“Sì mi sono fatto pagare per andare in televisione. Qual è il problema? Lo fanno tutti, non capisco perché non dovrei farlo anche io”.
Così ha nitrito l'avvocato Daniele Galoppa, il difensore d'ufficio di Michele Misseri, reo confesso dell'omicidio della nipote Sarah Scazzi. La domanda - fattagli in presenza di una telecamera nascosta - non era poi così fuori luogo.
Anche l'Ordine degli avvocati - dopo averlo notato a "Quarto Grado", "l'Arena", "Mattino Cinque", "Matrix", "La Vita in diretta" e via andare - gli avrebbe giustamente chiesto le ragioni di cotanta dimestichezza con i media. L'articolo 12 della legge sulla professione forense imporrebbe infatti di esercitarla con dignità e decoro, prerogative che sarebbero venute meno nell'ambito della troppa spettacolarizzazione del caso Scazzi.
Intanto le ospitate dell'avvocato si moltiplicano e cresceranno in maniera esponenziale in previsione del prossimo incidente probatorio su Michele Misseri e di un eventuale confronto tra il suo assistito e la figlia Sabrina, chiamata in causa nel delitto. Ma quanto guadagna il Perry Mason di Avetrana ad ogni chiamata da Vespa, Giletti, Sposini e Venier? Il gettone è di 3 mila euro ad apparizione, come e più di una star del piccolo schermo. Del resto tutti i conduttori - ad eccezione forse del solo Marco Predolin - pendono dalle sue labbra che si muovono con la moviola e dalle poche e mezze verità che scuciono. Le uniche che in fase di indagini possano uscire da quella bocca pacata. Una cosa è certa: Galoppa deve aver fatto un bel dressage per la gioia quando gli hanno assegnato il caso Scazzi ...
Il video con l'immancabile plastico vespasiano di casa Misseri a "Porta a Porta"