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Il mio Vicino Totoro

Da In Central Perk @InCentralPerk
E’ già Ieri. -1988-
E’ stato il primo piccolo capolavoro uscito dallo studio Ghibli e con la sua semplicità ha saputo conquistare nel tempo numerosi affezionati che hanno sempre gioito ai nuovi lavori portati avanti da Hayao Miyazaki.
Il mio vicino Totoro, da sempre simbolo e icona delle produzioni giapponesi, ha in sé quella dolcezza e quel candore che fa sorvolare su una costruzione di trama infantile e non certo convenzionale, fatta di una lunga premessa e di una veloce, forse davvero troppo, conclusione. Perché sono le protagoniste, così come i tratti del disegno, a rendere intramontabile questo film. Satsuki e Mei, le due sorelline, portano in sé i tratti più puri dell’infanzia e grazie alla loro timidezza ma anche al coraggio, riusciamo a seguire avventure al limite del fantastico e a conoscere il fantomatico Totoro, animale bizzarro e speciale accompagnato da due suoi simili in scala diversa di grandezza. Saranno questi buffi animaletti ad aiutare nei momenti di difficoltà le bambine, costrette a cavarsela da sé a causa di una madre malata e ricoverata da mesi all’ospedale e un padre prodigo ma comunque impegnato nel lavoro. Il trasloco in una nuova casa, la conoscenza con i vicini, i giochi in giardino rallegreranno le loro giornate, e come un premio, a loro come a noi, si manifesta Totoro che con i suoi modi misteriosi le conquisterà da subito.
La semplicità della trama, con poche cadute nel dramma e l’ovvio happy end finale, non minano la sua qualità che ha saputo definire lo stile del regista, che da qui in poi è riuscito solo a migliorare. Una piccola perla della cinematografia a cartoon, distante certo dai classici Disney della sua epoca ma comunque fondamentale, che grazie alla sua dolcezza conquista anche i più duri di cuore.
Il mio Vicino Totoro
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