Il menu delle Feste

Da Shoppingdonna

By ShoppingDONNA · 19 dicembre 2011


Il Natale è il periodo in assoluto in cui le diete vanno bandite. Diciamoci la verità, tra dicembre e gennaio il risultato della bilancia è sempre in attivo… 2 chiletti di troppo li abbiamo sempre! E come potrebbe essere diversamente in un paese come l’Italia, in cui il buon cibo e le tradizioni gastronomiche delle varie regioni sono apprezzate e famose in tutto il mondo?

Oltre che della quantità vogliamo parlare anche della varietà. Ogni regione vanta specialità diverse, tutte deliziose, per soddisfare ogni tipo di palato, dal più raffinato al più verace. Eccone una piccola carrellata: amiche solo a nominarle tutte ci sentiamo già un po’ più tonde… ma che bontà!

In Trentino-Alto Adige i giorni dei banchetti natalizi si chiamano Grossfleitschtage. Alla cena della vigilia si digiuna, ma durante il pranzo di Natale largo a Krapfen, canederli con il brodo di manzo o con la zuppa e salsicce,  arrosti misti con le patate, panforte con frutta secca e candita, e il dolce natalizio per eccellenza, il Weihnachtsstollen, con frutta candita e rum.

Friuli-Venezia-Giulia i piatti sono modesti, quasi tutti cotti alla brace. Polenta, rape, e prosciutto San Daniele.

In Veneto durante la cena di Natale, minestra di fagioli, oca arrosto e il super classico Pandoro.

In Piemonte il pranzo di Natale abbonda di tajarin, cappone e bagna cauda. In Lombardia trionfa in assoluto il panettone insieme ai tortellini, al cappone e alla mostarda di Mantova.

La cucina della Liguria mette in tavola la carne del tacchino e i ravioli o i maccheroni di Natale, penne lisce in brodo di cappone con trippa e luganega.

In Emilia Romagna durante il pranzo di Natale i tortellini sono una tradizione; come secondo lo zampone con purè di patate e lenticchie, che si dice portino fortuna se mangiate a Capodanno.

In Toscana largo ai dolci con le pagnottelle dell’Argentario, da mangiare con il Vin Santo e il panforte di Siena. Le  Marche propongono per le feste il cappone in galera, una specie di paella a base di pesce che i marinai cucinavano a bordo il giorno di Natale illudendosi che fosse cappone.

In Abruzzo il piatto tipico del menù di Natale è  la zuppa di cardi che viene servito con il vino rosè doc abruzzese Cerasuolo. Anche nel Lazio bado alla leggerezza con il capitone e l’anguilla marinata, spaghetti all’alice e baccalà in agrodolce.

Anche in Puglia il menù di Natale trionfa di piatti di pesce, l’immancabile pasta alle cime di rape, i dolci al miele e la frutta secca. L’anguilla in umido e alla brace è un classico anche tra le specialità natalizie in Sicilia, piatti anticipati dagli arancini di riso, dove il banchetto è un rito, una cerimonia, la cui preparazione dura intere giornate e occupa tante mani.

In Campania il Natale vede in tavola capitone fritto, struffoli, coviglie al caffè e l’insalata di rinforzo, soprattutto di scarola imbottita, e il vitello ai capperi, presente in tutto il Sud.

Il menù di Natale di Cagliari unisce i piatti di pesce, soprattutto l’anguilla, a quelli di carne come il porceddu e l’agnello, accompagnati dal famoso pane carasau. La tradizione sarda vuole gli uomini impegnati agli spiedi e le donne ai fornelli, che si riuniscono poi tutti insieme a tavola con sette portate, nott’e is sette cenas, a onorare il Natale.

Amiche, non sappiamo voi, ma noi abbiamo già l’acquolina in bocca. Ogni regione d’Italia offre le sue particolarità culinarie. Voi di quale farete una scorpacciata durante la cena della Vigilia e il pranzo di Natale?

 


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :