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“Il mago” di William Somerset Maugham

Creato il 26 luglio 2012 da Silvietta @Silvietta
Boldini, Conversazione al caffè

Parigi, primi del ’900. W.S. Maugham ci presenta un dottore appassionato di occultismo, un giovane chirurgo pragmatico e razionale, la sua giovane e incantevole fidanzata, l’amica zitella. Fin qui, potrebbe trattarsi del classico romanzo sentimentale. Ma ecco entrare in scena “Il Mago“, il misterioso Oliver Haddo.

William Somerset Maugham, uno scrittore inglese che non mi delude mai, si ispirò per l’enigmatica e corpulenta figura del mago Oliver Haddo a Aleister Crowley, oggi considerato il fondatore dell’occultismo moderno.

La minacciosa personalità di Haddo irrompe nella vita dei promessi sposi Arthur e Margaret, insinuando il mistero, il vizio, la menzogna. Se la curiosa e sensibile Margaret cade subito preda del fascino occulto del mago, sarà la disperazione a convertire lo scienziato Arthur al mondo magico e misterioso rappresentato da Haddo e, in positivo, dal dottor Porhoët. Sullo sfondo, il sacrificio e il trionfo finale della iconica chaperon bruttina che non può mancare in ogni romanzo ambientato nella Belle Epoque che si rispetti.

Pochi ingredienti, miscelati con cura dall’infallibile Maugham. Il risultato è un romanzo breve ed incalzante, che, ispirandosi a una pietra miliare del genere com “Dracula” di Bram Stoker, unisce una fine e distaccata dissezione psicologica (tipica di Maugham) al brivido e al pathos di un’ottimo romanzo gotico.

Consigliato a chi: non ha ancora deciso che libro portarsi sotto l’ombrellone e non si accontenta di horror dozzinali.

 


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