Nell’oscurità le parole pesano il doppio.
Elias Canetti, La provincia dell’uomo, 1973
Buongiorno followers e buon lunedì, piano piano riprendo a familiarizzare con lo scrivere e con il postare outfit, dopo tanto tempo riprendere sembra sempre quasi un pò strano e i pensieri sono ancora un pò freddi.
Oggi voglio proporvi un outfit post melanconico ispirato all’inverno che se ne va e cede il passo alla primavera.
Le fotografie sono state scattate proprio durante gli ultimi giorni invernali in cui si iniziavano a notare già i primi fiorellini e margherite.
Come in un pianeta immobile, in un contrasto di luci fondamentale: lui la illuminava di blu lei ricompensava col rosso .
Un rosso cupo, sobrio ma dolce quasi come la melassa. Un blu ghiacciato, tagliente e freddo come il marmo.
Una storia d’amore che non esiste, una fiaba gotica senza vincitori nè vinti, personaggi in movimento in un luogo eterno.
Una storia di docezza, una storia di odio, una storia di morte, una storia di resurrezione.
Una luce che può essere morbida o tagliente al tempo stesso, che può illuminare il viso e la pelle bianca ma che contemporaneamente può comportarsi come il più severo dei padri.
Il rosso che abbraccia il blu, il blu che abbraccia il rosso.
Un abbraccio infinito e gelato, movimenti che restano cristallizzati, espressioni allegre che si sublimano nel pianto più doloroso.
Una melanconia voluttuosa che assomiglia ad un nodo allo stomaco truccato con il rossetto rosso, un raggio che è un inflessibile muro d’acciaio che un momento ci accompagna a casa e quello dopo ci taglia fuori.
Nell’ outfit indosso i collant coprenti F/W 2013 di Omero che trovate su http://collantshop.com mentre l’abito è di Asos.
Cosa ne pensate?
Baci
I was wearing
Dress by Asos
Collant Omero collantshop.com
Shoes Lovelywholesale
Photo by Chiara Filippelli