Molti miei amici, conoscendo le tematiche che ho a cuore, spesso per puro gusto provocatorio sono soliti lanciare in mia presenza frasi o affermazioni volutamente maschiliste. Lo fanno per scherzare, per fomentare il mio inarrestabile flusso di parole che solitamente ne scaturisce. C’è chi, purtroppo, non scherza e con convinzione parla apertamente dei propri maschilismi, facendoli passare come giusti e sacrosanti. Diritti indissolubili del homo sapiens sapiens che bisognerebbe rispettare con somma devozione.
Sia in ambito sportivo che lavorativo non mi sono mai fatta condizionare dagli stereotipi imposti, ho scelto cose che qualcun* potrebbe considerare poco idonee al mio essere “femmina”, ma non mi è mai importato e non mi sono mai fatta trascinare dagli standard imposti. Negli anni queste mie scelte mi hanno fatto collezionare tante “piccole pillole di quotidiano maschilismo” fatte di frasi, affermazioni, gesti, sguardi e comportamenti.
Mi è capitato il tizio che, mentre sorseggiavo un caffè con dei colleghi di università, disquisiva su come fosse più semplice per le donne prendere una laurea in ingegneria nonostante esse siano geneticamente poco portate ad essere ingegnere: “voi donne avete le tette che vi facilitano tutto!”
Carol Rossetti- Progetto DonnaQualche anno fa mi è capitato di gustarmi la faccia a dir poco nauseata del tizio che dopo avermi chiesto cosa studiassi si è sentito rispondere ingegneria. Quasi con un filo di voce mi disse: “una donna ingegnere? Di solito lo fanno i maschi” ….eh già, chissà quando scoprirai che le donne votano che succederà.
Qualcuno, chissà chi, un giorno ha deciso che la professione dell’ingegnere (come tante altre), sia prerogativa esclusivamente maschile e che quindi le donne ingegnere siano arrivate al loro tanto agognato pezzo di carta mostrando seni turgidi ed elargendo favori sessuali a chicchessia.
Insomma, con il tempo ho capito che esiste una piccola parte del popolino italico che ha paura delle donne che vogliono affermarsi in campi diversi da quelli della cucina, della scuola o degli uffici ecce cc . Le donne in fondo, anche se spesso qualcuno non lo vuole dire apertamente, sono fatte per essere sottomesse (?). Tutta questa emancipazione o il voler essere le padrone indiscusse della propria vita e delle proprie scelte sono cose poco ben viste dall’ampia comunità maschilista, che spesso, ahimè, ospita anche donne.
Anche l’ambito sportivo è ricolmo di stereotipi: un uomo che pratica danza, per esempio, è visto come qualcosa di strano e di diverso, e non rari sono i casi in cui viene messa in discussione anche la sua “virilità”. Mi è capitato di ascoltare delle discussioni dove veniva affermato con estrema certezza che: “La danza è per donne, se un uomo fa danza è gay” (come se l’essere gay fosse una terribile malattia contagiosa). Ovviamente le donne non sono esenti dalle discriminazioni presenti in questo mondo. Una leggiadra fanciulla amante di sport ritenuti poco femminili non viene risparmiata da commenti, critiche, sguardi canzonatori. Viene subito messa in discussione la sua “femminilità”, viene indicata come quella incapace e per cercare di emergere e vedere riconosciute le proprie capacità deve faticare il triplo rispetto ad un uomo.
Carol Rossetti- Progetto DonnaOggi, nel 2014, persistono le distinzioni in cose da maschio e cose da femmina e vengono ancora imposti dei ruoli e dei comportamenti imposti dalla società che bisogna mantenere e avere al fine di essere socialmente accettati e di non essere considerati diversi e sbagliati: la donna mamma e casalinga, l’uomo che incarna la figura del pater familias, la famiglia fatta da uomo e donna e bla bla bla.
Una buona parte della popolazione teme il cambiamento e lo demonizza. Per alcun* è infatti assurdo pensare a una donna che non vuole avere figli e decide di dedicarsi alla propria carriera o ad un uomo casalingo. Pensate a tutte le lotte delle donne per vedere riconosciuti i propri diritti (per i quali tuttora bisogna combattere accanitamente) o ai muri contro i quali si stanno scontrando attualmente gli omosessuali!
Ritornando ai diritti indissolubili del homo sapiens sapiens, voglio raccontarvi una teoria che mi è stata spiegata ed esposta minuziosamente da un tizio durante una conversazione riguardante i rapporti fra uomo e donna, sto per narrarvi la famigerata teoria del maschio alfa (beta, omega e gamma non sono pervenuti).
La teoria del maschio alfa nasce in quanto oggi, secondo il luminare, esiste una grande confusione dei ruoli e dei generi. Molti uomini si scoprono gay, tante donne rifiutano di indossare i ruoli imposti e costruiti ad hoc dalla società e quando si innamorano di un uomo tendono a sopraffarlo imponendosi. Il problema nasce quando l’uomo ha un carattere mite ed è quindi propenso al dialogo o a una pacata discussione. Tutta l’accondiscendenza del mite omuncolo porterà la sua donna ad annoiarsi e quindi a tradirlo ripetutamente e a lasciarlo nel peggiore dei modi (Vi risparmio la parte dove parlava dei tradimenti asserendo che le donne sono tutte troie. A quanto pare i tradimenti sono solamente perpetrati dalle donne, questione di genetica, chi lo sa). L’uomo deve fare l’uomo (frase ripetuta diverse volte con risolutezza ed enfasi) e per rispettare il pesante fardello che la natura gli ha donato il giorno della sua nascita munendolo di pene, neanche fosse il peccato originale, deve comandare, decidere ed essere il pilastro della coppia. Insomma, deve essere il maschio alfa (non ho chiesto se sia lecito per il maschio alfa fare pipì intorno casa dell’amata per marcare il territorio…mea culpa). E la donna? La donna sarà contenta di ciò in quanto le donne vogliono essere comandate e desiderano essere sottomesse (?) altrimenti cercheranno un altro uomo.
Maschio Alfa che va a chiedere di uscire alla sua bellaSeppure inizialmente teorie del genere suscitino ilarità e ti facciano guardare il tuo interlocutore con un’aria da “ma a quel paese ci vai da solo o mi stai prendendo in giro per farmi arrabbiare e sentirmi sproloquiare contro di te?” noto con estrema tristezza come innanzitutto siano cose che pensano veramente e come la convinzione e la veridicità con la quale spesso elargiscono questi pensieri siano condivisi da tanti altri uomini ( e talvolta anche donne). Infatti non sono mancate situazioni nelle quali ho sentito altre persone fare questo genere di discorsi, e per quanto tu possa spiegare come questi pensieri nascano da una società patriarcale e maschilista, nonostante inizialmente ti ascolteranno con fare interessato dopo cinque minuti inizieranno una nuova conversazione dove sosteranno che la deputa x del partito y è sicuramente una troia perché di bell’aspetto. La politica è infatti un altro ambito dove le discriminazioni di genere pullulano indisturbate, le donne vengono sempre giudicate in base al loro aspetto fisico e non al loro operato:
Angela Merkel viene ricordata come “l’inchiavabile culona”; Rosy Bindi come “quella più bella che intelligente” ; Maria Elena Boschi è famosa per il suo tailleur blu.
Non so voi, ma io spesso e volentieri faccio fatica a trovare nei giornali online nazionali notizie che mi raccontino cosa succeda effettivamente in parlamento. Ho sempre una sfilza di link con gallery riguardanti l’abbigliamento di Tizio, la vacanza di Caio, le chiappe di Sempronio o le tette di Apuleio.
Il fatto che l’Italia stia andando a rotoli pare sia diventato secondario se la Boschi indossa il tailleur blu.
A corredo della famigerata teoria mi sono giunti i 13 motivi per i quali una donna intelligente è single e proprio leggendo i vari punti ho capito le motivazioni che, forse in parte, spingono i vari luminari a formulare le loro tesi maschiliste. Ho notato come questa classifica stia facendo il giro del web e probabilmente sarà capitato anche a voi di visionarla. Facendo una breve ricerca con Google è possibile vedere come queste teorie, vere o fasulle, si siano sparse a macchia d’olio andando a finire anche su testate importanti. Ovviamente il tutto viene validato dai soliti studi scientifici del tale Dottore Vattelapesca di una prestigiosa università dell’Isola che non c’è. I punti in questione sono i seguenti (opportunamente commentati- ironicamente- dalla sottoscritta) :
- Quando litighi con una ragazza meno intelligente di te puoi convincerla di essere nel torto con poche parole, con una ragazza intelligente ci discuti almeno sei mesi( no, è risaputo che la donna ha sempre ragione stupida o intelligente che sia- chi di stereotipo ferisce di stereotipo perisce-) .
- La ragazza meno intelligente ti ammira di più per le tue capacità in quanto per lei sono traguardi difficili da raggiungere. E questo alza molto l’autostima maschile(a questo punto perché non fidanzarsi con una scimmia?).
- La ragazza meno intelligente accetta anche il fatto che l’uomo sia meno bello esteticamente in quanto pensa che esso riesca a compensare con il carattere e con l’intelligenza (è risaputo che tutte le ragazze intelligenti siano fidanzate con figoni da paura, probabilmente per compensare il fatto che, in quanto esseri intelligenti, siano delle cesse inguardabili –rimando al punto 12) .
- Con la ragazza più intelligente si crea una sorta di competizione che danneggia il rapporto. Un rapporto solido ed equilibrato si può ottenere solo con un dislivello di intelligenza tra i due componenti. (vedere punto 2)
- Molto spesso gli uomini si sentono “minacciati” in quanto il ruolo di maschio alfa (Aridaje!)può essere sostituito da quello della donna essendo essa dotata quanto lui (innescando così “la lotta a chi ce l’ha più lungo“, da qui l’espressione “una donna con gli attributi”)
- La maggior parte degli uomini sono attratti dalla donna che assume atteggiamenti da “gatta morta” un atteggiamento che difficilmente si può vedere in una donna intelligente. (La donna intelligente tende a cinguettare e il maschio alfa difficilmente è attratto da tali destrezze vocali)
- La donna più intelligente tende a guadagnare spesso e volentieri più del compagno, e questa è difficile per l’uomo da concepire (In un paese come l’Italia è già troppo trovare un lavoro, un lavoro ben retribuito è un’utopia).
- La donna più stupida (tutte le donne sono stupide, ma quella più stupida… ecc ecc) è più facilmente modellabile a proprio vantaggio rispetto a una donna consapevole delle proprie potenzialità (Il maschio alfa segue dei corsi online nientepopodimeno che dal Demiurgo in persona, da qui le capacità di modellazione).
- Molti uomini vedono nella sicurezza delle donne intelligenti della mascolinità , questo le rende meno attraenti ai loro occhi (l’intelligenza è una prerogativa maschile perciò è strano vedere donne che studiano fisica quantistica o altro, quindi le donne intelligenti hanno il pene e come nel punto 5 : “lotta a chi ce l’ha più lungo” ).
- Le donne intelligenti sono più impegnate a raggiungere i propri obiettivi e realizzarsi nel lavoro dedicando meno tempo al proprio uomo per questo gli uomini si sentono sminuiti (è risaputo che all’uomo va data la poppata ogni 3 ore).
- Per “colpa” delle religioni tutt’ora nella mentalità di molti uomini la donna è vista come inferiore quindi quando essa si dimostra alla pari se non addirittura migliore l’uomo non accetta l’idea (e se l’uomo in questione fosse ateo?).
- Nell’idea comune l’intelligenza si accosta difficilmente alla sensualità o alla bellezza. Questa idea ci condiziona più di quello che crediamo. (è risaputo che le ragazze belle facciano fatica persino a parlare )
- Ad una ragazza stupida puoi facilmente mentire per fare i tuoi sporchi comodi, con una ragazza intelligente sai che non riuscirai mai a scamparla (tutte le donne intelligenti, in quanto fans di Harry Potter, sono in possesso della pozione veritaserum ).
Per quanto la veridicità di queste informazioni sia opinabile e per quanto si possa fare dell’ironia, la classifica in questione è particolarmente dannosa a causa del suo essere virale e dei messaggi nascosti che porta con sé, i quali vanno a rafforzare e a radicare rispettivamente degli stereotipi e dei ruoli che faticano ad abbandonare l’attuale società. Ricordiamoci che non tutti leggono e assimilano con occhio critico i punti sopra citati, per alcun* possono rappresentare la realtà e di conseguenza:
- Le ragazze intelligenti vengono rappresentate come brutte e mascoline mentre quelle belle come delle stupide prive di personalità;
- L’uomo viene rappresentato come una sorta di dio che la donna deve quasi venerare e dal quale deve dipendere;
- La donna deve essere sottomessa e vista come essere inferiore;
- Ritorna il ruolo del maschio alfa quasi come se fosse qualcosa di realmente riconosciuto dalla società;
- L’uomo va accudito e quindi il fatto che una donna possa lavorare non è vista come una cosa positiva;
- La donna deve essere “modellata” (preferisco usare il termine plagiata) a proprio gusto quasi come se fosse un essere privo di personalità e potere decisionale;
- Abbiamo una divisione delle donne in “sante e puttane” : donne intelligenti e stupide, gatte morte e donne impostate;
- L’uomo riveste diversi ruoli: viene definito come superiore ma anche come un “mammone” che deve essere accudito;
Quindi, per quanto una classifica del genere possa sembrare divertente e innocua in realtà racchiude e nasce dagli stereotipi e dai ruoli imposti. Viene così giustificato lo zio che con convinzione afferma che la crescita dell’inflazione dagli anni ’70 in avanti è colpa delle donne che sono entrate sul mercato del lavoro; Vista come una saggia la nonna che sostiene che sia un bene che una donna guadagni un po’ meno del marito altrimenti per un uomo sarebbe difficile mandare giù che la moglie abbia uno stipendio più alto, senza minimamente considerare il fatto che ci sono tanti padri che agognano lo stare a casa qualche giorno in più con i propri figli;
E le diverse frasi che solitamente una donna madre e lavoratrice si sente dire, vengono considerate come delle osservazioni giuste:
“ma cosa fai ancora qui a lavoro? vai a casa che dovrai anche allattare ‘sto povero bambino’!“
“ma se tuo marito guadagna bene, perchè tu lavori? chi te lo fa fare?“
Ecc ecc..
Una banale classifica, una chiacchiera al bar con un amico, una discussione con un gruppo di persone fanno capire come ancora viviamo in un mondo che va avanti per stereotipi, come ogni cosa sia influenzata dai ruoli che vengono imposti e come ogni volta che qualcosa o qualcuno cerca di uscire fuori dagli schemi fissati, viene visto come strano, diverso e spesso viene condannato.
e noi? siamo davvero sicuri che vogliamo che tutto ciò continui impunemente?
Pin@