Uno, due, tre, hop. Tre passi e un salterello. Questa strada coi sampietrini la conosco a memoria. Potrei farla bendato, potrei invece cambiare percorso e andare altrove. Ma mi piace la routine. Conosco questi viali, gli alberi, i lampioni e le scorciatoie che arrivano al tuo portone di color marroncino chiaro. Vuoi farmi credere che non mi aspetti. Ma io lo sento il tuo respiro più rapido man mano che mi avvicino, mentre tradisci i tuoi pensieri di donna forte quale non sei. Uno, due, tre, hop. Ecco la tua finestra. Spegni la luce, lo fai sempre. Vuoi farmi credere che stavi dormendo e ti secca aprirmi. Non ho le chiavi della tua porta di casa ma lasci socchiusa quella del tuo cuore, quanto basta per non farmi sentire in colpa quando nascondi la tua fragilità nel buio della stanza. Se un giorno la trovassi chiusa so che potrei innamorarmi di te. Non dici mai una parola, e io non voglio chiedertela. Magari potresti dirmi di no. E a me piace la routine. Uno, due, tre, hop.
La canzone della playlist è quella che mi ha ispirato questa versione maschile. Perciò è quasi fondamentale conoscerne le parole per capire meglio da dove nasce. Ho scelto la voce di Califano, anche se il testo – suo – resta invariato rispetto alla versione di Mia Martini. Quella la userò… presto forse ;) Buon ascolto!