Il parlamentare neozelandese Chris Carter e' stato espulso dal New Zealand Labour Party. La decisione e' stata comunicata dal Presidente del maggior partito di opposizione, Andrew Little, che ha chiarito le motivazioni adducendo il provvedimento ad una lettera anonima che lo stesso Carter avrebbe scritto e mandato ai giornali della Parliament's Press Gallery per screditare e ridicolizzare la leadership di Phil Goff. La notizia in se' e' gravissimma, ancor di piu' alla luce del fatto che Carter non e' uno qualunque: eletto parlamentare nel 1993 con il partito Te Atatu, e' stato Ministro nel precedente governo guidato dai laburisti, nonche' essere stato il primo gay dichiarato a ricoprire una cosi' alta carica in Nuova Zelanda. Per questo l'accaduto desta ancor piu' stupore ed assomiglia ad una vera e propria resa dei conti nella lotta per la leadership del Labour Party conclusasi con una "purga" di stampo staliniano o potremmo dire berlusconiano. Di fatti l'episodio sconvolge per le similarita' con l'epurazione di Gianfranco Fini del 29 luglio scorso. Di fronte ad una critica veemente nei confronti del partito e del suo leader, similarmente, anziche' accettare le critiche e risponderne nelle sedi opportune, il leader Goff, in questo caso davvero goffo, ha spinto i vertici del partito ad espellere Carter l'untore, reo di lesa maesta'; proprio come il nostro Fini. Ma, attenzione, non siamo nel Pdl, siamo nel partito laburista neozelandese; non siamo in Italia, siamo in Nuova Zelanda, uno dei Paesi ai primi posti nei rankings mondiali del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale, dell'Economic World Forum, di Transparency International per qualita' della vita, aspettative di vita, liberta' di stampa, basso livello di corruzione, liberta' economica, prosperita' e chi piu' ne ha piu' ne metta! Davanti a un caso del genere in che maniera si puo' commentare? Forse il vecchio adagio: "Tutto il mondo e' Paese", in questo caso, calza proprio a pennello!
Il modello Pdl fa scuola: anche in Nuova Zelanda si ricorre alle "purghe"
Creato il 11 ottobre 2010 da GiovannipaoloferrariIl parlamentare neozelandese Chris Carter e' stato espulso dal New Zealand Labour Party. La decisione e' stata comunicata dal Presidente del maggior partito di opposizione, Andrew Little, che ha chiarito le motivazioni adducendo il provvedimento ad una lettera anonima che lo stesso Carter avrebbe scritto e mandato ai giornali della Parliament's Press Gallery per screditare e ridicolizzare la leadership di Phil Goff. La notizia in se' e' gravissimma, ancor di piu' alla luce del fatto che Carter non e' uno qualunque: eletto parlamentare nel 1993 con il partito Te Atatu, e' stato Ministro nel precedente governo guidato dai laburisti, nonche' essere stato il primo gay dichiarato a ricoprire una cosi' alta carica in Nuova Zelanda. Per questo l'accaduto desta ancor piu' stupore ed assomiglia ad una vera e propria resa dei conti nella lotta per la leadership del Labour Party conclusasi con una "purga" di stampo staliniano o potremmo dire berlusconiano. Di fatti l'episodio sconvolge per le similarita' con l'epurazione di Gianfranco Fini del 29 luglio scorso. Di fronte ad una critica veemente nei confronti del partito e del suo leader, similarmente, anziche' accettare le critiche e risponderne nelle sedi opportune, il leader Goff, in questo caso davvero goffo, ha spinto i vertici del partito ad espellere Carter l'untore, reo di lesa maesta'; proprio come il nostro Fini. Ma, attenzione, non siamo nel Pdl, siamo nel partito laburista neozelandese; non siamo in Italia, siamo in Nuova Zelanda, uno dei Paesi ai primi posti nei rankings mondiali del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale, dell'Economic World Forum, di Transparency International per qualita' della vita, aspettative di vita, liberta' di stampa, basso livello di corruzione, liberta' economica, prosperita' e chi piu' ne ha piu' ne metta! Davanti a un caso del genere in che maniera si puo' commentare? Forse il vecchio adagio: "Tutto il mondo e' Paese", in questo caso, calza proprio a pennello!
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