Scrivo questa recensione dopo essere appena stato in piedi sul letto a fare air guitar su un nuovo pezzo degli Hammerfall. La cosa è particolarmente notevole sia perché io ho 33 anni sia perché gli Hammerfall è più o meno otto anni che fanno schifo. Questa è la dimostrazione che il metallo è potente e che non bisogna mai smettere di sperare in esso, amici miei, perché esso può dare la forza necessaria ad una band ormai bollita il cui leader va in giro così:
e quindi non importa quanto brutto e fetente tu sia, il metallo può farti rinsavire tutto di un tratto e farti capire che non hai bisogno di cambiare strada, quando sei già su quella giusta. È più o meno il testo di Resurrection di Rob Halford, mi sa. La canzone che mi ha fatto sbroccare è stata l’opener, Hector’s Hymn, una roba devastante che sarebbe potuta stare benissimo su Legacy of Kings: velocità, riffoni come cristo comanda, stop’n’go, ripartenze improvvise: praticamente un miracolo per chi ormai aspettava un nuovo disco degli Hammerfall con lo stesso entusiasmo di chi sta per compilare il modulo 730.
Il disco si mantiene poi inaspettatamente su toni abbastanza discreti, ma senza quasi mai ritornare alle vette dell’opener. La differenza tra questo e i due-tre precedenti è che rEvolution rimette il riff al centro della questione; o quantomeno ha riff migliori. Lo avevo detto io che da parte di Dronjak non ci voleva poi molto a scrivere un disco decente. Ci sono sempre pezzi bruttini, specie nella prima parte, tipo la titletrack o il singolo Bushido, che ha dei rimandi alla ben più gloriosa The Way Of The Warrior; inoltre la voce di Cans continua a essere sempre sé stessa, immutabile, dal 1997. Però ci sono canzoni che prendono benissimo: We Won’t Back Down, Origins e il suo meraviglioso ritornello da osteria, la conclusiva Wildfire.
Speriamo che questa sia la nuova normalità; cioè speriamo che, se questi devono comunque fare uscire un disco ogni due anni, quantomeno sia come rEvolution. Ci accontenteremo: è l’Europa che ce lo chiede, e anche Walter Mazzarri se siete interisti. Non pretendiamo un’altra epoca d’oro, ma quantomeno incontrare gli Hammerfall durante le peregrinazioni estive sarà molto più gradevole. (Roberto ‘Trainspotting’ Bargone)