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Il messale dell’inciucio

Creato il 29 aprile 2013 da Albertocapece

ALeqM5jRXnLdqjKUG73omInOi40xd6hrnAIntroibo ad altare inciucii

Ad Lettam qui laetificat senectutem meam

La messa cantata è cominciata già stamattina, dopo le orazioni preparatorie di ieri. I decrepiti vescovi della politica, accompagnati dai chierichetti dei media che reggono ceri e turiboli, ci hanno fatto sapere che essere contrari all’inciucio e parlare  male della casta politica può armare le mani di qualcuno. Che il pericolo viene da ciò che si dice sul web e non dagli errori dei governi. Gli oppositori  ad ore,  le Puppato a pera  e gli Scafarotti vari, forse persino i Civati con la dabliù sono rientrati in canonica  dopo la promessa dei sottosegretariati, mostrandoci il valore delle loro idee e la forza della loro resistenza. E infine tutti riscoprono nella politica della consociazione non più il verme che fa marcire questo Paese, bensì la via di una santa pacificazione.

Ci sarebbe da ridere di fronte a questo avanspettacolo che si finge messa solenne se non venisse da piangere di fronte a ritualità così stupide e ipocrite da non riuscire a trovare nemmeno una battuta nuova: tutto vecchio e ritrito da togliere il fiato all’intelligenza. Ma del resto non c’è da stupirsi : il nuovo governo nasce all’insegna della conservazione del vecchio e sa di trovare una sponda in una società esasperata, ma immobile da troppo tempo nei suoi piccoli recinti per non essere ricattata dalla paura. Letta vive dentro le logiche di un Paese che non sa più darsi una speranza collettiva e non sa più vedere nemmeno i cambiamenti del mondo esterno.

Il governo di Enrico il Conservatore di nomina napolitana, nasce per salvaguardare  i vizi della casta e della classe dirigente in genere, vive per negare i nuovi paradigmi economici in nome di tesi ormai falsificate che riguardano il lavoro, la competitività, la concorrenza, si aggrappa ad un’idea morta di Europa e dei suoi fallimentari strumenti economici e monetari per rassicurare  le tesi germano centriche, finge di non vedere nemmeno le prospettive di un mondo che sta ridiventando plurale e la cadura progressivi degli obsoleti miti del moderno anni ’80. Persino il suo ministro migliore esprime le idee di 30 anni fa sulla scuola e fa del sapere un semplice mercato di cervelli, Una cosa tollerabile se ad esprimere queste tesi è la fabbricatrice di tunnel di neutrini, assai meno se è una docente universitaria, dimostrando così che anche il biomeccatronichè deve fare el so mestè. Oddio è sempre deludente scoprire che un esperto di robotica non si accorga dei circuiti ideologici che le hanno inserito sottopelle dopo decenni di pensiero unico.

Di fatto il governo Letta che molti si augurano vada avanti ad libitum è solo un freezer in cui conservare i resti del Paese dopo il banchetto di beni e l’intollerabile dessert di immobilismo politico ed economico,  una specie di pozione magica per impedire ogni cambiamento di visione e di prassi agitando i feticci di sempre visto che nessuno nel’area di potere è in grado di uscire fuori dalla claustrofobie delle prassi e dei pregiudizi. Gli italiani avevano votato proprio per uscire dal ventennio berlusconiano e si trovano invece a riviverlo con tutte le sue consociazioni, opacità e complicità alla luce del sole, tanto che il solo M5S è ormai l’unica forza di opposizione. Ma era necessario dicono, mentre è del tutto evidente che l’unica cosa davvero necessaria all’Italia è quella di liberarsi di una classe dirigente, avida, arretrata, corrotta e incapace che vede in un regime oligarchico l’unica strada per rimanere al potere a scapito del Paese.

Mendacium vobiscum

Et cum spiritu Silvio


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