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Il mio pensiero "Tomba di famiglia" di Katarina Mazetti

Creato il 09 gennaio 2012 da Fine

Ne "Il tizio della tomba accanto" avevamo lasciato i protagonisti all'inizio della loro storia d'amore, e in "Tomba di famiglia" li ritroviamo alle prese con il tentativo di concepire un figlio: ovviamente l'esperienza della maternità non sarà tutta rosa e fiori e anche l'idillio amoroso tra i due verrà turbato e messo a dura prova dalla prole...

Titolo: Tomba di famiglia
Autore: Katarina Mazetti
Editore: Elliot
Pagine: 230
Prezzo: 16,00euro
Descrizione
Ne Il tizio della tomba accanto avevamo lasciato Desirée e Benny decisi a fare un figlio, con la promessa di non rivedersi mai più se il tentativo non avesse avuto buon esito. Ma quando il test di gravidanza si rivela negativo, la delusione è talmente grande che non possono fare a meno di ritentare, a prezzo di bugie e sotterfugi nei confronti di Anita, la cugina con cui Benny vive ormai da quasi un anno. Il secondo tentativo però va in porto e, dopo qualche esitazione, Desirée vende il suo appartamento in città e va a vivere con Benny. Il bambino, Arvid, nasce in agosto, proprio nel bel mezzo della falciatura del fieno, e Benny si perde il parto, ma ben presto la vita si trasforma per lui in un idillio: Desirée s’impegna a diventare la perfetta moglie di un allevatore e, anche se a febbraio è già incinta di nuovo, quando lui si rompe una gamba gli subentra nella mungitura, portandosi dietro Arvid su un seggiolino. Nonostante le buone intenzioni, però, per la donna non sarà affatto semplice seguire il lavoro della fattoria ed essere madre, alla fine, di ben tre pargoli. La vita diventa presto una lunga e sfiancante corsa a ostacoli che mette a dura prova la tenuta della giovane coppia. Riusciranno ancora una volta i sentimenti a sopravvivere alle fatiche della quotidianità oppure il matrimonio è davvero la tomba (di famiglia) dell’amore?
L'AUTRICE

Katarine Mazetti è nata in Svezia nel 1944, è giornalista alla radio svedese, è stata prima insegnante e poi giornalista. Autrice di libri per bambini e per adulti, ha ottenuto un successo straordinario con il romanzo Il tizio della tomba accanto (Elliot, 2010) (titolo originale: Grabben i graven bredvid) bestseller da oltre 500.000 copie, tradotto in numerose lingue, ancora in classifica in alcuni Paesi tra cui la Francia, da cui è stato tratto anche un film.
Sito dell'Autrice QUI

La prima cosa che mi è "balzata" agli occhi leggendo questo romanzo è l'atteggiamento maschilista del protagonista e la sua visione da uomo cavernicolo del genere “io uomo, tu donna, lavora, lava, stira, cucina, accudisci figli, ecc ecc..” si, insomma ci siamo capiti. Sarà per questo fatto che, ma non solo, la storia non è riuscita ad emozionarmi e a farmi amare i due protagonisti, nemmeno la figura femminile Desirée, non riesco a sopportare una donna del ventunesimo secolo che si fa mettere i piedi in testa a quel modo, per me è inconcepibile. Proprio non mi va giù, il livello di maschilismo è alle stelle.Nonostante ciò devo ammettere che se nella prima metà il ritmo è lento e il tutto sembrava non procedere mai, andando avanti le vicende della loro vita hanno cominciato ad incuriosirmi (a sufficienza), il loro modo di vivere la storia d'amore e il modo di gestire le finanze, la fattoria e i figli. In molti casi si dice "non è né carne né pesce", ebbene qui c'è sia la carne che il pesce, due alimenti che non bisognerebbe mai mischiare! Insomma è il genere di coppia che non dovrebbe mai unirsi in matrimonio, l'amore l'uno per l'altra a fatto si che quest'unine avvenisse provocando alla protagonista, molto spesso, un stato di malessere simile a un macigno sullo stomaco.Il linguaggio è semplice anche se, sopratutto nella prima parte, troppo scurrile. A volte si ha l'impressione che la scrittrice pensi che con un “merda” qua e la il lettore inizi automaticamente a ridere, certo siamo adulti e vaccinati, sappiamo che la maggior parte di noi infila determinate parole ovunque, ma secondo me non è che una persona spara parolacce così all'aria, senza nessun motivo apparente e sinceramente a me non ha fatto ridere nemmeno un po', anzi, restavo molto spesso basita con la bocca aperta e a volte infastidita. Per fortuna nella seconda parte del romanzo questo accade meno spesso e l'autrice fa emergere un lato umoristico leggermente più maturo.La descrizione della famiglia normale è sicuramente il punto sviluppato in modo più concreto, una famiglia che fa di tutto per poter "sopravvivere" anche se mancano i soldi e la vita che li attende sembra una strada piena di buche da schivare, le vicende che mi hanno coinvolto di più sono quelle che riguardano i figli, descritti come bambini vivaci e molto spesso dei rompi scatole.Detto ciò, il romanzo è abbastanza scorrevole grazie hai capitoli corti e al fatto che le voci narranti sono due quella di Desirée e di Benny, un romanzo a parer mio "leggero" da leggere per prendersi una pausa dalle altre letture.
 

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