Avete mai sentito parlare di Amigurumi? No? Ne avete sentito parlare ma non ci avete capito un accidente???
Bene, è il momento di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Secondo la definizione di Wikipedia: “Amigurumi (編みぐるみ, letteralmente “giocattoli lavorati all’uncinetto” o, talvolta, a maglia) è l’arte giapponese di lavorare all’uncinetto o a maglia piccoli animaletti o creature antropomorfizzate.”
In altre parole si tratta di questo:
Fonte: http://geekcentralstation.blogspot.it/
Ecco, sono sicura che adesso avrete riconosciuto per bene l’argomento e che le vostre antenne si saranno drizzate verso l’infinito e oltre!
Il web è pienissimo di immagini, siti e blog che vendono pupazzetti pucciosissimi dalle forme più disparate, gente che regala pattern, e robe così…
E allora qual è il problema?
Il problema è che tutti questi siti, blog, persone a caso che passano di lì e commentano a muzzo, SEMBRANO PARLARE UN ARCAICO LINGUAGGIO MISTERIOSO!
Saranno gli alieni? Sarà che la sottoscritta parla l’inglese come una troglodita analfabeta? O sarà un geroglifico realizzato da John Titor mentre fuggiva dall’assalto di un chupacabra con in mano il Sacro Graal???
Noi di Voyager pensiamo di no.
Fatto sta che comunque, ad un primo sguardo sul web, sembra quasi impossibile decifrare più di due parole sull’argomento, soprattutto quando si cerca in italiano. Non ho ancora trovato uno, e dico uno, tutorial che parta dai primi passi, nessuna possibilità per noi profani dell’uncinetto di entrare a far parte di questa fantomatica élite altamente selettiva dei creatori di Amigurumi.
Ma ormai è deciso: DA DOMANI NE FARO’ LA MIA MISSIONE PERSONALE.
Riuscirò a carpire i segreti della raffinatissima arte e tornerò a trasmettere il Verbo.
Peace & Love,
- La vostra inviata speciale Nadia -