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Il macaron l'egoista

Da Guarino
Il macaron l'egoista 
Qualche tempo fa, al ritorno da Parigi , ho comprato qualche macaron "on the road" chez Hermé. Mi piace sempre avere qualcosa da sgranocchiare quando sono in aeroporto, mi sembra che l'attesa si accorci un pò. Stavo mangiando un macaron al gelsomino e sono stata rapita da una serie di pensieri che prontamente ho scarabocchiato su di un oezzo di carta. Ecco quanto.
Il macaron è un dolce egoista. Si fa contemplare perché sa di essere affascinante. Richiede fin da subito tutta l'attenzione dei sensi, inizialmente catturati dallo sguardo. Ha una consistenza ingannevole, sembra compatto ma si rivela nella sua fragilità. Richiede delicatezza. Un gusto inebriante che si assapora per gradi. Il dolce e l'amaro si mescolano come solo gli opposti sanno fare. Unico nel suo genere instaura una relazione intima e privata tra sè e chi lo sceglie, non c'è spazio per nessun altro. Un piacere che perdura per qualche minuto andandosene lasciando un briciolo di insoddisfazione

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