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Il ministro che offende i ragazzi senza più sogni

Creato il 23 ottobre 2012 da Tabulerase

Il ministro che offende i ragazzi senza più sogniFornero, come è noto, ha colpito ancora definendo choosy, schizzinosi, i giovani che non accettano il primo lavoro che capita e cercano invece quello ideale. Il tono cattedratico del ministro è irritante ma si giustifica con il fatto che trattasi di tecnico e non di politico. Fornero non ha il dono della diplomazia, il senso del giusto uso delle parole, la capacità di arrivare alla gente, qualità che dovrebbero appartenere, infatti, ad ogni politico e non necessariamente ad un tecnico.

L’ultima infelice battuta del ministro  è il seguito naturale di quella sugli sfigati del suo vice Martone: come se i giovani siano senza lavoro o siano sottoccupati, mal pagati, sfruttati per propria ed esclusiva colpa. Le parole del ministro (guai a dire della ministra, si offenderebbe) palesano una ignoranza del reale inquietante per tanti padri e madri che hanno speso la loro vita per dare un futuro ai figli e se li ritrovano in balia del nulla, senza prospettive, senza speranza.

Pochi mesi fa, ho assistito ad un convegno dove una eminente professoressa – tecnica, al pari di Fornero – indicava come una delle cause primarie della disoccupazione proprio l’ansia di miglioramento sociale dei genitori. “Non è detto che tutti debbano studiare”, parole testuali della cattedratica che però di li a poco, parlando di altro, si faceva sfuggire di avere due figlie lontane: una studia in America, l’altra in Inghilterra. Da un lato quindi i privilegiati che possono ambire al lavoro dei sogni, dall’altro i figli di nessuno che devono reprimere ambizioni, predisposizioni ,sogni e accontentarsi.

È questo che indigna. Questa separazione classista, questa offesa continua alla gente comune i cui sacrifici, le cui lacrime miste con sangue tanto care a Monti, sono il fondamento economico e morale del Paese.

Ciò non toglie che sia necessaria , indispensabile, non più procrastinabile per garantire a tutti una degna occupazione lavorativa, una riqualificazione delle professioni. In molte parti del mondo un operaio specializzato è più qualificato, in senso retributivo e professionale, dei nostri ingegneri. In molte altre parti del mondo ad occuparsi degli anziani non sono badanti improvvisati – magari importati – ma professionisti preparati, appositamente formati, che garantiscono veramente l’assistenza e la cura. In molte parti del mondo, l’istruzione e l’occupazione non sono agli antidoti, ma coesistono in armonia sinergica.

Ciò che nel nostro Paese appare utopistico, al di là delle assurdità oratorie dei tecnici-salvatori-della-Patria, da altre parti è realtà. Si studia, ci si forma e si lavora. E anche se non si fa il lavoro dei sogni ci si sente gratificati da retribuzioni eque e da un fisco che tiene conto delle reali spese delle famiglie. Magari volevi fare lo storico e fai l’idraulico, però puoi permetterti un viaggio per visitare un sito archeologico o comprare decine di libri. Se così fosse anche da noi, forse i giovani potrebbero comunque inseguire i loro sogni pur “adattandosi” a svolgere una occupazione diversa e sarebbero… come dice Fornero … meno choosy … purtroppo non è così e ai nostri ragazzi vogliono togliere perfino i sogni.


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