Magazine Cultura

"Il margine dell'alba" di Mariangela Cerrino

Creato il 04 ottobre 2010 da Sulromanzo
Di Elena Romanello
Il margine dell'alba, Mariangela Cerrino, Alacran edizioni
Si pensa che la storia non abbia lambito posti che si conoscono grazie alle vacanze, come per i torinesi e non solo per loro per l'alta Val di Susa e la zona di Briançon: in realtà anche qui ci sono ricordi di eventi storici remoti e fondamentali, come racconta l'autrice torinese Mariangela Cerrino nella sua ultima fatica, Il margine dell'alba, edito da Alacran.
Dopo aver raccontato i futuri Stati Uniti prima della guerra d'indipendenza, Roma prima di Roma sotto gli etruschi e la zona di Torino intorno all'anno mille, Mariangela Cerrino decide di portare i suoi lettori all'epoca delle guerre di religione che devastarono l'Europa nel Cinquecento, soffermandosi in particolare sulle lotte tra cattolici e valdesi tra Valle di Susa e Delfinato, uno scontro non solo religioso ("Spesso gli uomini si trincerano dietro Dio per combattere battaglie che sono solo di uomini" dice ad un certo punto uno dei personaggi della vicenda) ma volto a stabilire nuovi interessi tra il re di Francia e il duca di Savoia.
Per chi conosce oggi questi posti, magari anche grazie alle Olimpiadi del 2006 come splendide località sciistiche e di accoglienza turistica, scoprire una pagina poco nota della loro storia, dove località oggi famose come meta di gite e villeggiature come Bardonecchia, Briançon ed Oulx è senz'altro molto coinvolgente, a tratti persino scioccante pensare che possano essere avvenuti fatti di sangue e di lotta dove si è giocato da piccoli, dove si è imparato a sciare, dove si va a prendere il sole.
L'argomento principale de Il margine dell'alba è l'intolleranza religiosa, allora tragicamente protagonista di fatti storici, e ancora oggi di triste attualità in tanti angoli del mondo: ma il libro è anche un travolgente romanzo d'avventura e d'amore, dove si incontrano e si scontrano il capitano de Lacazette, personaggio realmente esistito, vero e proprio antieroe molto moderno come voltagabbana e opportunista, il suo migliore amico e poi nemico Etienne, idealista figlio di un valdese ucciso che si convertirà poi alla religione di suo padre per amore, e la bella ostessa Felicienne, divisa tra i due amici tra amore e affetto fraterno. 
Un romanzo storico che riecheggia non poco Dumas padre, uno degli autori preferiti di Mariangela Cerrino da sempre, dopo che lesse I tre moschettieri nell'edizione per adulti a soli sette anni, e che da Dumas riprende la gioia della narrazione, il mescolare fatti inventati che non distruggono la storia vera a fatti reali, con un ritmo incalzante di colpi di scena, ma con un cuore nella storia, il raccontare una storia di sentimenti forti, di redenzioni impossibili, di perdite definitive della propria anima ben prima della morte vera e propria. La storia dell'amicizia impossibile tra due personaggi troppo diversi, il cinico Lacazette e l'idealista Etienne, non può avere un finale lieto, troppo tragico il momento storico e troppo in contrasto i due come carattere, ma segna entrambi, soprattutto Lacazette, personaggio realmente esistito, morto come descrive l'autrice ad Oulx vittima di giochi di potere, ma che forse si era giocato l'anima in quel giorno di anni prima, in quell'alba che segnò la perdita della sua parte migliore. Un romanzo interessante per chi ama le storie locali, per chi passa le sue vacanze in Val di Susa, per chi ama la storia quando si mescola alla finzione rendendo entrambe più forti.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :