“L’Europa non può più rimandare di dare una svolta alle politiche dell’Unione in materia di immigrazione”. E’ quanto ha sottolineato l’amico Gianfranco Cattai, presidente della federazione cattolica Focsiv, una delle numerose voci che si sono levate dopo l’ennesima tragedia del Mar Mediterraneo.
Le parole sono le stesse utilizzate dal Consiglio italiano dei rifugiati (Cir) e dalle altre associazioni impegnate per i diritti dei migranti, che hanno spesso citato l’appello di Papa Francesco all’accoglienza e alla fraternità.
I dispersi, in conseguenza del naufragio di un barcone avvenuto ieri a circa 50 chilometri di distanza dalla costa libica, potrebbero essere numerosi. Secondo fonti prive di conferme addirittura 200.
Noi ci auguriamo che “qualcosa “ cambi. Ma lo scetticismo, dopo tante tragedie e parole inopportune dette da chi semmai potrebbe e dovrebbe insieme alle istituzioni deputate cambiare il corso degli eventi,è d’obbligo.
Riscalda il cuore tuttavia, per i superstiti, l’accoglienza e l’aiuto invece di tante persone di buona volontà,gente comune che non esita, che non si tira indietro, che pure c'è e che è capace di andare oltre i gretti egoismi della spicciola quotidianità, spendendosi senza risparmio per gli altri con il poco o il molto che ha.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)