La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) le linee guida le quali presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative. Esse indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
Certamente le Linee guida rappresentano un traguardo notevole per quanto riguarda l'attenzione agli alunni e agli studenti che presentano Dsa, e già in questo blog si è parlato della presa in carico da parte del docente in riferimento alle modalità individuali nell'apprendere. D'altro canto non è possibile fare a meno di notare oggi, come la preparazione di attività specifiche per l'individualizzazione e la personalizzazione dell'insegnamento rappresentino un costo notevole a carico dei soli docenti, in un periodo dove la compresenza che avrebbe potuto rappresentare una risorsa da utilizzarsi nelle classi, dove la percentuale di Dsa è in costante e percebile aumento (ma solo perchè abbiamo imparato a riconoscerli, non che prima non esistessero), proprio per consentire un insegnamento personalizzato e individualizzato. A meno che non si tratti di sterili parole, esse presuppongono la preparazione di materiali di studio, di esercitazione e di verifica che vanno bene solo per quello studente, senza contare che durante le attività didattiche sono necessari di interventi a livello individuale e/o di piccolo gruppo. Lascio ai lettori il compito di calcolare le mole di ore necessarie alla preparazione dell'attività, ad esempio in una classe con un numero di venti alunni, dove magari è presente più di un alunno con Dsa come ci indicano le statistiche. Il Miur tutto questo fa finta di non saperlo, come se bastassero le Linee guida a tutelare le nostre diversità. Con buona pace della compresenza, sopressa in nome delle riforme epocali.
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