Where does he leave the thieves?
Un’altra edizione dei Giochi Olimpici è volata via, lasciando a tonnellate di meravigliosi e indimenticabili momenti magici. Di questi, ne ho fatti “miei” un bel po’, naturalmente, che terrò nella mente per sempre, come per ogni Olimpiade che posso ricordare.
Tra tutte le storie e gli atleti che hanno caratterizzato Londra 2012, ho preso nota di alcuni più “speciali” – non in un particolare ordine – che spero vi piaceranno. E, ovviamente, ditemi anche i vostri migliori momenti e personaggi preferiti di questa Olimpiade! ;)
- Kenenisa Bekele. Non è un atleta normale, è una specie di leggenda. Se i vostri figli, parenti o amici ancora non sanno ancora chi è Kenenisa Bekele, per favore, metteteli al corrente.
- Nataliya Dobrynska. Non la conoscevo bene finché non ho visto che portava il lutto durante la sua gara di Eptathlon. Ho cercato un po’ su Google e ho scoperto che suo marito – che era anche il suo allenatore – è morto di cancro un paio di mesi fa, poco prima delle Olimpiadi. Lei ha gareggiato anche per lui, nel suo nome. Che donna coraggiosa è Nataliya Dobrynska, io credo che non avrei mai avuto questa forza.
- Valerij Borčin. La medaglia d’oro nella 20 chilometri di marcia di Pechino 2008 si è sentito così male durante la gara che è crollato al suolo, completamente esausto. Il personale ha chiamato un’ambulanza, e il povero Valerij ha lasciato la gara incosciente su una barella e con una maschera di ossigeno sul volto. Una scena drammatica che non dimenticherò.
- Aldo Montano. Sarò onesta con voi lettori: fino a questa Olimpiade non nutrivo una grande simpatia per Aldo Montano. Ma ho cambiato idea, perché dopo tre (tre, gente, non uno), strappi muscolari ha lavorato duramente per essere a Londra 2012, per onorare la partecipazione olimpica di suo nonno a Londra 1948. Due (o tre, contando anche il padre) generazioni di scherma legati insieme dalle Olimpiadi, e dalla città di Londra. Ha gareggiato con la stessa, dolorosa infiammazione da cui mi sto riprendendo. Stima per Aldo.
- Jessica Ennis. Il simbolo di queste Olimpiadi di Londra. Ha vinto il suo oro così come ha fatto Allyson Felix. Sono davvero felice per loro, anche se non sono italiane. Perché lo sport è sostenere le persone, non importa dove siano nati, l’importante è credere in un sogno.
- Oscar Pistorius. Ha insegnato alle persone stupide che l’impossibile non esiste. Anche senza gambe. Un grande spot per tutto il mondo paralimpico, perché – gente – probabilmente voi non sapete che esistono, ma ci sono un sacco di superumani là fuori, e sono come Oscar Pistorius.
- I fan degli sport equestri. Li ho notati guardando i loro cartelloni e striscioni, e ho scoperto un mondo fantastico e tenero. Hanno scritto parole di incoraggiamento non solo per i cavalieri, ma anche per i cavalli. Nomi inclusi. Può un cavallo leggere cartelli e striscioni? Certo che no, ma è il pensiero che conta, e questo era un pensiero molto bello. Grazie a voi, cari fans equestri, per essere così belli.
- Roberto Cammarelle. Durante questa Olimpiade, la medaglia d’oro dei supermassimi di pugilato di Pechino 2008 è stato derubato di una medaglia d’oro. Cari inglesi, lo sapete che vi amo. Sono molto grata per avermi offerto una bella casa e una nuova vita in Gran Bretagna, ma il vostro boxeur non meritava per niente di vincere la medaglia d’oro, questa volta. Meritava Roberto Cammarelle. Non è giusto, ammettiamolo.
- Khalid Alibaba. Non sapevo nulla di lui, so solo che lui è un nuotatore del Bahrain. Ma con il suo cognome, ha praticamente vinto per sempre!
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Another edition of the Olympic Games has flown away, leaving a tons of wonderful and unforgettable highlights. I have lots of them, of course, which I will keep in my mind for ever, as every Olympics I can remember.
Among all the incredible moments and athletes that characterized London 2012, I took a note about my personal best of Olympic stories – not in a particularly order – which I hope you will enjoy. And of course, tell me your best moments and characters too! ;)
- Kenenisa Bekele. He’s not a normal athlete, he is a kind of legend. If your sons, relatives or friend still don’t know who Kenenisa Bekele is, please let them share on him.
- Nataliya Dobrynska. I didn’t know her well until I saw that she was wearing mourning during her Eptathlon competition. I googled a bit, then I found out that her husband – who was also her coach – died of cancer a couple of month ago, just before the Olympics. She was competing also for him, and in the name of him. What a brave woman Nataliya Dobrynska is, I guess I would never have that.
- Valerij Borčin. The 20 kilometres walk Olympic champion at Beijing 2008 during the race in London felt so sick that he collapsed on the ground totally worn out. The staff called an ambulance, and poor Valerij left the competition unconsciousness on a stretcher and with a oxygen mask on his face. A very dramatic moment I will never forget. Poor thing.
- Aldo Montano. I have to be honest with you readers: since this Olympics I didn’t like Aldo Montano so well. But I had to change my mind, because after three (three, folks, not one) muscle strains he worked hard to be at London 2012, to honour his grandfather’s Olympic participation at London 1948. Two (or three, counting his father as well) generations of fencing bonded by the Olympics, and the city of London. He competed with the same, painful inflammation from which I’m recovering, so well done, Aldo.
- Jessica Ennis. The symbol of London 2012 Olympics. She won her Gold as well as Allyson Felix did. I’m so happy for them, even if they are not Italian. Because sport is supporting people, no matter where they were born, the important is believe in a dream.
- Oscar Pistorius. He taught to stupid people that impossible is REALLY nothing. Even with no legs. A great commercial of the whole Paralympic world, because – folks – you probably don’t know who they are, but there are a lots of superhumans out there, and they are like Oscar Pistorius.
- Equestrian fans. I noted them while watching their supporting signs and banner, and I found a wonderful, tender world. They wrote cheering words not only for the riders, but also for the horses. Can horses read signs and banners? Of course not, but it’s the thought that counts, and that was a very lovely thought. Thank you, dear equestrian fans, for being so lovely.
- Roberto Cammarelle. During this Olympics, the super heavyweight boxing Gold medalist at Beijing 2008 was robbed of a gold medal. Dear British people, you know I love you. I’m so grateful for having offered me a lovely house and a new life in Britain, but your boxeur didn’t deserve to win the Gold medal this time. Roberto Cammarelle deserved it. It’s not fair, let’s admit it.
- Khalid Alibaba. I don’t know anything about him, I just know he’s a swimmer from Bahrain. But with his surname, he totally win for ever!
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