuale morte comporta soltanto una immediata ricomparsa nello stesso identico punto senza penalizzazioni. Nel complesso ciò che riesce a sostenere in larga parte la progressione è soprattutto l'elemento della raccolta, per la possibilità di recuperare nelle avventure oggetti da usare poi nella Scatola dei Giochi.
Il limite è la fantasia
Sì perché gli elementi disponibili nell'editor inizialmente sono veramente solo una manciata, e vanno guadagnati completando i tutorial, sfruttando i gettoni nella roulette, o recuperandoli appunto nei vari Mondi. Peccato che esistano oggetti dentro a forzieri che può aprire solo lo specifico personaggio ad essi associato, così come ci siano elementi recuperabili solo dentro a Mondi acquistabili separatamente. Ci sono infine i Powerk Disk, gettoni capaci di offrire qualità extra ai personaggi o elementi aggiuntivi per l'editor; in questo caso il modello di vendita è quello dei sacchetti chiusi, come con le figurine, impedendo così di sapere in anticipo quali gettoni saranno in esso contenuti. E' abbastanza evidente quindi come lo Starter Pack sia solamente il punto di inizio, che consente di godere appena di una fetta dell'intera offerta di Disney Infinity; per il resto, va messa mano al portafogli, rendendo potenzialmente la spesa totale davvero molto, molto consistente. Un ultimo appunto sulla componente tecnica, gradevole anche se non certo eccezionale, ma che ha il merito di riuscire a dare una certa continuità e coerenza stilistica a mondi e personaggi spesso molto diversi tra loro. Disney Infinity - Trailer dei Toy Box
Il limite è la fantasia - Recensione - PS3
Disney Infinity - Trailer dei Toy Box

Disney Infinity è un titolo dal grande potenziale, con una idea di base interessante e una forza del brand alle spalle straordinaria. Le imperfezioni e i peccati di gioventù ne riducono però il valore complessivo, contribuendo a fornire un quadro d'insieme di un gioco che avrebbe probabilmente meritato qualche mese in più di sviluppo e di raffinamento per poter convincere davvero. Il valore della fatica di Avalanche Software si riesce a percepire, ma allo stato attuale delle cose non appare abbastanza da farci consigliare senza riserve di imbarcarsi in un viaggio costoso e a tratti frustrante, a meno di non essere un fan appassionato dell'universo Disneyano. Ma Disney Infinity è soltanto al suo inizio: se il colosso americano sarà in grado di correggere il tiro, capitalizzando gli elementi positivi e sistemando quelli negativi, potrebbe facilmente trovarsi tra le mani un successo.

Andrea Palmisano
Andrea Palmisano
@sano80

Pro

  • Potenziale enorme
  • Ottima qualità delle statuette
  • Più di qualche buona idea
  • Editor interessante

Contro

  • Alcune imperfezioni
  • Gameplay poco brillante nei Mondi
  • Universo Disney inizialmente poco rappresentato
  • L'accesso a tutti i contenuti richiede molto denaro

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