“Uno dei fondamenti dello stesso liberalismo è la capacità dell’interesse generale della maggioranza dei cittadini (più ‘debole’ e disperso) di arginare quello particolare delle lobby (più forte e concentrato). Smettiamola pertanto di seguire il comandamento idolatrico e stupido del prezzo minimo, e domandiamoci quanto questo comportamento costa a noi, e quanto costa a chi è intorno a noi”: è la conclusione dell’ editoriale di Leonardo Becchetti sul “Messaggero di Sant’Antonio” (gennaio 2014). Titolo: “L’idolo del sottocosto”. Per l’ economista, è interesse personale e generale “premiare le imprese più brave a far quadrare creazione di valore economico e sostenibilità”. Il mercato, sottolinea, “si fa con la somma delle nostre scelte”.
Dunque possiamo imporre “una scala di valori più degna”: “Lavoriamo tutti insieme -sollecita Becchetti- per costruire una ‘wikieconomia’, un’economia nuova, al servizio della persona e dal basso, anche attraverso i ‘social network’”. Redazione Libera e Forte