Hahnemann
Introduzione
Nella certezza che l'Omeopatia debba essere fedele al pensiero di Hahnemann, la Scuola “Similia Similibus” ha approfondito lo studio delle opere di Bönninghausen, accorgendosi che le varie traduzioni ed interpretazioni hanno in un qualche modo travisato il pensiero originale di Bönninghausen, di cui tutti parlano ma che forse non è abbastanza conosciuto. Studiando il repertorio di Bönninghausen, i docenti coordinatori della Scuola sono rimasti colpiti dalla precisione della traduzione di George Dimitriadis, estremamente puntuale e corretta.
Egli, per ogni sintomo, già di per sé tradotto in modo chiaro, ci presenta nelle note a pie' di pagina, il testo letterale e rigoroso tratto dalla Materia Medica, in riferimento alla specificità del sintomo stesso. Il che ha implicato un lavoro certosino di studio, di meditazione e di comprensione, durato anni da parte di Dimitriadis.
Ne è risultato quindi uno strumento molto efficace nella pratica clinica quotidiana e nell'approccio con il paziente. Come docenti della Scuola abbiamo cercato tutti i suoi lavori, li abbiamo letti e utilizzati, lo abbiamo contattato e abbiamo scoperto che non solo è professionalmente preparato, ma che si dimostra anche disponibile ad essere nostro tutor nella comprensione del metodo di Bönninghausen, nonché nella risoluzione e nello studio dei casi clinici.
Colpiti favorevolmente dal modo di lavorare di Dimitriadis e dai suoi lavori di alto livello, la Scuola “Similia Similibus” ha deciso che il mondo omeopatico italiano meritasse di conoscerlo
e lo ha invitato a tenere un Seminario a Torino.
L'importanza di Bönninghausen
Alla costante ricerca del pensiero originale di Hahnemann abbiamo cercato risposte nei suoi scritti, dove abbiamo potuto appurare la stima che il Maestro nutriva nei confronti di Bönninghausen, il suo migliore allievo, quello che maggiormente comprese il suo pensiero, come si può leggere nella testimonianza di Hahnemann stesso in HHL 2,483: “… il Barone von Bönninghausen di Münster ha studiato e compreso il mio sistema di trattamento omoeopatico così a fondo che come Omoeopata merita completa fiducia, e se io dovessi ammalarmi e non poter curarmi da solo, non mi affiderei a nessun altro medico.”
E ancora in Organon §235 egli nota che “il dott. Bönninghausen ha reso più servizi al nostro sistema benefico di medicina che qualunque altro dei miei discepoli ... “Il pensiero di Hahnemann su Bönninghausen è molto chiaro anche nella seguente lettera da Parigi (Letter to Bönninghausen, 18 Sept.1836, in HHL 2,351): “Vorrei solo che tu fossi qui, ma nessun altro; quindi non parlare di questo mio desiderio con qualsiasi altro Omoeopata, perchè solo tu qui saresti nel posto giusto, altri sarebbe solo un peso per me e per se stessi, come è già accaduto con alcuni tedeschi qui a Parigi …” “Il primo repertorio” dimostra come Bönninghausen, spinto da Hahnemann stesso, per primo abbia realizzato un repertorio. “The first Repertory” (TFR) servì da falsariga per i successivi repertori fino a quello di Hahnemann e a quelli più moderni. Tra i pochi, profondi conoscitori al mondo degli scritti di Hahnemann e del suo allievo prediletto Bonninghausen, abbiamo identificato George Dimitriadis, il cui accurato e scientifico approccio è un grande servizio per tutta l'Omeopatia classica in generale.
L'apporto fondamentale di George Dimitriadis
Fondatore dell'Hahnemann Institute di Sydney, George Dimitriadis ha studiato, insegnato e praticato Omeopatia per 30 anni. Ha insegnato in Australia e all'estero, e ha scritto numerosi articoli e libri, tra cui la pubblicazione definitiva in lingua inglese del Therapeutisches Taschenbuch di Bönninghausen (Bönninghausen's 1846 TT ), “Il Repertorio di Bönninghausen”, giunto alla sua 2a edizione (TBR2). Afferma Dimitriadis nel corso di lunghe ore di training in videoconferenza: “ Ho tradotto dal tedesco antico ‘The First Repertory', perché mi sono accorto che le altre traduzioni esistenti presentavano troppi errori. Ho impiegato più di 10 anni perché ho cercato, in ogni rubrica, la corrispondenza con la materia medica pura per poter tradurre esattamente il sintomo. Al momento sto traducendo dal tedesco antico le farmacografie di Hahnemann per correggerne gli errori di traduzione”.
L'intervista
In che modo è arrivato al metodo di Bönninghausen?
La svolta nella mia carriera professionale è avvenuta nel 1994 quando, ormai Omeopata esperto, sono rimasto impressionato dall'accuratezza del repertorio di Bönninghausen, il Therapeutisches Taschenbuch (TT) e del suo metodo repertoriale, in occasione del seminario di Gypser in Australia, che avevo organizzato io stesso. Il resto della mia storia si trova negli articoli che ho pubblicato e nella prefazione della mia traduzione del Therapeutisches Taschenbuch, “The Bönninghausen Repertory” ormai giunto alla seconda e definitiva edizione (TBR2).
Chi è stato il suo Maestro?
Il mio Maestro è stato, e rimane, Hahnemann. Dopo aver studiato l'Organon ripetutamente, ho vagliato gli altri suoi scritti e mi sono reso conto sempre di più che l'Organon, di per sé, scritto in modo molto compatto, non può essere compreso senza lo studio del contesto, che proviene dagli altri suoi scritti. Leggendo altri Autori, ho notato che molti copiano dai predecessori, a volte anche senza nominarne le fonti. Io ho scritto alcuni libri, dei quali i più importanti sono:
− The Theory of Chronic Disease according to Hahnemann
− Homoeopathic Diagnosis, Hahnemann through Bönninghausen
− The Bönninghausen Repertory, Therapeutic Pocketbook Method (now 2nd edition)
La fonte principale del materiale originale per i miei libri è il Robert Bosch Institute (IGM) a Stuttgart, al quale abbiamo potuto avere libero accesso; negli ultimi anni, con l'avvento delle librerie elettroniche (Google Books, EROMM, European Library, GDZ, SLUB Dresden, Berlin Staatsbibliothek, Universitäts- und Landesbibliothek Münster, ZVDD, VD18 projekt, BIU Sante, etc.) abbiamo avuto accesso ad un maggior numero di lavori originali di Hahenmann. Molti di questi testi originali non sono in inglese, e richiedono una traduzione. Fortunatamente, per quanto riguarda i lavori originali in tedesco, collaboro strettamente con il mio collega (dal 1998) Bernhard Deutinger, di madrelingua tedesca. Ma la traduzione dei termini non è di per sé sufficiente – noi andiamo al contesto originale, nella Materia Medica, o in altri libri dello stesso periodo di tempo, per capire il significato e il “sapore” dei termini - e questo è il motivo per cui, per esempio, una singola rubrica può richiedere mesi (anche anni) per essere compresa con precisione.
In cosa pensa che il sistema di repertorizzazione, da lei proposto e incentrato sul repertorio di Bönninghausen, possa essere utile all'Omeopata nel poter identificare il giusto rimedio per il paziente?
Secondo me è quello che rispecchia perfettamente gli insegnamenti originali di Hahnemann sulla presa e sull'analisi del caso. Il metodo è esattamente quello di Hahnemann, applicato correttamente attraverso il repertorio di Bönninghausen (TT); questo modello repertoriale originale, infatti, rispecchia fedelmente gli insegnamenti di Hahnemann al fine di ricercare il simile (omoion). Il modello di Bönninghausen si basa sul concetto di astrazione (separazione) dei sintomi (Complaints), insieme con i loro elementi qualificanti (Location /Modalities), dalla loro posizione originale, ovvero come appaiono nei provings e negli studi tossicologici, e nella loro successiva ri-combinazione (da cui: CoLoMo), permettendo in questo modo il riconoscimento del caso di malattia specifico e individuale. È esattamente su questo modello originale di astrazione e ricombinazione di Bönninghausen che sono state strutturate le farmacografie di Hahnemann; il repertorio di Bönninghausen (TT) ne riflette perfettamente l'organizzazione.
Durante il prossimo seminario a Torino questo sistema di astrazione e ricombinazione verrà studiato esattamente attraverso i testi originali e praticamente attraverso l'analisi di casi clinici.
Hahnemann stesso si era reso conto che il volume crescente dei provings doveva essere sistematizzato in modo da facilitare la ricerca dei sintomi e aveva elaborato il 1° indice alfabetico dei sintomi che allegò al suo Fragmenta (1805), cui seguirono altri 2 indici di cui però non era soddisfatto e che sono rimasti inediti. Seguì una serie di opere da parte di altri autori, ma queste opere erano ingombranti e poco utili in ambito clinico e nessuna di esse costituì ciò che oggi riconosciamo come repertorio. Dopo aver rivolto la sua attenzione allo studio dell'Omeopatia nel 1828, Bönninghausen realizzò rapidamente la necessità di elaborare un metodo facile e sicuro per scegliere i rimedi. Avendo studiato Legge e Botanica ed essendo abile in brevità e tassonomia, era la persona adatta per svolgere tale compito. Seguirono vari lavori in rapida successione attraverso cui Bönninghausen sviluppò la sua opera chiamata ‘Repertorio'.
Il primo lavoro fu il Systematic Alphabetic Repertory of Antipsoric Remedies (SRA, 1832), in cui per la 1° volta Bönninghausen identificò gli elementi costanti di ogni sintomo e li organizzò sistematicamente in forma di rubriche in ordine alfabetico, indicando anche il grado di frequenza di utilizzo clinico del rimedio. Due anni dopo pubblicò un lavoro simile sui rimedi“ non anti-psorici” (SRN,1835). Queste due opere insieme formano un unico modello repertoriale che noi oggi chiamiamo congiuntamente “The First Repertory” (TFR). Sul modello del TFR sono stati realizzati i repertori successivi, da Jahr a Lippe e a Kent. Ma lo stesso Bönninghausen ben presto riconobbe alcuni difetti inerenti la struttura del TFR e progettò un nuovo e migliore repertorio che ebbe la piena approvazione di Hahnemann, il suo Bönninghausen's Therapeutisches Taschenbuch pubblicato contemporaneamente in tedesco, francese e inglese nel 1846.
In conclusione, gli sforzi incessanti di Bönninghausen per creare un indice efficiente dei nostri database dei provings, produssero 2 distinti modelli repertoriali il primo dei quali (TFR) rappresentò il modello su cui sono stati realizzati i repertori successivi, mentre il 2° modello, più succinto (TT), è oggi in gran parte incompreso e trascurato. Il TT di Bönninghausen è un modello strutturale che, più di ogni altro, richiede una conoscenza sicura delle osservazioni e degli insegnamenti di Hahnemann. Indipendentemente da quale repertorio utilizziamo, la conoscenza della sua specifica repertografia è essenziale per comprendere il significato di ogni rubrica rispetto alla Materia Medica da cui è tratto.
Qual è il suo obiettivo didattico quando tiene un seminario in un paese straniero?
Ho insegnato sia in Australia che a livello internazionale: Nuova Zelanda, Giappone, Europa, USA, Canada. Il mio scopo è quello di dimostrare in primo luogo cosa sia la vera Omeopatia – per definizione. Una volta stabilito questo, bisogna mostrare come la nostra Materia Medica sia stata compilata, come Hahnemann abbia raccolto e registrato gli effetti delle sostanze; successivamente come questi effetti debbano, per l'Omeopata, essere applicati sulla base della legge di similitudine. Ogni volta che insegno, inizio sempre con una breve introduzione in modo da essere sicuro di aver definito tutti i concetti di base prima di cominciare. Poi sottolineo come i nostri strumenti nel lavoro di Omeopata debbano essere quanto più precisi possibile - privi di interpretazioni non confermate - e come, di tutti i sistemi repertoriali, il sistema repertoriale (TT) di Bönninghausen rifletta al meglio gli insegnamenti e le intenzioni di Hahnemann. Intendo infine dimostrare come questo metodo rifletta costantemente l'esperienza reale di Bönninghausen nell'utilizzo di farmaci precisamente secondo la legge di similitudine, grazie ad un sistema di “correzione” (gradi) e la concordanza dei vari rimedi tra di loro.
Cosa pensa della situazione attuale dell'Omeopatia nel mondo?
L'Omeopatia è stata (ed è ancora) viziata dagli “Omeopati”. Con relativamente poche eccezioni, c'è poco rigore o scientificità nei programmi di formazione, e quasi nessuna attenzione per uno studio storico, contestuale del materiale originale. Spesso ci si affida al sentito dire “... questo rimedio è buono per questa condizione ...”, etc, confidando nelle opinioni degli altri. Spesso noto questo quando parlo con colleghi - e do la colpa agli insegnanti, non allo studente fiducioso che in gran parte è male informato e a cui non viene insegnato come imparare correttamente, cioè attraverso l'attenzione alle fonti primarie. Molti colleghi Omeopati prescrivono sostanze che non hanno mai avuto un solo proving, semplicemente sulla base di una relazione immaginata, seguendo l'immaginazione, la fantasia, etc… Questa “prescrizione” non è omeopatica, ma costituisce piuttosto una violazione del principio fondamentale di questo sistema di medicina, definita da Hahnemann stesso (Organon, §285 nota in calce): … un principio capitale per l'artista omoeopatico del guarire (con cui si distingue davanti a ogni cosiddetto medico di tutte le vecchie scuole) è che con nessuno dei suoi malati impiega un qualsiasi mezzo medicinale le cui influenze morbose non siano state prima accuratamente messe alla prova su uomini sani, e a lui note (§§. 20.21).
Ringraziamo George Dimitriadis per il tempo che ci ha dedicato e per la profonda conoscenza espressa nelle sue parole e con i suoi scritti che ci trasmetterà nel corso del seminario che si terrà a Torino l'8, il 9 e il 10 maggio 2015.