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Il mio training per diventare una guida safari

Creato il 31 maggio 2014 da Cafeafrica @cafeafrica_blog

Malata d’Africa! A tal punto da cimentarmi in un percorso fatto di calore, polvere e sogni “heat, dust and dreams“, quello per diventare guida per safari in Africa. Ho cominciato circa un anno fa frequentando il corso teorico dell’Associazione Italiana Esperti d’Africa -AIEA- www.espertiafrica.it . Geologia, meteorologia, astronomia, tassonomia, botanica, ecologia ed etologia sono state le materie oggetto del corso a cui è seguito un esame scritto – tostissimo e durato ben sei ore – propedeutico al training sul posto. La pratica si può svolgere in Sudafrica, Kenya, Tanzania, ma io ho scelto la Namibia. Per due ragioni: è la casa del mio cuore (ci sono stata molte volte e mi piacerebbe rimanerci a lungo) ed é la destinazione piú complessa e varia (savana, deserti, popoli, geologia).

Il training in Namibia é durato 3 settimane, di cui i primi dieci giorni trascorsi in una riserva – Ongava Reserve – limitrofa al celebre parco nazionale Etosha. Sette studenti e due prof – Davide Bomben e Massimo Vallarin, presidente e vicepresidente AIEA, due guru dei safari -. Abbiamo guidato, cambiato ruote a fuoristrada pesanti, identificato un centinaio di uccelli, cinquanta piante (tutto con nome in italiano, inglese e latino!), numerosi rettili e insetti e avvistato e analizzato tutti i mammiferi presenti ( tra cui anche i rinoceronti a rischio d’estinzione). Abbiamo seguito lezioni di etichetta e comunicazione con gli ospiti, imparato ad allestire i famosi aperitivi nella savana al tramonto e letto le impronte sulla terra per individuare elefanti, leoni, rinoceronti, giraffe…

Dopo i dieci giorni di savana, siamo passati nella regione del Damarald dove abbiamo seguito un seminario di geologia e di storia delle incisioni rupestri (Twyfelfontein patrimonio Unesco dal 2007) e a seguire la famosa Skeleton Coast affacciata su un oceano arrabbiato con l’uomo, che distrugge in relitti ogni nave imprudente.

Quindi deserto. Un deserto immenso, lungo 1572 km e il piú antico esistente al mondo, anch’esso patrimonio Unesco. Abbiamo seguito un seminario con un esperto, che ci ha mostrato tutti gli esseri viventi del deserto e i loro sistemi straordinari di sopravvivenza (un coleottero che produce acqua per tutti e un ragno che rotola sulle dune a 40 giri al secondo!). Siamo stati nella Deadvlei – la valle della morte – a capire come é nata e i suoi misteri, che legano magicamente la vita con la morte. Chiudendo infine con il Kalahari, la piú vasta distesa ininterrotta di sabbia. Dune rosso fuoco e ardenti al tramonto.

Abbiamo sostenuto due esami: uno sulla savana e uno sul deserto. Ciascuno di due ore almeno. Abbiamo mangiato polvere e combattuto con la fatica di giornate di teoria e pratica di oltre 18 ore, abbiamo assaporato la meraviglia dei luoghi e tremato di ansia per gli esami, ma ne siamo usciti forti piú di prima. Perché un viaggiatore deve percepire in te questa forza e una guida non deve solo sapere, deve prima di tutto avverare desideri nati in luoghi lontani come i sogni.

Segui giorno per giorno il mio training su Vanity Fair….ce l’avrò fatta? Qui la gallery con tutte le foto: http://www.vanityfair.it/viaggi-traveller/viaggi-mondo/reportage/14/05/26/come-diventare-guida-safari-il-corso-in-namibia-lezioni


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