Magazine Cucina

Il Mio Primo Panettone

Da Pepper

Panettone

Cominciamo subito con: BUON NATALE A TUTTI!!!

Lo so, Natale è passato da qualche giorno (solo 4 non fate gli esagerati), ma io in piena tradizione Natalizia (che dura da ormai ben 2 Anni!), sono stata impegnatissima con i preparativi, la sera del 24 sono riuscita ad andare al letto alle 6.00 (e non stavo giocando a carte ma vegliavo i panettoni!), per poi risvegliarmi alle 8.30 per immergermi nella preparazione dei tortellini…mi sono sentita Bionica in quel momento!

Comunque, morale della favola non ho avuto neanche un minuto per poter aprire il computer  e farvi gli auguri come si deve!

Rimedierò, giuro che rimedierò in questi giorni!

Vi faccio solo considerare che sono riuscita a ritagliarmi questo piccolo spazio di tempo per scrivervi solo perchè, in perfetto stile “Aspettando Capodanno” sono sotto al mio fidato plaid con le maniche, con mal di gola e raffreddore!

Ma tralasciando questa botta di Fortuna, che mi farà salutare l’anno con una sciarpa di fazzoletti di carta, veniamo a noi e soprattutto veniamo a lui…il PANETTONE, il mio Primissimo Panettone!

Quest’anno mi sono voluta lanciare nei dolci tradizionali, ho fatto il Pandoro (lo vedrete a breve), Ricciarelli, Torroni, nella totale diffidenza di tutti: “Ma lascia perdere, fai altro, nei forni di casa non possono venire, meglio altri dolci”

Non solo si sono tutti ricreduti (a parte una sola persona che non l’ha voluto ammettere ma si è mangiata 2 fette, una dietro all’altra sperando di non essere vista…la definirei ammissione di colpa!), ma sono stati decisamente Graditi, e devo ammettere, modestia a parte, che sono venuti proprio bene!

Unico neo, l’estetica di qualcuno, ma ve ne parlerò più avanti…

Il panettone è uno di quei dolci che non possono mancare sulla tavola Natalizia, la mia famiglia è una vera fan del panettone, io però da sempre ho avuto un grande problema con l’uvetta, protagonista del Classico Panettone, mi ricordo che dopo aver preso la mia fetta, mi andavo a sedere vicino mio padre e piano piano toglievo ogni chicco di uvetta e  lo mettevo in un piattino in modo che poi potesse mangiarla lui.

Penserete che visto che me lo sono fatta da sola ho tralasciato l’uvetta e magari l’ho riempito di cioccolata (quella è andata dritta dritta nel Pandoro), invece no, ho voluto riprodurre il vero Panettone, anche se non amo l’uvetta, il Panettone per me è classico, come quello che vivisezionavo da bambina, pieno di uvetta e canditi…per la gioia del mio Papà!

Cercando tra le varie ricette quella che più mi stava bene addosso, mi sono imbattuta in un problema enorme (quando sei al 20 dicembre e devi fare il panettone per il 24!), tutte richiedevano il Lievito Madre…peccato che il mio Lievito Madre si è suicidato qualche tempo fa e da quando ho trovato il Lievito Madre secco del Molino Rossetto, non è più nato Lievito Fresco!

Quindi Panico Totale, come faccio adesso? posso usare il Lievito del Molino? Uso quello di Birra? Ma come le faccio el Proporzioni?!?

Poi come la stella cometa, mi è arrivata in soccorso la mia Omonima, Giulia, che come un faro provvidenziale posta il suo panettone con la pasta di riporto!

EUREKA ecco la soluzione, ecco il mio Panettone!

Prima della Ricetta una piccola Nota sulla Pasta di Riporto, magari qualcuno di voi si sta chiedendo cosa sia, ebbene, è solo l’impasto del pane/focaccia (Acqua, lievito e farina), lasciato lievitare, reimpastato un paio di volte, il giorno prima di utilizzarlo per il Panettone e lasciato lievitare, bisogna utilizzarlo quando è ben lievitato, con l’impasto che avanza poi potete fare come me ed ottenere una bella Pagnotta di Pane con la Crusca o magari una bella Pizza, se volete saperne un po’ di più guardate qui.

Ma ora Veniamo alla Ricetta che ho parlato fin troppo!

La Ricetta è Ovviamente quella di Giulia, io ho solo aumentato la dose di Uvetta e omesso la Glassa, ho fatto qualche modifica sulla modalità di lavorazione ma insomma…guardate voi!

Per 2 Panettoni da 750g o come nel mio Caso per 3 Panettoni da 500 g vi serviranno:

1 Impasto (io l’ho fatto la sera verso le 23.00)

150 g Pasta di Riporto
350 g Farina 00 W 400 Molino Rossetto
90 g Zucchero Semolato Zefiro Eridania
90 g Burro
83 g di Tuorli
190 g acqua

Cominciate mettendo nella planetaria lo zucchero e l’Acqua tiepida sfate sciogliere lo zucchero, poi aggiungete la pasta di riporto e cominciate ad impastare.

Aggiungete Poco Per Volta i tuorli (aspettate che l’impasto li abbia assorbiti prima di aggiungerne altri), poi la Farina ed il Burro, Mettete in una ciotola unta, coprite con la pellicola e lasciate lievitare in un luogo riparato (io li ho messi nel forno spento) per tutta la notte.

2 Impasto (Mattina):

Impasto precedente
93 g Farina 00 W 400 Molino Rossetto
70 g Burro
90 g Zucchero Semolato Zefiro Eridania
83 g di tuorli
26 g Acqua (presa dall’acqua di ammollo delle uvette)
5,2 g Sale
30 g Miele  di Acacia
1500 g Arancia candita
50 g Cedro candito
200 g Uvetta
1 cucchiaino di estratto di vaniglia La Scorza grattuggiata di un’Arancia Sciacquare bene l’uvetta sotto l’acqua (in modo da togliere la polvere) e poi lasciarla in ammollo per circa 10 minuti. Tagliare i candi ti a cubetti e tenere da parte. Mettere il Primo impasto nella planetaria e cominciare ad impastare, aggiungere poco alla volta i tuorli (per farli assorbire bene), aggiungere il miele, lo zucchero, il sale, la farina e solo alla fine il burro morbido (se l’impasto dovesse risultare troppo duro aggiungete l’acqua dell’ammollo delle uvette) impastare per qualche minuto, quando poi l’impasto vi sembrerà incordato aggiungete i canditi e l’uvetta, impastate ancora poi separate l’impasto in 3 parti (o in 2 a seconda di quale stampo avete), fate delle palle con l’impasto mettetelo a lievitare (o puntare) direttamente nello stampo, mettete gli stampi già sulla griglia del forno e copriteli con la pellicola lasciateli lievitare (io li ho cotti la sera alle 22.00). Quando saranno lievitati, con molta delicatezza praticate un taglio (con una lametta) a croce nella arte centrale, alzate i lembi e mettete dei pezzetti di burro, richiudete e potete cuocere (se non vi fidate, perchè magari avete paura di far sgonfiare il panettone, io vi capisco, sembrava maneggiassi un’arma atomica!, potete evitare questo passaggio e mettere dei fiocchetto di burro sulla superficie e basta). Cuocete a 160 °C per 45 minuti, dopo di che, infilzate la base con dei ferri da lana e lasciateli raffreddare a testa in giù. Ed ora ecco come si presentavano dentro…
Interno Panettone
Che ve ne pare? a Noi è piaciuto tantissimo!!! Provate…le feste non sono mica finite!!!
Archiviato in:Dolci, Impasti Lievitati, Natale

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :