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Il Ministro Lorenzo Ornaghi a Fidenza sul tema "Una nuova generazione di cattolici in politica"

Creato il 29 maggio 2012 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
 
Presso il Centro Interparrocchiale S. Michele il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi ha tenuto poche ore fa una conferenza sul tema "Una nuova generazione di cattolici in politica", l'incontro si inserisce nel percorso della scuola di formazione all'impegno politico e sociale promosso dall'Azione Cattolica diocesana. Presentata come lectio magistralis la conferenza non ha avuto altri latinismi di sorta e, sin dall'inizio, ha catturato l'attenzione dei presenti. Ecco un breve e schematico sunto dell'intervento del ministro sulla base dei miei appunti.
La premessa richiama alla lunga tradizione della partecipazione dei cattolici alla politica, dopo di che viene indicata la scaletta dell'intervento che si riassume al tentativo di dare una risposta a tre interrogativi:
  • in quale situazione ci troviamo
  • perché siamo in questa situazione di crisi non solo della politica 
  • come uscire da questa situazione 

I segni della crisi attuale li troviamo nei giovani che trovano oggi più di ieri difficoltà a posizionarsi nel mondo del lavoro in modo coerente con gli studi fatti, nel venir meno degli "ascensori sociali" in un società dominata da oligarchie vecchie e nuove. Altre difficoltà nascono dal processo di globalizzazione con i suoi flussi incontrollati di emigrazione e di facilità di movimento di denaro. La globalizzazione agisce come gabbia delle decisioni nazionali o locali, ciò ha portato a guardare con minor simpatia agli organismi sovranazionali e a diffidenza verso le politiche europee. Ci sono poi fenomeni specifici della situazione italiana che si traducono in un eccesso di percezione negativo verso il ceto politico, ad un distacco tra cittadini e rappresentanti dei cittadini. Questi umori si traducono in comportamenti elettorali che creano  instabilità politica che, a sua volta mette in ulteriore crisi il sistema economico. Oggi i mercati esterni e la speculazione economica diventano decisivi, e lo stato non è in grado di gestire in alcun modo la globalizzazione in atto. I difetti del ceto politico (titolare oggi di privilegi) sono comunque immagine della società attuale in cui la secolarizzazione ha comportato l'allentamento dei legami sociale e familiari. Viviamo in società frammentate incapaci di condividere principi più elevati dell'utilitarismo immediato. "Come uscirne?", e qui l'oratore si rivolge ai cattolici senza per questo dimenticare chi cattolico non lo è. Benedetto XVI richiama la necessità di creare una "nuova generazione di cattolici" intendendo un gruppo nuovo di cattolici che si muova con novità d'intenti e modalità.  Il compito di formare dei politici ai diversi livelli della politica, anche senza parlare necessariamente di leader, è certamente un compito difficile, vediamone le caratteristiche necessarie:
  • qualità, se non si ha meglio non insistere,
  • coerenza con la fede professata
  • rigore morale
  • capacità di giudizio culturale in base ad un criterio valido
  • competenza professionale (no a dilettanti che sanno un po' di tutto)
  • passione di porsi al servizio per il bene comune, la politica come tale è un servizio ed il tender al bene comune è il collante di ogni esperienza sociale o familiare
  • guardar lontano, nelle scelte il politico deve saper essere lungimirante
  • passione nella dedizione ad una causa.
Passando poi al discorso operativo il relatore evidenzia come siamo siamo prossimi ad una scomposizione e ricomposizione dei partiti. Non sappiamo come si andrà configurando questo sistema politico-partitico, ma sappiamo che avremo una composizione diversa ed i cattolici devono essere dentro a questo processo. Come è presto per dirlo: partito, federazione .........? I cattolici quindi si trovano ad un tornante della propria storia, ma i cattolici hanno anche le risorse per riuscire, pensiamo alle associazioni, al volontariato sociale, alla presenza nel mondo della scuola. Queste carte vanno giocate, l'atteggiamento di attesa diventa accidia, con la speranza di costruire un futuro di comunione. La "nuova generazione di cattolici" con realismo deve far uscire da sé la sua leadership, la sua classe dirigente; deve avere capacità aggregative, ed in questo i cattolici sono favoriti, come deve avere capacità rappresentativa in modo che il cittadino si senta rappresentato. Non deve trascurare la capacità orientativa  nel gestire le decisioni collettive come non deve trascurare di ritornare ai grandi valori ed alle piccole virtù (onestà, lavoro), deve credervi e praticarle per contribuire ad andare oltre la crisi. I voti continueranno a contare ma per i cattolici i valori dovranno decidere della politica più dei voti stessi.
Qualcosa mi sono perso degli altri interventi e mi dispiace. particolarmente apprezzato  è stato quello del nostro Sindaco Mario Cantini, dell'intervento Vescovo Carlo Mazza, che ha chiuso l'incontro, ricordo il richiamo "in questi ultimi anni abbiamo fatto scelte affrettate non lungimiranti". 


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