Sono bassi, paffuti, panciuti e spesso spennacchiati.
Orgogliosamente impettiti mentre zampettano scoordinatamente, cadendo svariate volte prima di riuscire a tuffarsi in acqua.
Simpatici fino a che non ti avvicini troppo e solo se non hai delle scarpe rosse. In entrambi i casi iniziano a guardarti di traverso rapidamente e ti minacciano soffiando come i gatti; 70 cm di pura aggressività pinguinesca che potrebbe finire in tragedia per voi se vi beccano con quell’uncino acchiappa-pesci!!Ebbene si, i pinguini non sono sempre carini e coccolosi!! I cartoni animati ingannano!!
Curiosi, anzi no, decisamente impiccioni.
Bianchi e neri appena usciti dal bagnetto quando, con le loro piume umide e ben oliate, risplendono vanitosi alla luce del sole. Per 10 minuti. Tutto il resto del tempo al bianco e al nero si aggiunge il verdastro.
Più morbidi delle loro fedeli riproduzioni Trudi, mooolto meno furbi dei pinguini spia di Madagascar e sicuramente anche molto meno attivi…
Gli esemplari maschi, contrariamente ai loro corrispondenti umani, i tipici machos argentinos, non sono affatto maschilisti, anzi… Arrivano soli soletti i primi giorni di settembre, con le facce perplesse e spaesate (immaginate la stanchezza dopo circa 5 mesi di vita in acqua! A noi dopo solo qualche ora ci si arruga la pelle delle dita e ci mocciola il naso!), si guardano intorno perplessi e si consultano a vicenda per capire se anche quest’anno sono migrati nella colonia giusta, quella di San Lorenzo, nel nord della Penisola Valdés, in Patagonia.
Con le pance gonfie di alici e calamaretti che hanno accumulato nei mesi precedenti, si dirigono ognuno al proprio nido e per i successivi 15 giorni circa sembrano membri esperti dello staff di Ikea: smontano, rimontano, puliscono, sistemano, aggiustano e abbelliscono la loro casetta scavata nel brecciolino in vista dell’arrivo delle femmine che, nel frattempo, continuano le loro vacanze da single nel sud del Brasile ,a suon di Caipirinha e pinguinoni muscolosi che ballano la capoeira. Per i loro maritini invece sono due settimane infernali: lavorano come architetti e muratori e lottano sanguinosamente con altri maschi per accaparrasi i nidi con vista sull’oceano, tutto questo in un periodo di totale ramadan: niente cibo, niente acqua, niente sesso. Comprensibilmente, le loro grida di richiamo verso le menefreghiste mogliettine in bikini sono strazianti. Insomma diventano una mandria di pinguini isterici.
Mi manchiiiiiiiiiiii
Poi finalmente un bel giorno arrivano loro: magre, rilassate e radianti, le pinguine sono finalmente pronte per essere corteggiate. Perché non basta l’attesa e la costruzione della casa dei loro sogni, è no, ci vuole anche un po’ di galanteria vecchio stampo per tornare a conquistarle (dico tornare perché ogni anno si riformano le stesse coppie e ugualmente il maschio deve guadagnarsi l’amore e la fiducia della consorte!). Niente riesce a scoraggiarli, i pinguini sanno il fatto loro in quanto a delicatezza, coccole e abbracci e quindi non si tirano certo indietro.
Alla fine come potrebbero le signorine non cedere a questi garbati, cerimoniosi e premurosi pinguini sempre pronti al duello per difendere le loro dame?? Per le pinguine vale effettivamente la favola del principe azzurro. Addirittura i loro principi indossano anche il frak! E finalmente si formano le coppiette felici. Passeggiare in questo momento per la pinguinera diventa sdolcinato e smielato, per la gioia delle coppiette in viaggio di nozze. Sembra di sentire in sottofondo la canzone di stranamore “Love, love loooove” mentre noi povere guide turistiche dobbiamo sorbirci allo stesso tempo i pinguini coccolosi e le coppiette sbaciucchiarsi e noi soli, al freddo e al gelo, dopo la sesta identica visita, a sperare che “Questi si sbrighino perché voglio andare a mangiare l’agnellino alla brace!!”
Love,love,loooove
Non sarà forse che tutta questa premura e tenerezza servono a compensare degli atti sessuali tremendamente corti??? E’ già, per i pinguini ci vuole più a dirlo che a farlo! Dopo incitamenti insolenti e inseguimenti persistenti da parte del maschio, li si vede appiccicarsi per qualche secondo tutti trafelati, senza neanche il tempo di entrare nell’intimità del nido, paparazzati da turisti sghignazzanti con i loro super obiettivi da vacanza. Per fortuna i pinguini non si inibiscono dinanzi al Voyeurismo dei turisti invadenti e continuano a copulare incessantemente fino a riempire la colonia di piccole uova che verranno covate a turno per circa 40 giorni.
Ma non pensate che sia come in Happy Feet dove non possono lasciare neanche un secondo l’ovetto per evitare che si congeli. Qui siamo in Patagonia mica in Antartide! D’estate, cioè tra pochissimo, le temperature arrivano anche a 30 gradi! I pinguini se la passano molto meglio e possono permettersi di incubare un per un po’ e poi rilassarsi e lasciare l’uovo fuori da quella morbidissima e caldissima cloaca rosa che aprono nel mezzo della pancia… insomma possono permettersi diverse siestas nel corso della giornata!
Una mammina si riposa al lato del suo futuro pinguinetto
La pacchia però finisce quando, le prime settimane di Novembre, le uova che sono sopravvissute agli attacchi di gabbiani, armadilli e volpi si schiudono.
Il piccolo armadillo chiamato "peludo", rapidissimo ladro di uova
Le volpi rosse, veloci predatrici di uova
Un sopravvissuto...
Nascono così dei cosetti grigi con ali e becchi minuscoli che fanno sciogliere persino i cuori dei più duri turisti tedeschi e russi che, dalle loro strabilianti altezze e con le loro voci rimbombanti, lanciano urletti di felicità in farsetto, esclamando “So cuuuuuute!!!” e accucciandosi in pose impensabili, che gli fanno scrocchiare tutte le pesanti ossa, per fotografare le appena nate super stars!
A quel punto sopportare le grida affamate dei cuccioletti diventa un’impresa davvero ardua per i neo-genitori e sopportare le medesime grida più quelle solite dei pinguini adulti che si cercano e si mancano e si vogliono etc etc per noi semplici esseri umani diventa causa di crisi nevrotiche e scene surreali a fine serata in cui progettiamo di cucinare hamburger di pinguino il giorno seguente.
Fameeeeee
Ovviamente basta un musetto timidino che spunta da un’aletta piano piano per farci passare qualsiasi tipo di nevrosi!In fondo siamo zii!
Peccato che queste biglie grige in pochi giorni diventano pinguinotti obesi con la testa piccola e il corpo gigante.
Foto di Marcos Kunich
Bruttini e sempre più piagnoni si lamentano costantemente fino a che mami o papi decidano di rigurgitargli nel beccuccio il loro pranzo. I poveretti si tolgono letteralmente il cibo dalla bocca per sfamarli. Schifosamente romantico.
Baby pinguino a pesca nella bocca del papi!
A dicembre questi “piccoli” inizieranno a sgattaiolare fuori dai nidi ed a circolare liberamente per tutta la colonia che si trasformerà in un enorme asilo nido. I genitori gli insegneranno a nuotare, a pescare e quando saranno autosufficienti migreranno per primi, lasciando di nuovo soli mamma e papà che riprenderanno le loro intense attività quotidiane: dormire, mangiare, copulare, dormire, mangiare, copulare, dormire, mangiare etc etc… Con qualche litigio tra vicini di casa ogni tanto a ravvivare la routine.
E’ vero, questi pinguini di Magellano sono pigri, passano le ore prendendo il sole mentre i loro molto più famosi rivali pinguini dell’Antartide combattono contro il gelo polare. Non hanno un nome importante come questi ultimi, il pinguino imperatore o il pinguino reale, che al solo pronunciarli ce li immaginiamo alti, forti possenti e belli. Il Pinguino di Magellano no. Lo conoscono in pochi e nessuno gira film su di loro. Sono pinguini di campagna, paesanotti, convivono con pecore, cavalli e guanacos. Non scivolano dolcemente sui ghiacci, ma si trascinano di pancia sulla steppa. Non sono bianchi come la neve e non profumano di tonno all’olio di oliva.
Non avevo bisogno di altre ragioni per innamorarmene. E, come me, chi li viene a trovare. Memorizzo perfettamente i primi sorrisi e le prime esclamazioni di ogni singolo turista che accompagno nella riserva, al vederli comparire d’improvviso da dietro un cespuglio: sorpresa, divertimento, tenerezza, stupore, allegria. Questo è ciò che trasmettono queste creature pacifiche e felici. Perché non tutti sono belli, eleganti e carismatici. C’è chi conquista con la spontaneità, la semplicità e la simpatia e chi con due gocce di Chanel. Sicuramente io e i miei goffi amici non facciamo parte di quest’ultima categoria.