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Il Mental Coach in "Preparazione"

Creato il 05 settembre 2011 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

Anticipazione mentale e visualizzazioneL’estate sta volgendo al termine, e per le squadre impegnate nei numerosi campionati invernali inizia quel periodo poco amato dagli atleti che tutti comunemente chiamiamo “Preparazione”.

In un recente articolo Alessandro Mora, Mental Coach di fama mondiale, ha introdotto l’argomento andando a posare l’attenzione sull’aspetto mentale invece che fisico di questa fase della stagione.

Nello specifico l’articolo si concentrava sull’essere presenti al 100% in ogni attività proposta da allenatori e preparatori, orientando il Focus mentale e poter quindi ottenere il massimo dalle esercitazioni svolte...

In queste poche righe affronteremo gli aspetti pratici per poter sfruttare al meglio alcune tecniche di Mental Training , allo scopo di massimizzare i benefici di uno dei momenti più duri dell’annata sportiva.

Quello che sto per dire ti suonerà molto familiare, sia che tu abbia fatto sport in passato e anche se ne stai praticando uno attualmente. Soprattutto nelle primissime settimane, quando la maggioranza degli atleti, anche di alto livello, devono riprendere contatto col proprio corpo e contrastare gli effetti di un paio di mesi di inattività, una delle cose che si sentono dire dal trainer di turno è la seguente : “ Cerchiamo di iniziare con calma e andate a “sensazione”….”.

Ora, cosa si intende di preciso per  “andare a sensazione”?  Quali sono le cose che devo effettivamente notare per far si che l’attività che sto svolgendo serva a qualcosa?

Ma non è finita qui, alza la mano se in questo momento di ripresa delle attività non ti sei mai sentito dire : “ Ascoltata i tuoi muscoli…loro sanno quando puoi spingere oppure rallentare”.

Ed anche in questo caso la domanda sorge spontanea…ammesso che in questo momento di dolori vari i nostri muscoli sappiano effettivamente cosa è meglio per loro, come fanno a comunicarcelo? Mi spiego meglio, un muscolo sta abbastanza bene e potrebbe spingere ancora, un altro è alla frutta e invece vorrebbe che rallentassimo. Sempre che fossimo abbastanza lucidi per poter interpretare i segnali che ci stanno arrivando…. Cosa facciamo???

Il Focus mentale e la vista a Raggi X

E’ proprio in questi frangenti che la nostra mente deve essere in grado di potersi concentrare al massimo e avere il pieno controllo di ogni singola cellula del nostro corpo.

Nella maggioranza dei casi purtroppo non è così, e una testa distratta o poco incline alla concentrazione può diventare un elemento molto pericoloso per noi stessi.

Il risultato in questi casi si traduce in due situazioni che stanno agli antipodi: Infortunio, oppure nessun risultato apprezzabile!!

Dopo almeno una ventina d’anni passati ad assistere a cose del genere, posso affermare con certezza che la cosa più intelligente da fare sarebbe quella di utilizzare un Mental Coach, da affiancare al preparatore fisico e all’allenatore, per rendere ogni atleta in grado di comunicare con i propri apparati e gestire al meglio il loro corpo.

Adesso voglio farti vedere come in poco tempo e con strumenti alla portata di tutti si potrebbe limitare l’insorgere di un infortunio e rendere allenante ogni singolo esercizio:

- La prima cosa da fare, utilissima per portare la concentrazione al 100%, è l’anticipazione mentale.

Con una piccola visualizzazione faremo vedere mentalmente all’atleta quello che dovrà eseguire da li a poco, e nella forma più corretta possibile. L’esecuzione materiale dell’esercitazione sarà molto più efficace e non vi saranno cali nella concentrazione.

- Un’altra cosa utilissima da insegnare ai nostri atleti, che finalmente permetterà di “percepire” realmente i propri muscoli e le proprie articolazioni, è quella di indirizzare il Focus mentale, utilizzando la nostra vista come se avessimo i raggi x, sulle parti del corpo interessate da ogni singolo movimento. In questo modo potremmo vedere, ad esempio, il singolo muscolo che si gonfia mentre si contrae, e si sgonfia mentre si rilassa proprio come un palloncino colorato.

Oppure un’articolazione che si chiude e si distende come un pistone idraulico.

Qui la fantasia regna sovrana!!

Ossigeno, una ricarica di energia

- Una terza tecnica, anche questa di facilissima esecuzione, la possiamo utilizzare in un momento molto delicato della sessione di allenamento: il defaticamento finale.

Questo è il momento dove bisognerebbe concentrare di più l’attenzione sulla respirazione e il rilassamento generale del corpo.

Un ottimo sistema è quello di colorare l’aria densa di ossigeno che inspiriamo e grazie al nostro sguardo a raggi x vedere come i nostri polmoni si riempiono del nostro colore preferito o comunque di quello che ci fa stare meglio e ci rilassa, poi colorare a sua volta l’aria piena di anidrite carbonica che espiriamo, osservando come i polmoni si svuotano completamente eliminando tutte le scorie, qui il colore da utilizzare è evidentemente quello che ci piace di meno o comunque di una tonalità piuttosto scura.

Con questo piccolo accorgimento trasformeremo in poco tempo una qualsiasi seduta di stretching, o di scarico muscolare, in un pieno di energia positiva e di grande rilassamento.

Sono sicuro di averti dato degli spunti interessanti per far diventare la tua mente il miglior alleato che hai per affrontare ogni singolo allenamento, anche il più faticoso.

Vedrai come in poche sedute riuscirai a “sentire “ veramente quello che ti stanno dicendo i tuoi muscoli, e finalmente l’andare a “sensazione” non sarà più quel gran mistero che tanti pensano.

William Fiorani
Di William Fiorani


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