Magazine Cultura

Il mistero del primo ritratto fotografico

Creato il 03 agosto 2013 da Masedomani @ma_se_domani

La storia della fotografia è caratterizzata da scatti venati di mistero: dal celebre miliziano di Capa (di cui prima o poi ci dovremo occupare) alla bandiera di Iwo Jima (in bilico fra realtà e foto posata) sono moltissime le immagini celebri che siano state oggetto di ricerche storiografiche e di polemiche.

Naturalmente, le “opere prime” – fotografie che vantino per qualche motivo un diritto di primogenitura – sono tra quelle per cui sono stati versati chilometri di inchiostro. E se l’immagine di Nicéphore Niépce di cui già abbiamo raccontato (link) è universalmente nota come la prima della storia dell’umanità, qualche dubbio in più è suscitato dallo scatto (come vedremo, è un termine improprio…) che ritrarrebbe per la prima volta una figura umana.

Siamo nel 1838. Louis Daguerre ha appena inventato il dagherrotipo (quella con il suo cognome NON è una assonanza casuale), un procedimento con cui il tempo di posa si è notevolmente ridotto rispetto alle otto ore di apertura dell’otturatore necessarie a Niepce per la sua fotografia.

Daguerre posiziona dunque la sua attrezzatura ed inquadra il Boulevard du Temple di Parigi; il tempo di esposizione viene tramandato come “compreso fra i 10 e i 15 minuti”, periodo dopo il quale Daguerre chiude e si prepara a “stampare”. Alla conclusione del complesso processo clinico, si accorge che nell’angolo basso a sinistra sono rimasti immortalate due figure: un lustrascarpe ed il suo cliente. Si tratterebbe quindi dei primi due esseri umani mai ritratti in una fotografia.

Il mistero del primo ritratto fotografico

Il mistero del primo ritratto fotografico

L’ingrandimento delle figure in basso a sinistra

Quello che è accaduto è semplice e può essere verificato da ogni fotoamatore: con lunghi tempi di esposizione, le figure che transitano nell’inquadratura non vengono impressionate (“effetto fantasma”). Ma – considerato il lavoro del lustrascarpe – le due figure sarebbero rimaste sufficientemente “immobili” da essere eternate.

Come si diceva, le conclusioni non sono però così certe: alcuni storici della fotografia hanno messo in dubbio la casualità della scena, primo fra tutti Luigi Ghirri che nelle sue “Lezioni di fotografia”  arriva a sostenere che: “Nessuno ci fa caso, ma qui sulla sinistra c’è una persona ferma. Alcuni dicono sia un lustrascarpe, secondo me è un omino che aveva messo lì Daguerre dicendogli di stare fermo per alcuni minuti…” e “Qualcuno sostiene che sia Daguerre stesso che, dopo aver aperto l’obiettivo, è sceso in strada e si è fermato per alcuni minuti in quella posizione, il tempo necessario per rimanere impressionato nell’immagine”. Altri hanno invece sottolineato che una lustrata di scarpe non può durare 15 minuti, e sono stati parzialmente smentiti da uno studio che ha dimostrato come il tempo di esposizione fosse più probabilmente di 7 minuti ad una apertura di F/9, periodo più compatibile all’attività ritratta.

Infine, vi sarebbe prova di una fotografia scattata dallo stesso Daguerre nel 1837 – dodici mesi prima dunque della scena parigina – in cui sarebbe rimasto impressionato un lavoratore disteso ai piedi di un cantiere.

Ma quella che vi abbiamo proposto è tramandato come primo ritratto umano, ed il pizzico di mistero che lo avvolge rende semplicemente più intrigante il racconto di una tappa della storia di questa meravigliosa forma artistica.

P.S. A proposito di Mistero, avete già letto il bando del nostro concorso fotografico?

:-)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :