.
Domenica mattina mi sono svegliato con la voglia di prendere il battello che risale il Chao Phraya verso la zona dei Templi. Non sapevo di preciso dove sarei sceso. Non avevo idea di quale direzione avrebbe preso la giornata una volta rimesso piede sulla terra ferma. L'unica cosa che sapevo è che non volevo stare in casa. Prendere il battello ha uno strano effetto rilassante e solo per questo vale la pena approfittare delle giornate non troppo calde per fare una passeggiata sul Chao Pharaya. Cosa non avevo messo in conto era il fatto che la mia piccola accompagnatrice avrebbe deciso per me dove andare.
E già, quando ci sono di mezzo i bambini per questioni di forza maggiore alla fine si scende a compromessi e così, complice un improvviso ’mal di mare ’, ci siamo ritrovati a 4 passi da una delle più prestigiose università di Bangkok, la Thammasat University.
Sono bastati 15 baht per risalire il fiume con il battello del Chao Phraya Express bandiera arancione, dal molo centrale di Saphan Taksin fino al molo Maharaj , quello subito dopo la fermata per raggiungere il Grand Palace tanto per intenderci.
Percorsi e moli delle diverse linee del Chao Phraya Express - immagine rielaborata dal sito www.chaophrayaexpressboat.com/en/services/
Per pura casualità, se al caso ci credete, siamo arrivati qui. Secondo il sito ufficiale il battello non dovrebbe neppure fermarsi in questo molo e solo in un secondo momento ho iniziato a realizzare che quel posto mi era in realtà familiare. L’ennesimo centro commerciale in stile coloniale sulle rive del fiume mi aveva disorientato.
Attirati più dai vicoli meno patinati che dalle vetrine scintillanti del Tha Maharaj ci siamo ritrovati in pochi istanti nel cuore del famoso Talat Tha Phra Chan, meglio conosciuto come il mercato degli amuleti di Bangkok. Ma come ho fatto a non riconoscerlo? Semplice, di solito in questo pittoresco angolo di Bangkok ci si va dopo aver visitato il Grand Palace, arrivando nei vicoli dove decine di commercianti più o meno improvvisati espongono immagini sacre, amuleti o involtini primavera e zuppe piccanti, direttamente da Maha Rat Road.
Come tanti altri mercati anche il Tha Phra Chan all’esterno sembra semplicemente un vecchio edificio fatiscente, in stile simil-coloniale identificabile facilmente come mercato dai tanti coloratissimi ombrelloni che proteggono commercianti e merci dal sole e dalla pioggia e che sembrano dare il benvenuto ai turisti. Con un’introduzione come “This arcane and fascinating market…” la Lonely Planet costringe i lettori a farci un salto, quantomeno per dire d’esserci stati e di aver visto qualcosa di arcano, affascinante… Alla fine però, spesso si esce da questi posti chiedendoci cosa ci fosse in realtà di affascinante.
Oltre alla parte che si affaccia su Maha Rat road c’è ben altro da vedere. E così io e Mint abbiamo iniziato il gioco dell'esploratore. Basta poco, un pizzico d'immaginazione, una bottiglietta d'acqua e il telefonino spento! I cavi dell'elettricità per magia diventano la moderna versione delle radici dei ficus che inglobano i muri dei templi khmer, i gatti appisolati qua e là si trasformano in pericolosi felini pronti a sferrare il loro attacco e le bancarelle altro non sono che scrigni pieni di tesori dal valore inestimabile. Un'unica regola in questo gioco pericoloso:
Regola semplice che in molte occasioni mi ha evitato di tornare a casa convinto di aver fatto un affare mentre in realtà ho preso una gran “sòla” e che comunque previene dal ritrovarsi col portafoglio vuoto e la borsa piena di cianfrusaglie.
Noi, come se ci fossimo smarriti davvero, abbiamo deciso di seguire fiduciosi una coppia di monaci che nei loro abiti arancioni sembravano di casa fra quelle bancarelle. Da abili contrattatori si sono fermarti anche solo per un saluto dalla maggior parte dei commercianti aperti di domenica. Sapevano che qualcuno li stava osservando e il più giovane, quasi incuriosito dal nostro modo di fare, ad un certo punto ha deciso di rallentare il passo e distaccarsi dal suo compagno d’avventura.
“Come ti chiami?”
La domanda ha colto Mint alla sprovvista e prima di rispondere, ha lanciato un’occhiata verso di me, come a chiedere il permesso di dire il suo nome. Poche frasi, le classiche battute che si scambiano come convenevoli formali gli estranei che si trovano a condividere uno stesso spazio angusto. Poi, con la coda dell’occhio ci ha indicato dove proseguire il nostro cammino.
Come molti, anche io in passato mi ero limitato a fare un giro rapido: non essendo un esperto non mi azzarderei mai a comprare qualcosa qui perché a parte amuleti da poche decine di baht, molti negozi vantano di avere amuleti dalle proprietà incredibili e molto antichi, motivo per cui il prezzo è davvero alto. E in fondo non sono mai stato interessato a fare questo genere d'acquisto. Volevo spiegarlo alla nostra guida involontaria. Il tempo di girarmi e non c'era più, svanito nel nulla, quasi inghiottito da una delle grate che malfermamente ricoprono le fogne che scorrono sotto i piedi!
Non potevano a questo punto non accogliere l'invito del monaco di girare sulla destra.
Una galleria in stile libery, chi se la sarebbe mai aspettata? Un vialetto centrale sovrastato da un tetto trasparente, le bandiere della Thailandia da un lato e quelle personali di Sua Maestà la Principessa Maha Chakri Sirindhorn dall'altro, diversi bar e ristorantini un po’ démodé sparsi qua e là, pochi negozi con amuleti e statuette di Baddha e soprattutto cartomanti e astrologi seduti ad aspettare chi vuole scoprire i segreti che si celano sul palmo della mano. Un quadretto in un certo senso anacronistico, interessante ma allo stesso tempo inquitante. Ovviamente noi non avevamo nessuna intenzione di scoprire in anticipo come sarebbe finito il nostro gioco. Un ultimo sguardo alle bancarelle e poi via, verso la fine di quella galleria.
E così, gira che ti rigira eccoci davanti a Wat Mahadhatu Yuvarajrangsarit Rajavaramahavihar, ma questa è un'altra tappa della nostra avventura domenicale… mica posso raccontarvi tutto subito.
Informazioni utili su Tha Phra Chan:
- Aperto tutti i giorni dalle 6.30 alle 17
- Posizione su Google map
Nell'uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare.
Friedrich Nietzsche