Di Annalisa Castronovo
Come scrivere una sinossi?
Il capolavoro è scritto, letto e revisionato; la lettera di presentazione pure, ma manca la sinossi. Cos'è la sinossi? In generale, la sinossi altro non è che un compendio; in greco sýnopsis significa, appunto, sguardo d'insieme; quindi, essa è l'esposizione di una materia o di una disciplina in forma sintetica e sistematica. Nel linguaggio editoriale è «un breve riassunto schematico del libro che si vuole proporre in lettura ad una Casa Editrice o ad una Agenzia Letteraria». Già! Si tratta dello stesso editore o redattore di cui fin dalla lettera di presentazione dovevamo catturare l'attenzione. Non possiamo perderlo adesso. Occorre rendere, entro tre cartelle dattiloscritte, il meglio dell'opera in questione.
Prima di tutto schiariamoci le idee sulle caratteristiche essenziali del libro: bisogna trovare il quid, ciò che lo rende speciale, particolare e immediatamente distinguibile da ogni altro, sebbene quest’ultimo possa essere di argomento simile. A fare la differenza può essere l'ambientazione (spaziale o temporale, fantastica o verosimile, purché sia originale), qualche specificità di uno o più personaggi (alcuni di loro avranno, quasi certamente, precisi e sorprendenti punti di forza o di debolezza, vizi o virtù, difetti fisici o morali) o altro ancora. Di sicuro non può più trattarsi del cosiddetto non so che, bisogna capire ed esplicitare innanzitutto di che si tratta.
Messo l'indice sulle particolarità, occorre procedere con una trattazione avvincente e dettagliata della trama. Ovviamente senza tralasciare il finale. L'editore non è l'acquirente in libreria, egli vuole capire se l'intreccio è ben strutturato ed è quindi necessario che questi conosca il tutto per intero. È necessario affinché possa trarre con la massima cognizione le proprie conclusioni sull’acume e sulla spendibilità del vostro lavoro. Per la stessa ragione è utile presentare i personaggi con grande cura (non si pensi solo alla loro fisicità, ma anche agli aspetti caratteriali), devono essere realistici quanto basta perché il lettore riesca a immedesimarsi in loro o almeno affinché li trovi affascinanti; inoltre, il punto di vista e la struttura attraverso cui si dipana la storia sono degli elementi di grande rilevanza che, dunque, vanno esplicitati. Scrivete in prima persona? In terza? Cominciate in medias res? Ab ovo? Occorre allegare mappe al testo? Scrivetelo nella sinossi. Scrivete quanto necessario per preparare alla lettura chi può essere interessato a mettere il libro sul mercato. Se si tratta di un bel libro è giusto che anche la sinossi – che probabilmente ne deciderà le sorti – ne sia all'altezza.Per finire, proponete qualche titolo, ma non incaponitevi. Le vostre idee potrebbero piacere, ma l'ultima parola, quasi certamente, non spetterà a voi.
Avrei potuto pescare on line o tra varie scartoffie qualche esempio concreto di sinossi da sottoporvi, ma sul Web non ho trovato niente di convincente, mentre esistono testi cartacei che danno buoni esempi. Credo però che ogni libro sia un caso a sé stante, che solo chi ne conosce davvero lo spirito, i segreti e le dinamiche sappia rendere a dovere. A che serve allora leggere la sinossi di un’opera distante anni luce dalla nostra per contesto storico, ambientazione, trama, personaggi, struttura?! Da qualcuno che tenderà a esaltare ciò che ha colpito lui, ciò che a lui – e non a voi – è piaciuto. In fondo, lo scopo della sinossi non è proprio questo? Capire chi siete. Capire chi è lo scrittore a cui l’editore potrebbe essere interessato. Dunque, datevi da fare! Ecco un'altra occasione per mettere all'opera il vostro estro di scrittore.
Il capolavoro è scritto, letto e revisionato; la lettera di presentazione pure, ma manca la sinossi. Cos'è la sinossi? In generale, la sinossi altro non è che un compendio; in greco sýnopsis significa, appunto, sguardo d'insieme; quindi, essa è l'esposizione di una materia o di una disciplina in forma sintetica e sistematica. Nel linguaggio editoriale è «un breve riassunto schematico del libro che si vuole proporre in lettura ad una Casa Editrice o ad una Agenzia Letteraria». Già! Si tratta dello stesso editore o redattore di cui fin dalla lettera di presentazione dovevamo catturare l'attenzione. Non possiamo perderlo adesso. Occorre rendere, entro tre cartelle dattiloscritte, il meglio dell'opera in questione.Prima di tutto schiariamoci le idee sulle caratteristiche essenziali del libro: bisogna trovare il quid, ciò che lo rende speciale, particolare e immediatamente distinguibile da ogni altro, sebbene quest’ultimo possa essere di argomento simile. A fare la differenza può essere l'ambientazione (spaziale o temporale, fantastica o verosimile, purché sia originale), qualche specificità di uno o più personaggi (alcuni di loro avranno, quasi certamente, precisi e sorprendenti punti di forza o di debolezza, vizi o virtù, difetti fisici o morali) o altro ancora. Di sicuro non può più trattarsi del cosiddetto non so che, bisogna capire ed esplicitare innanzitutto di che si tratta.
Messo l'indice sulle particolarità, occorre procedere con una trattazione avvincente e dettagliata della trama. Ovviamente senza tralasciare il finale. L'editore non è l'acquirente in libreria, egli vuole capire se l'intreccio è ben strutturato ed è quindi necessario che questi conosca il tutto per intero. È necessario affinché possa trarre con la massima cognizione le proprie conclusioni sull’acume e sulla spendibilità del vostro lavoro. Per la stessa ragione è utile presentare i personaggi con grande cura (non si pensi solo alla loro fisicità, ma anche agli aspetti caratteriali), devono essere realistici quanto basta perché il lettore riesca a immedesimarsi in loro o almeno affinché li trovi affascinanti; inoltre, il punto di vista e la struttura attraverso cui si dipana la storia sono degli elementi di grande rilevanza che, dunque, vanno esplicitati. Scrivete in prima persona? In terza? Cominciate in medias res? Ab ovo? Occorre allegare mappe al testo? Scrivetelo nella sinossi. Scrivete quanto necessario per preparare alla lettura chi può essere interessato a mettere il libro sul mercato. Se si tratta di un bel libro è giusto che anche la sinossi – che probabilmente ne deciderà le sorti – ne sia all'altezza.Per finire, proponete qualche titolo, ma non incaponitevi. Le vostre idee potrebbero piacere, ma l'ultima parola, quasi certamente, non spetterà a voi.Avrei potuto pescare on line o tra varie scartoffie qualche esempio concreto di sinossi da sottoporvi, ma sul Web non ho trovato niente di convincente, mentre esistono testi cartacei che danno buoni esempi. Credo però che ogni libro sia un caso a sé stante, che solo chi ne conosce davvero lo spirito, i segreti e le dinamiche sappia rendere a dovere. A che serve allora leggere la sinossi di un’opera distante anni luce dalla nostra per contesto storico, ambientazione, trama, personaggi, struttura?! Da qualcuno che tenderà a esaltare ciò che ha colpito lui, ciò che a lui – e non a voi – è piaciuto. In fondo, lo scopo della sinossi non è proprio questo? Capire chi siete. Capire chi è lo scrittore a cui l’editore potrebbe essere interessato. Dunque, datevi da fare! Ecco un'altra occasione per mettere all'opera il vostro estro di scrittore.