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Il magico mondo di Sebastião Salgado

Creato il 15 giugno 2013 da Nebbiadilondra @nebbiadilondra
 Quando, alla fine del 1990, durante una malattia, Sebastião Salgado (n. 1944) decise di fare ritorno in Brasile, trovò il ranch in cui era cresciuto molto cambiato: la vegetazione rigogliosa e la fauna che ricordava erano pressoché scomparse. Fu in quel momento che il fotografo decise che era tempo di passare all’azione. Con l’aiuto della moglie e collaboratrice, Lélia Wanick, hanno ripiantato quasi due milioni di alberi e hanno osservato il paesaggio rinnovarsi, e gli uccelli e gli animali ritornare. Fu allora che nacque nella sua mente l’idea di Genesis: un progetto che è allo stesso tempo una lettera d’amore al nostro pianeta "una chiamata alle armi” per difenderlo.Una chiamata alle armi a cui il Natural History Museum ha risposto con entusiasmo. Organizzata in cinque sezioni -Planet South, Sanctuaries, Africa, Amazonia and Pantanal, e Northern Spaces - Sebastião Salgado: Genesis è uno straordinario viaggio attraverso il nostro incredibile pianeta. Un progetto durato otto anni che ha richiesto una straordinaria resistenza dall’energetico sessantanovenne e che lo ha portato attraverso 32 paesi, dagli abissi del Grand Canyon americano ai ghiacci siberiani, dai deserti africani alle profondità della foresta dell’Amazzonia - a documentare il nostro pianeta e i suoi abitanti. Quello catturato dall’obbiettivo di Salgado é un mondo maestoso, di travolgente bellezza. E non è necessario essere fotografi di professione per apprezzare la raffinata tecnica di Salgato, intensità tonale del bianco e nero che dona alle sue immagini la consistenza cesellata di un’acquaforte, o la  sua capacità di fissare sulla pellicola un momento di eternità. Perché a differenza di Henri Cartier-Bresson, Salgato di rado cattura l’attimo fuggente, il momento decisivo. E quando questo accade, non c’é una penna o una foglia fuori posto. Le sue sono immagini levigate, immobili, eterne: come i due gabbiani rannicchiati l’uno contro l’atro, lo sguardo perso nell’immensità.  Rispetto ai formati mastodontici dei due progetti che lo hanno preceduto, Workers e Migrations, con centinaia di immagini ciascuna da tutto il mondo, le circa 200 foto di Genesis sono di formato ridotto, quasi da cavalletto. Ma ognuna di esse vale da sola una visita alla mostra. 
Londra // fino all'8 Settembre 2013Natural History Museum
Cromwell Road
London SW7 5BD
Il magico mondo di Sebastião Salgado 
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