Visto che le proposte in rete fioccano come nespole, questa è l’ultima degna di nota, mi lascio trascinare dall’entusiasmo adolescenziale di chi ancora ci crede e aggiungo le mie. Il mio Salva-Italia.
Se un giorno diventassi il Presidente del Consiglio Italiano plenipotenziario – e non temessi la repressione dell’impero – farei questo:
1. Sovranità monetaria
Conio la nuova moneta, la Lira (che vuoi, so’ affezionato), emessa dalla Banca Pubblica dello Stato Italiano, monete e banconote di proprietà del portatore.
Cambio: 1 euro >> 1 lira, mi pare comodo.
Ripudio tutti i debiti finanziari dello Stato e per festeggiare stampo 50 miliardi in più da distribuire ai 10 milioni di cittadini italiani più poveri, 5.000 lire a testa.
Dimezzo le tasse sulle persone fisiche, raddoppio quelle sul commercio e triplico quelle sulla speculazione finanziaria.
2. Sovranità territoriale
Condono tutti i mutui prima casa in corso. Le banche s’arrangino a sbarcare il lunario. Se falliscono e se ne vanno è pure meglio.
Attribuisco un milione di ettari di terreno coltivabile non alienabile ad altrettanti cittadini nullatenenti.
Mi riprendo, con la violenza se necessario, Città del Vaticano, San Marino, l’Istria e la Corsica.
3. Sovranità militare
Esproprio tutte le strutture militari straniere su territorio italiano, specie le basi NATO (ricordiamo la premessa).
Demilitarizzo gran parte dell’esercito e lo trasformo in protezione civile. Fine delle scie chimiche e di una voragine inutile nei conti dello Stato. Quelli che restano li schiero al confine con la Svizzera.
4. Sovranità mediatica
Vieto la pubblicità, i telequiz, i reality show, Vespa e qualsiasi altra porcheria nella TV di Stato.
Faccio frustare sulla pubblica piazza gli attuali direttori di tutte le case editrici ed emittenti radio-televisive nazionali. Come monito per gli altri.
5. Sovranità politica
Partendo dalla punta delle piramidi, metto un milione di burocrati, centomila giudici e tutti i notai agli arresti domiciliari e fermo amministrativo di tutti i beni. Abolisco tutte le leggi ed i codici in corso. Emano la prima legge della convivenza: “Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te”, poi democrazia diretta, federalismo amministrativo e pochissime scartoffie.
Non avrai altro Dio al di fuori di te. Se ti va.
Fatto questo, mollerei la politica e me ne andrei a riposare sul mio ettaro di prato non alienabile ad osservare i benefici effetti del caos.