Sebastiano Scrofina sul palco del TEDxVerona 2015 – foto di Mattia Cacciatori
18 MARZO – «Il nostro futuro economico non è scritto. La moneta è un linguaggio che influenza la nostra percezione e contribuisce a realizzare la nostra idea del mondo. Creare monete significa creare mondi che sono resi reali da coloro che le utilizzano».
Ne è convinto Sebastiano Scrofina, 31enne romano laureato in filosofia che nel 2003 ha inventato “Ecoroma”, la prima moneta completare italiana, e da allora si occupa di sistemi monetari non convenzionali come Bitcoin, il sistema elettronico peer-to-peer creato nel 2008 e probabilmente anche il più conosciuto. Come lui stesso ha spiegato il 1 marzo dal palco di TEDxVerona, l’evento dedicato alla Tecnologia, all’Intrattenimento e al Design nato oltre trent’anni fa negli Stati Uniti per favorire la condivisione di “idee che meritano di essere diffuse”, si tratta di sistemi che non nascono dagli economisti ma dal basso, dalla spinta ideale di trovare un’alternativa al presente.
Sebastiano Scrofina sul palco del TEDxVerona 2015 – foto di Mattia Cacciatori
Sebastiano, che cos’è Bitcoin?
“Innanzitutto è un protocollo, quindi un modo con cui delle macchine si scambiano informazioni. Bitcoin puoi immaginarlo come un libro mastro replicato in modo uguale su un gran numero di computer perché sia trasparente e non manipolabile. Su questo registro si tiene traccia della creazione di nuovi Bitcoin – che possono arrivare al massimo a 21 milioni -, si indica chi ha un Bitcoin e si registra la transazione ogni volta che qualcuno decide di trasferirlo. Osservando questo libro mastro, che è pubblico e non alterabile, si riesce a capire in ogni momento chi Bitcoin e quanti ne ha, ma non la sua identità anagrafica che è protetta per privacy”.
Da chi viene utilizzato?
“Al momento è usato per due scopi principali: c’è chi lo usa per investimento, lo acquista e fa speculazioni o trading in vista di un futuro in cui può diventare una moneta importante a livello globale; poi c’è chi lo usa effettivamente, fa acquisti on-line o si fa pagare con Bitcoin. I commercianti di e-commerce israeliani, per esempio, sono stati bloccati dai sistemi di carte di credito americani per effetto dell’embargo. Alcuni hanno iniziato ad accettare i Bitcoin e quindi hanno potuto continuare a vendere on-line i propri prodotti senza alcun vincolo”.
Se un privato volesse fare degli acquisti con Bitcoin cosa deve fare?
“Comprare dei Bitcoin. Ci sono tantissimi modi per farlo: li acquisti online su siti specializzati tramite bonifico bancario, puoi fare delle ricariche in tabaccheria, addirittura ci sono dei bancomat nei quali entri fisicamente, inserisci dei soldi e ricarichi il tuo conto sul telefonino, come BitWallet che ho contribuito a costruire. Una volta che hai Bitcoin sul tuo conto devi solo decidere come spenderli”.
Sebastiano Scrofina sul palco del TEDxVerona 2015 – foto di Mattia Cacciatori
Perché dovrei usare Bitcoin?
“Uno dei motivi è che gli appassionati – sicuramente persone un po’ anarchiche – hanno piacere di usare un sistema diverso da quello tradizionale. Poi ci sono i casi di trasferimento di denaro tra nazioni che impongono controlli sui flussi di denaro – ce ne sono molte – o altri tipi di vincoli, per mantenere la privacy quando si acquista on-line, o perché non ci sono alternative come nel caso dei siti di e-commerce iraniani. La filosofia che c’è dietro, come ogni caso di moneta alternativa, è sicuramente molto libertaria e finalizzata a fare a meno del sistema finanziario tradizionale. In generale tutti i sistemi di monete alternative, anche se si muovono in modo diverso, hanno in comune l’obiettivo di creare nuove reti in cui non ci sia più bisogno del sistema bancario, delle banche centrali e commerciali”.
E secondo te è una visione realizzabile?
“Assolutamente sì, si sta già realizzando. Probabilmente nei prossimi anni, e nei prossimi decenni, lo scenario della finanza cambierà molto grazie a queste innovazioni veicolate dalla tecnologia. E io me ne aspetto altre nei prossimi anni. Lo spazio cambierà, sarà sicuramente molto decentralizzato. II futuro però è impossibile da prevedere perché dipenderà da quello che noi, collettivamente, decideremo di fare: la moneta non ha nessun valore se non viene adoperata, se noi decideremo di utilizzare questo strumento allora andremo in una direzione, altrimenti ne prenderemo un’altra”.
Michela Moneta
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