Oggi posterò uno scritto del giornalista residente al Cairo Marco Alloni. Non ho altro da aggiungere. Sereno Ramadan ai veri musulmani.
“Anche Mussolini e Hitler furono “democraticamente eletti”. Nessuno si è però mai sognato di qualificare come “golpisti” i partigiani che se ne liberarono dopo 20 anni di soprusi. Certo, gli americani che sbarcano in Sicilia per destituire Mussolini e i russi che bombardano Berlino per deporre Hitler sono legittimati all’uso della forza perché l’Occidente ha DECISO che quei tiranni “democraticamente eletti” abbiano tradito la fiducia dei loro popoli e quindi possano tranquillamente venire decimati, insieme a milioni di innocenti. Mentre se un piccolo insignifante Morsi tradisce la fiducia del suo popolo e una sollevazione popolare lo scalza dal trono senza sparare un solo colpo né radere al suolo intere città, servendosi dell’appoggio dell’esercito non più di quanto i partigiani si siano serviti della fanteria, dei cacciabombardieri e delle mitragliere degli Alleati, allora ecco tutti gridare al “golpe”. I golpe li promuovono i militari, li organizzano i militari, li compiono i militari. Non 30 milioni di persone che sventolano bandiere per strada dopo un anno di sistematica demolizione delle istanze democratiche – queste sì realmente democratiche – sequestrate alla rivoluzione considerata contro l’Islam dai Fratelli e dai salafiti e poi cavalcata dai barbuti medievali quasi fossero stati loro a promuoverla. Questi 30 milioni di egiziani non sono golpisti, e non sono l’esercito. Pinochet assunse il potere assassinando Allende e migliaia di altre persone. El-Sisi l’ha conferito all’ex presidente della Corte Costituzionale, che fino a prova contraria ha appena emesso una dichiarazione costituzionale che riapre la pagina della democrazia sollecitando la formulazione di una VERA Costituzione ed elezioni parlamentari e presidenziali libere dai colpi di mano egemonici a cui abbiamo assistito in un anno di presidenza Morsi. E tutto l’Egitto che riflette, che pensa, che ama e conosce il suo paese, sa che questa è la strada della democratizzazione. Spegnete le TV occidentali e venite a Tahrir. In mezz’ora capirete che cosa sta succedendo e avrete qualche remora in più a ripetere pedissequamente la litania del “golpe”. Certo, se i militari faranno come hanno fatto la prima volta (e il popolo li ha mandati a casa)… liberi di qualificarli come golpisti. Ma credetemi, se lo faranno l’Egitto tornerà a sollevarsi. O non avete capito che la storia sta cambiando e non si legge con gli astrattismi categoriali del giornalismo redazionale? Scusate lo sfogo, ma mi sono rotto i coglioni di sentire parlare di “golpe” senza neanche sapere in cosa consiste il progetto politico antilibertario, preculturale, egemonico, fratellizzante, barbaro degli islamisti. E che cazzo, per Morsi votarono prima del ballottaggio il 25% degli egiziani. Dobbiamo tenerci ad libitum un demente del genere solo perché qualche giornalista bamboccio ha deciso che la democrazia si esaurisce nelle urne? Se è così, perché nazismo e fascismo non continuano a regnare? Vi piacerebbe pontificare di democrazia e libere elezioni con gli squadristi sotto casa? Diamoci un taglio. Viaggiate un po’ di più, leggete qualche libro in più e spegnete quei telegiornali da sottobosco!” (Marco Alloni)
Bassem Youssef, satiro egiziano