Sono ormai anni che la crisi ha colpito l’economia di diversi Paesi, non solo europei; di riflesso, la crisi dei mercati finanziari non ha fatto altro che peggiorare la situazione, perché le aziende non hanno più la possibilità di procurarsi le risorse necessarie per far fronte ad una diminuzione della domanda da parte dei consumatori. Da qui la necessità, per queste ultime, di ridimensionare la sovracapacità produttiva. Ad aggravare il problema, nel nostro Paese, è stata anche l’enorme pressione fiscale che è diventata ancora più asfissiante, oltre alla complessità burocratica e alla storica incapacità dell’imprenditorialità italiana di investire nell’innovazione.
Tutto questo ha portato ad un drastico taglio delle spese che, all’interno di ogni azienda, ha riguardato ogni reparto; anche il budget destinato al marketing si è adeguato verso il basso, portando ad un drastico calo degli investimenti in pubblicità.
A conferma di questa tendenza è sufficiente citare i dati del primo trimestre dello scorso anno, che hanno stabilito un calo del 15% e del 20% rispettivamente nelle pubblicità in tv e in quelle fatte attraverso la stampa.
La nascita e lo sviluppo del mobile marketing:
Per fortuna, in controtendenza è stato registrato l’aumento della pubblicità su internet, favorita da un costo sicuramente minore. Grazie all’aumento delle persone che hanno la possibilità di entrare in rete, favorite dall’enorme diffusione di smartphone e dispositivi in grado di connettersi ad internet, si sono sviluppati nuovi comparti del marketing come, ad esempio, il mobile marketing.
Bisogna considerare che due italiani su tre possono accedere abitualmente e con facilità ad internet, e si tratta di un dato destinato a crescere esponenzialmente anno dopo anno, sia per l’abbassamento del prezzo dei dispositivi che per la semplice maggiore disponibilità nel territorio italiano della rete Wi-Fi. Inoltre, l’utilizzo degli stessi dispositivi è sempre più diversificato, sia per ricevere e inviare email che per andare sui social network; sul lavoro o in vacanza, in casa o fuori, andare in rete non è più un problema.
Il concetto di consumatore multicanale e la scomparsa dei call center:
Le grandi aziende non vogliono certo perdere questa opportunità di attirare un consumatore ormai diventato “multicanale”. Già a fine 2012 si è assistito ad un aumento percentuale del budget che i marketer hanno deciso di destinare ad internet. Gli sforzi sono fatti, soprattutto, per cercare il modo di attirare potenziali clienti senza farli sentire tali, ossia senza che questi ultimi percepiscano ogni comunicazione ricevuta come un invito ad acquistare qualcosa. Considerando quello che sta avvenendo appare chiaro che la figura dei call center, utilizzati in modo assiduo in questi ultimi anni per comunicare direttamente con i clienti, è destinata in breve tempo a scomparire, sostituita da contatti ottenuti attraverso i social.
Ormai, per le aziende è necessario puntare a coinvolgere un cliente attraverso l’esposizione di contenuti; si è passati da una strategia “push”, di imposizione, ad una “pull”, con la quale nulla viene imposto.
Il cliente come risorsa per lo sviluppo delle strategie:
Al consumatore viene chiesto soprattutto di interagire, attraverso la richiesta di recensioni, di consigli, in modo che la figura dell’acquirente si trasformi in un vero e proprio testimonial del brand; alla fine sono i clienti stessi ad attirarne altri, non l’azienda che promuove i prodotti.
Esiste, però, un rischio per le imprese, quello che le opinioni vengano rilasciate su altri siti oltre a quello ufficiale e che siano soprattutto negative. È molto più facile, infatti, che sia chi non è soddisfatto di un prodotto a scrivere di impulso su un sito per esprimere il proprio disappunto; le persone soddisfatte, solitamente, sono quelle meno preposte a scrivere recensioni.
È anche vero, però, che proprio grazie ad opinioni negative, le aziende possono venire a conoscenza di preziose indicazioni per migliorare i propri prodotti; blog, video e social media sono divenuti degli strumenti fondamentali per le decisioni che devono essere prese sul piano strategico. Questo si traduce, sempre che l’azienda sia lungimerante, in un miglioramento delle strategie stesse, potendo ottenere un vantaggio competitivo se verranno successivamente create delle campagne volte a conquistare una quota di mercato.
Questo nuovo modo di concepire il cliente ha portato le aziende a trasformare gli obiettivi del marketing; se, un tempo, il marketing era fatto essenzialmente per la massa, in questi ultimi anni si sta evolvendo, soprattutto per le imprese che utilizzano assiduamente il web, in un marketing creato per masse di mercati, ossia per piccoli segmenti singoli di mercato. Inoltre, con revisioni e commenti in tempo reale, è possibile adottare azioni di marketing in tempo reale, delle vere e proprie “micro campagne” che vadano immediatamente a soddisfare i desideri emersi nei consumatori.
Certamente, con il web marketing, è stato possibile per le imprese cercare nuove idee per uscire dalla crisi; avvicinandosi ancora di più ai consumatori e cercando sempre prodotti innovativi e, soprattutto, soluzioni per migliorare continuamente i prodotti esistenti, molte aziende stanno provando a rilanciarsi e a reinventarsi. Se anche questo tentativo dovesse rilevarsi inutile, per le aziende potrebbe rimanere solamente la scelta di uscire dal mercato.