La sepoltura n. 2810 ritrovata in Iran
(Foto: CHN)
Il sito archeologico si trova a 57 chilometri dalla città di Zabol, nella provincia di Sistan-Baluchistan e venne scavato per la prima volta dall'IsIAO, l'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente, guidato da Maurizio Tosi (1967). Gli scavi italiani si sono protratti fino al 1978. Una delle sepolture allora scavate, la n. 1003, è stata nuovamente esplorata di recente, restituendo lo scheletro di un uomo di circa 45 anni di età, deposto al centro della tomba con i teschi di due cani posti al di sopra della sua testa. Altri 12 teschi, stavolta umani, sono stati ritrovati sul lato nord della tomba.
I ricercatori ritengono che le sepolture del sito appartengano ad uno dei popoli emigrati dall'Asia centrale verso l'Iran. Probabilmente risalgono ad un periodo antecedente al manifestarsi dello zoroastrimo. La sepoltura n. 2810, poi, appartiene ad un uomo defunto all'età di circa 25-30 anni. Nella sua tomba, nella parte inferiore destra, è stato trovato il suo teschio e due pugnali o utensili da taglio. Probabilmente l'uomo a cui apparteneva la tesa è stato decapitato con gli strumenti ritrovati accanto al suo teschio.
La tomba n. 2810, poi, ha restituito ciotole e vasi di ceramica utilizzati durante i funerali. Forse il defunto che conteneva è stato giustiziato per aver commesso qualche reato, anche se gli oggetti di corredo mostrano che l'uomo doveva essere molto rispettato in vita. Con lui sono stati seppelliti almeno sei uomini ed un gran numero di ossa lunghe umane.