Il malinconico calciomercato del Milan.

Tutto sommato, provoca anche un sentimento di nostalgica tenerezza l'imbarazzo con il quale il Milan sta conducendo il calciomercato di quest'anno.La castrante sobrietà Montiana sembra avere investito anche la Società (o meglio, la sua proprietà) e dunque le parole d'ordine sono diventate: risparmiare, spalmare, tagliare.Sono commoventi gli sforzi di Galliani quando tenta di dimostrare ai tifosi come sia possibile far convivere la politica della lesina con una rosa di giocatori competitiva in Italia e, soprattutto, in Europa. Anche i sassi sanno che non è così ma pazienza. Il problema vero è che si ha l'impressione di non essere di fronte ad una situazione contingente e passeggera ma, piuttosto, di assistere ad un lento decadere, un malinconico viale del tramonto.Strategie alternative non se ne vedono. La seconda squadra di Milano pare abbia intenzione di costruirsi uno stadio nuovo tutto suo. E noi che facciamo? Restiamo a San Siro da inquilini solitari? Acquistiamo San Siro dal Comune? Ci costruiamo anche noi uno stadio nuovo? Tutto tace.Diverse squadre in Europa si sono rilanciate o si stanno rilanciando con l'ingresso nel capitale sociale di nuovi soci e di nuove risorse, anche con la cessione delle quote di maggioranza. E' un sacrilegio chiedere alla proprietà del Milan di fare altrettanto? Tra l'altro, così facendo tornerebbe la pace in famiglia.Anche in questo caso, soltanto silenzio.E tra un silenzio e l'altro, tra una pietosa bugia e l'altra, trascorre un' estate seconda, per inquietudine, soltanto a quella del 2006.