da ieri il monello di casa ha la febbre. Un bel febbrone direi, visto che ieri pomeriggio il termometro segnava 39,2! Oggi va un pò meglio, poco fa aveva 38,2 però temo salirà nel pomeriggio.
All'asilo in questi giorni mancano parecchi bimbi per questo motivo, quindi era ben facile che anche il mio si ammalasse. Si sa come funziona, no?Vedere però come reagisce il mio monello al suo essere malato mi ha fatto pensare. E ricordare.Ci sono stati giorni in un tempo passato in cui ero io la piccola di casa ad avere il febbrone. Me ne stavo buona buona nel lettino, almeno quando la temperatura era alta (ma anche no!) e mi godevo le cure e le coccole della mia mamma: il doppio cuscino per stare comod; una bambola o un libretto a portata di mano; la TV piccola, in bianco e nero, che veniva trasferita dal soggiorno in camera mia e poggiata sul cassettone per consertirmi di guardare qualche cartone animato se mi andava e se non avevo troppo mal di testa.E sul comodino c'era sempre una scorta di vitamina C: arance e mandarini non mancavano mai, insieme all'acqua e ai ginevrini (hai presente quelle pastiglie di zucchero tutte colorate?).
In contemporanea con questo ricordo mi è tornata in mente anche una filastrocca di Gianni Rodari davvero deliziosa (ma quale delle sue non lo è?) che rispecchia perfettamente l'immagine di me malatina:
IL MALATINO(Gianni Rodari)Filastrocca del bimbo malato,con il decotto, con il citrato,con l'arancia sul comodino,tagliata a spicchi in un piattino.Per tutti i mali di testa e di panciasul comodino c'è sempre un'arancia,tra un confetto ed un mentinoper consolare il malatino.Viene il dottore, «Vediamo cos'è»,e ti fa dire trentatré.Poi di sera viene la sera,viene la mamma leggera leggera,e succhiando la sua mentail malatino s'addormenta.
Che strano effetto fa il tempo che passa, eh? I ricordi, anche quelli non proprio piacevoli, come quelli appunto dei giorni di malattia, tendono a perdere la loro negatività per far emergere solo il lato tenero degli eventi, quello che ci fa piacere ricordare e di cui abbiamo nostalgia...noi piccini, la nostra mamma che ci coccola e ci accudisce, quel senso di sicurezza e di protezione che si sprigiona anche semplicemente dal suo essere presente...
Bello. Bello. Bello.
Va senza dire che col mio monello non se ne parla neppure di stare a letto. A stento è stato steso sul divano quando il febbrone era alto, ma giusto perchè voleva dormire un pò. Poi subito oplà! in piedi a fare quasi come se niente fosse. Con i cosiddetti sette spiriti. Per la gioia di mamma e papà, specie la sera tardi...!!!Che dire...non esistono più i malatini di una volta ;-)