Il marketing disarmonico dell’Arpa di Formigoni (di Su la testa l’altra Lombardia)

Creato il 07 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

L’Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, è orgogliosa di avere ridotto la propria attività, fedele alla spending review all’italiana, fatta di tagli ai servizi proprio in un settore di così grande importanza. Discorsi che fanno paura.

Comunicato stampa

Milano, 6 giugno 2013

OGGETTO: Oggi è stata ‘messa in scena’ a Cremona l’ennesima e sostanzialmente inutile conferenza stampa dell’ARPA, l’azienda regionale a cui istituzioni e cittadini dovrebbero rivolgersi per la protezione dell’ambiente e quindi della propria salute e del proprio territorio.

L’ARPA Lombardia sta facendo un tour per tutte le province lombarde per la presentazione alla stampa e alle istituzioni locali delle attività del 2012 e della pianificazione per il 2013.

Nonostante i tentativi del direttore generale Umberto Benezzoli di mettere in buona luce, insieme al suo ‘staff’, l’operato dell’ARPA (d’altronde è esperto in materia essendosi occupato principalmente di marketing in passato, pur non disdegnando incarichi come quello di Direttore Generale Ambiente da luglio 2008 ad aprile 2010, proprio quando all’assessorato all’Ambiente c’era Massimo Ponzoni) possiamo dire che secondo noi non ci è proprio riuscito! E non pensiamo che i cittadini possano essere consolati dal sapere che l’ARPA costa 7,9 euro all’anno ad ogni cittadino lombardo rispetto al altre agenzie che costano 14,5 euro all’anno!

Il principale obiettivo raggiunto, e dichiarato con orgoglio da ARPA Lombardia, è stato quello di aver rispettato le indicazioni dell’ex giunta Formigoni di razionalizzare le risorse seguendo il principio dell’economicità, un bel modo per dire che hanno diminuito i soldi necessari al controllo e al monitoraggio dell’ambiente in nome della ‘spending review”, riducendo i laboratori di analisi da 11 a 2. Dall’inizio di quest’anno i laboratori di analisi presenti in tutti i capoluoghi di provincia sono stati smantellati ad eccezione di quelli di Brescia e Milano e Como (in funzione ancora per poco). E hanno avuto anche il coraggio di dire che è vero che i tempi di risposta sono superiori rispetto a quelli del passato, ma che è solo una conseguenza del rodaggio iniziale e che tra due anni ci sarà una carta dei servizi con le indicazioni dei tempi certi per ciascun tipo di analisi. Hanno anche dichiarato che per le analisi con diritto di priorità i tempi sarebbero immutati, ma vorremmo avere dei dati tangibili oltre che fidarci sulla parola. Siamo proprio sicuri che i campioni che vanno analizzati entro le 24 ore arrivino in tempo utile dalla provincia di Cremona fino al laboratorio di Milano o di Brescia? Qualche dato in più su queste criticità poteva essere prodotto.

Ed invece possiamo leggere pagine e pagine di dati, numeri, citazioni di leggi, intenti, ma non una parola su POTENZIAMENTO DEL PERSONALE TECNICO PER I CONTROLLI, CORSI FORMAZIONE PER MIGLIORARE PROFESSIONALITA’ e solo vaghe indicazioni sulla strumentazione obsoleta (che in realtà doveva essere già sostituita anni fa).

E che dire del direttore dell’ARPA di Cremona, Beati, che ci annuncia orgoglioso che per monitorare l’aria a Cremona ci saranno ben 4 centraline, senza accennare al fatto che finora a Spinadesco, luogo che dovrebbe essere attentamente monitorato vista la vicinanza dell’acciaieria Arvedi, è presente solo la centralina meteo!

E continua Beati i suoi annunci, dando notizia che Sergio Padovani è stato scelto come supporto alla Regione Lombardia nella revisione delle linee guida sull’utilizzo dei fanghi in agricoltura.

Ma vi ricordate chi sono costoro? Sergio Padovani è il funzionario dell’ARPA di Cremona , e consigliere comunale a Cremona del PdL e fino a metà del 2011 anche presidente della commissione ambiente del comune di Cremona (sic!), che il 9 giugno 2011 ha annunciato che il franco di falda dei due metri non c’era nell’ex cava Retorto, ma che la discarica di Cappella Cantone si poteva fare lo stesso perché la variante progettuale presentata da Cavenord prevedeva un soppalco artificiale che avrebbe isolato la falda stessa!

Dopo avere dato questo brillante parere ambientale il Padovani è stato anche promosso alla fine dello stesso mese di giugno.

Beati è invece quello che il 23 luglio 2011 ha ufficialmente dichiarato che la criticità della falda nell’ex cava Retorto era stata risolta, salvo poi chiudersi nel no comment quando l’ex cava è stata posta sotto sequestro giudiziario e il coordinatore dell’ARPA Lombardia Giuseppe Rotondaro è stato arrestato con l’accusa di corruzione, insieme al proprietario dell’ex cava Locatelli e al vice presidente del Consiglio regionale Nicoli Cristiani. Ricordiamo che Rotondaro è entrato in ARPA proprio nel 2008 dopo aver fatto il dirigente e poi il direttore generale vicario nella direzione regionale Ambiente.

E’ evidente ormai che questa azienda regionale non ha più ragione di esistere così come è strutturata e che occorre urgentemente che il controllo e il monitoraggio dell’ambiente sia affidato ad un ente terzo indipendente dalla politica . Non è possibile che la dirigenza dell’ARPA sia nominata direttamente dalla giunta regionale, così come aveva deliberato la giunta Formigoni.

SU LA TESTA l’altra Lombardia

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