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Il Mario Monti di fine anno: “Viviamo in una società de-bananizzata”.

Creato il 30 dicembre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Il Mario Monti di fine anno: “Viviamo in una società de-bananizzata”.Chi ha capito tutto dell’attuale situazione politica italiana è Cita Calderoli che, come uno scimpanzé sonnolento, ogni tanto si ridesta, scende dalla palma e fa atto di presenza attiva nella società de-bananizzata. Subito dopo la conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio, Cita ha chiamato l’Ansa, l’Agi, l’Adn Kronos, la Ap, la Reuters,  l’agenzia Nuova Cina, Pakistan Indipendent, Bielorussia Novosky e la Tass e ha dettato loro una dichiarazione destinata a entrare nel Guinnes dei Primati delle cazzate: “Questo è un governo di sinistra. Berlusconi sta sostenendo un esecutivo di comunisti filo-stalinisti, trotskisti, revanscisti e pure un po’ figli di puttana e la Lega non ci sta”. Pensando a un pesce d’aprile fuori stagione, i colleghi delle agenzie di stampa se ne sono tornati nelle loro sedi rinunciando a dare la notizia. L’unica fonte di informazione che l’ha rilanciata è stata La Padania che ne ha fatto un titolo omettendo però il nome dell’autore della Best of bestiality 2011. E meno male che l’anno sta finendo, proprio come l’estate dei Righeira. Chi invece non le ha mandate a dire al Professore è Antonio Di Pietro, leader indiscusso di una opposizione sensata e pragmatica quale è quella condotta dall’Idv. “Caro Professore – ha detto Tonino a mezzo stampa a Mario Monti – accà nisciuno è fesso. Noi dell’Italia dei Valori ci siamo stancati delle televendite perché a quelle pensa già quel genio del marketing che si chiama Mastrota. Per anni abbiamo vissuto con chi ha pubblicizzato i provvedimenti prima di attuarli e poi non li ha messi in opera. È inutile che lei ci venga a dire ‘stiamo studiando’, ‘stiamo vedendo’, ‘stiamo elaborando’. Faccia prima le cose e poi le pubblicizzi”. L’emulo di un altro Antonio, quel La Trippa che incitava a ogni ora del giorno e della notte i condomini a votare per lui alle elezioni, Di Pietro ha così glissato sulla mezza proposta di matrimonio che Mario Monti ha fatto all’Idv in conferenza stampa quando ha parlato di lotta all’evasione fiscale, del lavoro e della corruzione. Lontano dall’aver dato una pur pallida idea dei provvedimenti che intende adottare, il Professore si è così beccato la reprimenda di Tonino che, da quando c’è Monti al governo, vede mosconi verdi da tutte le parti pronti a infilarsi nelle apposite fessure. Di tutt’altro tono, ovviamente, le reazioni di Piergigi Bersani e di Pierfy Casini. Il primo ormai si è adeguato. Potrà sempre dire ai nipoti che, dopo anni di opposizione, è riuscito a riportare il suo partito in maggioranza e, quando i nipoti gli diranno “Ma nonno che cazzo dici”, lui piangerà sommessamente come il buon, vecchio ragionier Ugo Fantozzi dopo l’ennesimo rifiuto della signorina Silvani a concedergliela per amore. Pierfy, invece, è “uso obbedir tacendo”. Il “cocorito” di Forlani deve sempre stare per forza sulla spalla di qualcuno altrimenti rischia l’overbooking come gli hotel di Rimini a 30 euro pensione completa. Subito dopo il discorso di Monti ha detto: “Siamo nelle mani migliori”, omettendo ovviamente la spalla, ma solo per pudore. Silvio, oh Silvio, ha giocato la sua solita partita tirando fuori per l’ennesima volta il senso di responsabilità suo e del partito padronale e, come fa da sempre, non si è tirato indietro quando ha dovuto sottilmente minacciare il nuovo esecutivo per tenere buoni Brunetta, La Russa e Gasparri che stanno scalpitando come torelli nella stalla quando avvertono nell'aria il profumo di vacca. “Noi abbiamo assicurato il nostro leale sostegno – ha sillabato sibilando Silvio, oh Silvio – al governo dei professori ma dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza e comportarci come se la campagna elettorale per le elezioni fosse già in corso”. Non scoprendo nulla di nuovo, Silvio, oh Silvio, si è finalmente accorto che il terùn Giorgio Napolitano (per dirla come il recentissimo Umbertino), gli ha fornito un assist della madonna, tirandolo fuori dalle secche di una situazione che correva il rischio di ridurre il Pdl a un partito dalle percentuali simili a quelle di un Btp decennale attuale. Berlusconi ha un culo della madonna, non tergiversiamo su questo perché altrimenti ci toccherebbe elogiarne l’acume e non ci sembra il caso. Quando corre il rischio di scomparire per sempre dalla scena politica italiana, intervengono sempre gli altri a favorirne il rilancio. È accaduto con Fassino e Consorte, con Prodi e Dini, con Rutelli e Veltroni e ora sta accadendo con Napolitano che, partito con le migliori intenzioni, si sta ritrovando un Silvio, oh Silvio, destinato a tornare come gli incubi peggiori e in perfetta forma per altri cinque anni di mandato. Non andrà a finire così? Hai il diritto di rimanere privo di sensi, tutto quello che non dirai non sarà usato contro di te (quizzissimo cinefilo).

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