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Nei racconti di tutto il mondo un tema ricorrente: il diluvio universale
di Enrico Galimberti
La prima domanda che ci si pone è: il diluvio universale é veramente esistito?
Il concetto degli uomini corrotti e involuti, puniti con il diluvio, ricorre in innumerevoli tradizioni.
Noe' lo incontriamo in tutto il globo, tavolta addirittura con il suo nome, all'hawaiano Nu-u al cinese Nuwah, al Noa amazzonico. In Paraguay e in Brasile é anche Tamanduare, in Messico Tapi o Nala' (con la moglie nera) e diviene Pokawo per i Delaware statunitensi, Manibusho per i pellerossa canadesi, Zeukha presso i Patagoni, Yima in Persia, Dwifa nelle leggende celtiche. La storia del diluvio é più o meno la stessa che si racconta nella bibbia. In Amazzonia si narra che dopo una terribile esplosione " il mondo venne piombato nelle tenebre" e gli indigeni peruviani aggiungono nella medesima storia che " l'acqua raggiunse allora l'altezza delle montagne ".
Leggende del diluvio provenienti da sei continenti e varie isole tutte accomunate da sei punti principali:
- Distruzione tramite acqua
- La distruzione fu di origine divina
- Fu dato agli uomini un avvertimento
- Furono risparmiati alcuni esseri umani
- Furono risparmiati degli animali
- Gli esseri risparmiati furono salvati su un'imbarcazione
- Africa orientale - Masai
- Australia - Kurnai
- Babilonia - Beroso
- Babilonia - Epopea di Gilgamesh
- Birmania - Singh-pho
- Bolivia - Chiriguano
- Borneo - Daiacchi del mare
- Canada - Cree
- Canada - Montagnais
- Cina - Lolo
- Cuba - Indigeni
- Egitto - Libro dei Morti
- Figi - Tradizione Walavu-levu
-
Galles - Leggenda di Dwyfan
- Grecia - Luciano di Samosata
- Guyana - Macusi
- India - Arcipelago delle Andamane
- India - Bhil
- India - Kamar
- Iran - Zenda Avesta
- Islanda - Edda
- Messico - Codice di Chimalpopoca
- Messico - Huichol
- Nuova Zelanda - Maori
- Penisola malese - Jakun
- Peru' - Indiani di Huarochiri
- Polinesia Francese - Raiatea
- Russia - Voguli
- USA (Alaska) - Coliusci
- USA (Alaska) - Tlingit
- USA (Arizona) - Papago
- USA (Hawaii) - Leggenda di Nu-u
La scienza e il diluvio universale
"Molti sorridono sentendo il racconto dei giorni di Noè.
Eppure, su alte montagne si trovano conchiglie marine. E che in un passato non troppo remoto ci fu un diluvio di immane proporzioni è confermato dal gran numero di fossili e carcasse rinvenuti in ammassi di detriti perfettamente conservati, intatti e non danneggiati ancora in piedi o in ginocchio....
Ecco un quadro davvero sorprendente per il nostro precedente modo di pensare. Vaste mandrie di enormi bestie, ben pasciute, non specificamente destinate a una vita in condizioni di freddo rigido, che pascolavano placidamente in pascoli assolati...
All'improvviso, furono tutti uccisi senza alcun visibile segno di violenza e prima che potessero inghiottire l'ultimo boccone di cibo, e poi furono congelati così rapidamente che ogni cellula del loro corpo è perfettamente conservata." (The Saturday Evening Post, "Riddle of the Frozen Giants", di Ivan Sanderson, 16 gennaio 1960, pag. 82, 83)
L'abbondante precipitazione sommerse la terra, si formarono le catene montuose e i fondali marini e le "acque si ritirarono dalla terra" e fu senza dubbio accompagnata da gelidi venti nelle regioni polari. Lì il cambiamento di temperatura dovette essere rapidissimo e drastico. Varie forme di vita furono in tal modo intrappolate e preservate nel fango ghiacciato. Resti di mammut e rinoceronti sono stati rinvenuti in diverse parti della terra. Alcuni sono stati trovati nelle rocce della Siberia, altri sono stati conservati nel ghiaccio della Siberia e dell'Alaska. Alcuni sono stati rinvenuti con cibo non digerito nello stomaco o non ancora masticato fra i denti, segno di una morte repentina. Qualcuno ha calcolato che la sola pressione dell'acqua equivalesse a circa "tre quintali per centimetro quadrato", sufficiente a fossilizzare rapidamente fauna e flora.
(D.Patten, The Biblical Flood and the Ice Epoch)
"Gli archetipi formulati da Jung sono stati comparati da diversi autori, in particolare Joseph Campbell, con le strutture dei miti e delle religioni umane, della cultura orale e delle fiabe popolari, riscontrando una certa convergenza di significato fra le espressioni mitiche-religiose delle varie società umane verso alcuni motivi fondamentali che sono, a loro volta, considerabili come degli archetipi. "I principali motivi mitologici d'ogni tempo e d'ogni razza sono probabilmente di questo tipo", afferma Jung in Psychologische Typen[4] del 1921. A questo approccio prevalentemente psicologico nello studio della mitologia tramite gli archetipi si affianca un approccio prevalentemente etnologico risalente a Alfred Radcliffe-Brown in cui, invece, "il clima, la geografia, le strutture sociali come forze modellatrici delle idee, degli ideali delle fantasie e delle emozioni [sono considerati] più importanti delle strutture innate e delle capacità della psiche" "(fonte: wikipedia)
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Sezione: Il respiro del Mito
Info: Pubblicato su Acam.it, su richiesta e/o consenso dell'autore citato, da Redazione Acam.it