Magazine Opinioni

Il metodo Stamina e le nuove età buie della ragione

Da Psiconauta

Età BuieIl curare e, più in generale, il tentativo di controllo degli elementi naturali che complicano l’esistenza agli esseri umani sono alla base della nascita della magia e del suo perdurare sino ai giorni nostri. In particolare l’elaborazione della morte, e la consapevolezza della sua ineluttabilità come massimo perturbante, rappresentano la più grande sfida all’intelletto umano sui piani della ragione e dell’emotività. In condizioni di forte stress qualunque persona è portata a prendere in considerazione soluzioni magiche e questo è comprensibile sul piano strettamente antropologico. In questi ipotetici scenari che riguardano la gestione del dolore in seguito a malattie, catastrofi naturali, crisi economiche, chi ha per mandato professionale la comprensione profonda degli eventi e la loro gestione deve, a mio parere, garantire la massima efficacia ed efficenza possibile secondo elementi razionali, scientifici, evitando di compiacersi di opinioni troppo personali ma favorendo il confronto con gruppi di professionisti che hanno le stesse competenze. Secondo queste premesse, come professionista della salute, voglio sottolineare che la riapertura della vicenda da parte del Tar del Lazio, poco tempo fa, con una nuova valutazione del metodo “Stamina” sia una brutta storia ed è curioso che qualcuno (AIFA, Ministero, Ordini professionali, etc etc) non sia intervenuto dall’alto a difendere il lavoro precedente della Commissione scientifica che aveva, comprensibilmente, chiuso tutta la faccenda, appena in tempo per non farci ridere dietro dal resto del mondo civile. La validità di una teoria scientifica o di un trattamento terapeutico non si può valutare come se fosse un’opinione qualsiasi ma deve sottostare ai criteri di eticità e di premesse scientifiche solide dato che non abbiamo neppure i soldi per garantire alla popolazione le cure studiate e validate scientificamente.   Il caso Stamina, se osservato non solo da un punto di vista scientifico ma, in senso più lato, politico sembra contenere in se alcuni elementi dello stato di agonia e disfacimento della nostra vita pubblica. In Italia sembra non esistere “semplicemente la verità”, come commentava Ennio Flaiano, ma infinite versioni di essa prodotte da persone noncuranti di ciò che in tutto il mondo anglosassone sono definiti, sul piano giornalistico, semplicemente “fatti”. Badate bene non interpretazioni di fatti, ma proprio semplicemente il resoconto di come stanno le cose senza, come si dice, tentativi di reality distortion field. Sui giornali italiani, giusto per fare un esempio, non leggerete mai “Omicidio in Via XX Settembre a Genova” bensì “Tragico ed inquietante massacro in una delle più affollate e lussuose vie della Genova ormai degradata dalla criminalità”. In sintesi il tentativo di deflettere ed includere elementi emotivi porta ad un allontanamento dalla verità. La vicenda stamina è esempio lampante: a nessuno interessava la verità su questa, chiamiamola, “cura”, bensì il clamore e la disperazione delle famiglie erano e sono il volano per discussioni stupide, inutili ed i giornali hanno avuto, nuovamente, la funzione di aggiungere emotività ed enfasi a storie famigliari che ne hanno già fin troppa. Ora dopo ennesime polemiche ed altri soldi spesi forse il caso sarà chiuso. In ogni caso tutto ciò rappresenta un ulteriore rigurgito di pensiero anti-positivista che alimenterà, in altre aree, la speranza che la magia ci aiuterà a vivere meglio e che i nostri sogni saranno sufficienti a salvarci. Il fatto che ci spingano a sognare e non a svegliarci, l’amore per l’elemento emotivo clamoroso ed iperbolico, l’avversione per l’affascinante, anche se difficile da gestire per noi poveri uomini e donne, consapevolezza delle verità del nostro mondo ci porterà verso una nuova e preoccupante era buia della ragione.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog