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[Il mistero della porta accanto] Le piramidi di Visoko

Creato il 18 settembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

LE PIRAMIDI DI VISOKO

“Professor Jones, vorrei portare alla sua attenzione anche un’altra particolarità del territorio, – disse il direttore del Museo, schiacciando il mozzicone della sigaretta sotto lo scarpone, – ancora poco e gliela mostro.”

Il professor Jones, Indiana per gli amici, sorrise, calcando sul capo l’inseparabile cappello, pronto ad accogliere le rimostranze degli altri due compagni che, da parecchie ore, camminavano con lui su quei sentieri montani. La fortuna li aveva accompagnati: le “Sfere di Pietra” erano più numerose di quanto avesse immaginato e i loro piedi non erano inciampati in alcuna mina antiuomo.

Uscirono dal bosco di abeti in una larga vallata, circondata da piccole alture.

“Professore, osservi quella collina, non le sembra abbia un profilo particolare? – disse il direttore con lo sguardo di chi la sa lunga – non le pare che abbia la forma di una piramide?”

Il professor Jones alzò gli occhi sulla Visocica Hill e capì di essere di fronte a una scoperta sensazionale…

Non è il trailer di un ipotetico “Indiana Jones e la piramide sepolta”, ma una scena, a grandi linee, realmente accaduta.

È il 2005 e Semir Osmanagic, un ricco quarantacinquenne bosniaco, emigrato negli Stati Uniti e appassionato di archeologia e misteri, torna in patria sulle tracce delle Sfere di Pietra, strutture litiche simili a quelle rinvenute in Costa Rica.

Nonostante le montagne della Bosnia, immobili testimoni del conflitto che ha da poco insanguinato i Balcani, siano ancora disseminate di mine antiuomo, Semir riesce a trovare queste enormi pietre, perfettamente rotonde e dall’origine dibattuta, proprio a una trentina di chilometri a nord di Sarajevo, vicino alla città di Visoko.

Poi, la strana forma di quella collina davanti ai suoi occhi e il sogno diventa realtà.

È sufficiente un po’ di sana intraprendenza americana e il 26 ottobre 2005, il Dnevni Avaz, quotidiano della Bosnia, riporta la sensazionale notizia del ritrovamento della prima piramide europea.

Dopo alcune ricognizioni aeree e rilievi satellitari, che evidenziano la presenza di discromie di forma triangolare proprio in corrispondenza delle colline di Visoko, nel 2006 partono gli scavi, sovvenzionati dalla neonata “Bosnian Pyramid of the Sun Foundation”, creata proprio da questo novello Indiana Jones.

Il lavoro degli operai e dei tecnici, la maggior parte dei quali volontari, procede spedito, riuscendo a mettere in evidenza la presenza di ben tre piramidi di dimensioni addirittura superiori alle “sorelle” egiziane. Si tratta delle piramidi del Sole, della Luna e del Dragone, le piramidi più alte del mondo.

Gli scavi portano alla luce enormi massi di pietra disposti in lastre verticali alternate a lastre orizzontali, in una sorta di struttura mista tra quella delle piramidi di Giza e quella, a gradoni, delle piramidi Maya.

“Si tratta di manufatti perfettamente tagliati a 90 gradi e disposti in quattro strati, non di pietre erose dall’acqua  e modellate dai movimenti teutonici”, affermano con sicurezza gli esperti, locali e internazionali, interpellati dalla Fondazione.

Ma non basta. Le tre piramidi, a vertice piatto e disposte agli angoli di un triangolo equilatero, sono unite tra loro da un sistema di cunicoli e gallerie sotterranee, mappate da esperti che avrebbero scoperto anche un efficiente sistema di ventilazione. Queste gallerie, in parte sommerse dall’acqua, hanno, comunque, permesso ulteriori strabilianti ritrovamenti, tra cui alcune iscrizioni rupestri, e una matrice litica simile a quelle usate per lo stampo dei metalli fusi. Nelle profondità, poi, è stato rinvenuto un monolito dalle presunte proprietà taumaturgiche.

Ma l’elemento più sensazionale di questa scoperta, quello che ha messo in subbuglio il mondo accademico, è rappresentato dalla datazione del sito: 12.000 anni.

Sì, non ho esagerato con gli zeri! Le tre costruzioni risalirebbero al periodo preistorico che segnò il passaggio dal Paleolitico al Mesolitico. In base a questa datazione si ritiene che i Balcani siano stati la culla di una civiltà molto avanzata, che prosperò durante l’ultima era glaciale, proprio mentre il resto dell’Europa era coperto dai ghiacci.

Con l’era del disgelo si creò un’ondata distruttrice che spazzò via questa civiltà e ricoprì le piramidi di sedimenti, celandole, in tal modo, agli occhi del mondo.

A tutt’oggi gli scavi proseguono, i volontari arrivano da ogni parte del globo e i turisti fanno la fortuna di ristoranti e negozi di souvenir della zona.

La conclusione dei lavori è prevista nel 2012: un caso o un disegno cosmico, che permetterà a questo luogo, ricco di energia positiva, di prendere parte alla Grande Rivelazione, che porterà l’armonia tra i popoli della terra a cui, secondo le predizioni di Nostradamus, seguirà una nuova era di pace?

TRA SOGNO E REALTÀ

Le scoperte di Osmanagic imporrebbero una completa revisione delle nostre conoscenze sulla storia più antica, cosa che, fin dall’inizio, ha portato a un marcato scetticismo, alimentato dalla carenza di crediti delle persone coinvolte.

Semir Osmanagic, infatti, è il proprietario di un’azienda che produce elementi metallici per l’edilizia, con sede negli USA. Ha conseguito la laurea in Economia e Scienze Politiche presso l’Università di Sarajevo e nella sua formazione accademica non c’è traccia di studi archeologici. Eppure si definisce “esperto di piramidi ed enigmi del passato”.

Il suo rigore scientifico può essere facilmente dedotto dalla semplice consultazione dei titoli da lui pubblicati, tra cui Tutti i nostri “contatti”, Il potere delle piramidi,  Sulle tracce di Atlantide, La missione cosmica dei Maya, I viaggi dell’anima.

I vertici della Fondazione sono ricoperti da persone prive di titoli adeguati, come Ahmed Bosnic, direttore e coordinatore del Comitato Studi Preistorici, che, sul suo sito web, si occupa (a pagamento) di divinazione, oroscopi e magia.

L’assenza di persone competenti ha portato, tra il resto, all’apertura simultanea di scavi in più punti, spesso attuati come vere e proprie operazioni di sterro, piuttosto che con il lento e meticoloso lavoro archeologico. Le fotografie, pubblicate in gran numero sul sito della Fondazione, sono, troppo spesso, prive di elementi che possano dare un’idea delle dimensioni, in scala, di quanto rilevato, né del luogo in cui sono state scattate.

Le obiezioni sollevate dalla comunità scientifica internazionale spingono, quindi, Osmanagic a cercare voci titolate che sostengano le sue teorie.

Purtroppo, anche in questo caso, vengono chiamati in causa esperti dai titoli altisonanti, ma spesso all’oscuro di tale coinvolgimento, mentre altre volte intervengono accademici di sconosciute università private e privi di voce nel mondo della ricerca.

 

Quindi, le piramidi di Visoko sono una truffa colossale, messa in atto da un uomo senza scrupoli, il prodotto di un’allucinazione collettiva o una realtà ancora tutta da scoprire e che cambierà irrimediabilmente le conoscenze sulla nostra storia più antica?

 

Dopo una fase iniziale di totale rifiuto delle teorie di Osmanagic e dei suoi sostenitori, oggi la comunità scientifica ha iniziato interessarsi al sito di Visoko.

Certo, l’atteggiamento resta cauto e diffidente, soprattutto perché molte delle scoperte, annunciate come sensazionali, hanno trovato una risposta scientifica e storica.

È il caso delle strutture di pietra a strati sovrapposti. Non si tratterebbe di manufatti umani, ma di un fenomeno geologico legato alle spinte tettoniche: le rocce, spinte verso l’alto, si spezzano e si frantumano secondo direzioni più o meno rettilinee, creando in tal modo quelle che possono apparire come pavimentazioni e gradoni.

Anche i tunnel sotterranei potrebbero essere ciò che resta  di un sistema di cunicoli usati nell’attività estrattiva, già attestata, nella zona, nell’Età del Bronzo e proseguita anche in epoca medievale, tenendo conto che, proprio nel Medioevo, Visoko fu un importante centro del regno bosniaco di re Tvtko I.

I simboli tracciati sulle pareti di tali gallerie, pertanto, potrebbero risalire al periodo medievale, se non addirittura essere frutto di una vera e propria falsificazione recente.

Ma una certa apertura da parte del mondo accademico si è registrata e nuovi studi, effettuati da varie Università nel mondo hanno rilevato elementi morfologici probabilmente modellati dall’uomo, quindi il sito di Visoko viene definito come una realtà archeologica in attesa di una corretta interpretazione scientifica.

Fonti:

http://irna.lautre.net/Pyramids-in-Bosnia.html

http://www.tanogabo.it/visoko_bosnia.htm

http://www.archeoguida.it/004436_bosnia-visoko-le-enigmatiche-piramidi.html

http://mistero.xoom.it/virgiliowizard/piramidi-di-visoko

 


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